Associazioni di idee
Vitigni resistenti alle malattie fungine: utili per la sostenibilità

L’impiego dei nuovi vitigni resistenti, tolleranti faciliterà il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del 50% dei fitofarmaci entro il 2030
13 dicembre 2021 | C. S.
Le Città del Vino plaudono al recente via libera della Ue sull’inserimento dei vitigni resistenti alle malattie fungine (PIWI: pilzwiderstandsfähig in tedesco). Anche in Italia, dopo Germania e Francia sono anni che si sperimentano queste varietà di viti grazie a diversi progetti di ricerca in viticoltura, in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. L’impiego di questi nuovi vitigni faciliterà il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del 50% dei fitofarmaci entro il 2030.
“Si tratta di vitigni definiti resistenti, tolleranti o super Bio perché si adattano alle condizioni climatiche e contrastano meglio le malattie fungine – commenta il neo Presidente di Città del Vino, Angelo Radica -. Oggi dobbiamo considerarli complementari al quadro ampelografico nazionale. I vini che si ottengono con queste varietà hanno caratteristiche organolettiche e qualitative buone, ma soprattutto ci permettono di agire in anticipo sulla natura offrendoci una soluzione efficace per una viticoltura eco-sostenibile, che comporta una riduzione della chimica ma anche dei passaggi tra i filari dei trattori per effettuare le irrorazioni”.
Trattamenti che in certe zone italiane con clima poco favorevole possono arrivare anche a una ventina l’anno, quindi ridurre si traduce in un minor impatto ambientale. Un tema sentito è anche quello della convivenza con gli abitanti delle zone rurali. Molto spesso nascono conflitti dovuti all'effetto deriva dei trattamenti antiparassitari nei pressi delle abitazioni, delle piste ciclabili, dei sentieri, etc. “Un impiego possibile di varietà resistenti potrebbe essere, appunto, quello di coltivarli nelle zone cuscinetto al limite dei luoghi sensibili – conclude Angelo Radica -. Ora che Bruxelles ha dato il via libera all’utilizzo di queste varietà resistenti e il loro inserimento nei disciplinari delle Doc le Città del Vino sosterranno gli enti, i consorzi e le associazioni che si attiveranno per inserirli nei disciplinari”.
Potrebbero interessarti
Associazioni di idee
Lamberto Frescobaldi confermato presidente dell'Unione Italiana Vini

La nomina è stata ratificata dal Consiglio elettivo a margine dell’Assemblea nazionale della principale organizzazione del settore, che conta oltre 800 soci per un fatturato complessivo di 10,6 miliardi di euro e l’85% dell’export nazionale
03 luglio 2025 | 13:00
Associazioni di idee
Accordo tra AGEA, CAA e Ordine degli agronomi e forestali e collegi professionali

Definite le procedure per l’affidamento delle funzioni di controllo di cui AGEA è titolare ai professionisti e alle associazioni di professionisti. Le modalità per presentare le domande di accesso ai fondi gestiti da AGEA e dalle agenzie erogative regionali
03 luglio 2025 | 11:00
Associazioni di idee
Sport, Olio e Salute: in Umbria un incontro sugli extravergini certificati

Non basta comprare ‘un olio qualunque’, serve conoscere, sapere leggere le etichette e premiare le produzioni che garantiscono origine, tracciabilità e valori nutrizionali elevati
01 luglio 2025 | 14:00
Associazioni di idee
Obiettivo: 9 miliardi di export agroalimentare negli Stati Uniti

Dopo la corsa di fine 2024 a fare incetta di cibo italiano nell’attesa di capire quali sarebbero state le mosse di Trump, il 2025 si è aperto, infatti, ancora con il segno positivo anche se col passare delle settimane ha iniziato a prevalere l’incertezza
01 luglio 2025 | 11:00
Associazioni di idee
Prima di piantare nuovi olivi bisogna sapere dove vendere l'olio

Serve un Piano Olivicolo Integrato che parta dal campo per arrivare al mercato e al consumatore. Una visione tanto ambiziosa ha bisogno però di un piano finanziario altrettanto ambizioso
30 giugno 2025 | 14:00
Associazioni di idee
Dazi al 10% negli Usa intollerabili per il mondo del vino italiano

Per il 90% delle imprese vitivinicole italiane che esportano negli Usa, il cui giro d'affari aggregato supera i 3,2 miliardi di euro, i consumatori non sarebbero in grado di assorbire l’extra-costo allo scaffale determinato dal dazio al 10%.
30 giugno 2025 | 09:00