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Agea riapre le porte ai professionisti, oltre ai CAA

Agea riapre le porte ai professionisti, oltre ai CAA

Presto un decreto di revisione che riapre le porte dei professionisti ai CAA e a lavorare con gli organismi pagatori e soprattuto Agea. Saranno definiti i conflitti di interesse

05 febbraio 2024 | C. S.

Non c’è nulla di ufficiale ma l’orizzonte è meno cupo per i liberi professionisti che operano (operavano, sarebbe meglio dire) nei CAA-Centri di Assistenza Agricola.
Infatti l’emendamento (qui allegato), proposto dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, all’art. 7 dell’emanando Decreto di riforma del settore sembra sia stato accolto, pertanto così rimuovendo la totale e radicale esclusione dei liberi professionisti dai CAA.
In altri termini l’incompatibilità non sarà più totale ma limitata -e questo è giusto- alla prevenzione dei casi di “conflitti di interesse” (una linea di separazione portata avanti con forza dal Direttore di Agea, Dott. Fabio VITALE e quanto mai necessaria).

Anche il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, guidato dall’On. Francesco Lollobrigida ha lavorato per “recuperare”, nei limiti del possibile, i liberi professionisti, e di ciò va dato atto.
Il testo del DM, emendato, fra pochi giorni sarà portato al confronto con le Regioni e quindi all’approvazione definitiva.

Restano aperti ancora due temi: quello del numero minimo di fascicoli per ciascun Operatore (che è stato ridotto a 200, rispetto ai 350 inizialmente previsti) e della percentuale minima di fascicoli che ciascun CAA deve avere per essere autorizzato ad operare in ogni ambito territoriale dove esiste un OP-Organismo Pagatore (cioè alcune Regioni mentre AGEA è Organismo Pagatore nazionale); è evidente che una soglia numerica anche minimamente elevata metterebbe fuori gioco i CAA di “origine professionale”, che sono vere e proprie boutique della consulenza agraria.

“Se quanto oggi noto sarà confermato possiamo dirci davvero soddisfatti -afferma Roberto Orlandi, Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati-. Non potevamo certo pensare di modificare il giudicato del Consiglio di Stato del 2022 (sentenze n.ri 2271, 2272, 2277, 2369 e 2721), che ha stabilito l’obbligo del rapporto di dipendenza per essere Operatori del CAA, ma abbiamo ottenuto l’importante risultato di definire compiutamente la casistica dei “conflitti di interesse” in modo che vi sia ancora spazio per i liberi professionisti. Anche sul problema del numero dei fascicoli e sulle percentuali per poter operare siamo confidenti: continuiamo infatti l’interlocuzione con MASAF ed AGEA. Anzi per noi questo dialogo è fondamentale anche per i futuri sviluppi della questione”.

Quello che pareva dover essere l’atto di esclusione definitiva dei liberi professionisti dai CAA si sta trasformando nell’inizio del loro rientro.

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