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Il mondo dell'olio è in subbuglio: perché un premio a Vittorio Sgarbi?
L’Enoteca Italiana ha assegnato l’Ampolla d’oro al noto critico d’arte e uomo di spettacolo. Motivo: essersi distinto nel promuovere e valorizzare la cultura dell'olio. Avete capito bene. A Siena si prepara intanto la grande festa
21 febbraio 2009 | Luigi Caricato
Una ghiotta notizia. Daniela Fabietti, dell'agenzia Freelance, ci informa che nell'ambito dell'evento âLe Stagioni dellâOlioâ, manifestazione organizzata da Enoteca Italiana, il giorno venerdì 27 febbraio si svolgerà a Siena la giornata inaugurale con la consegna delle Ampolle dâOro a personaggi famosi che si sono distinti per la promozione e valorizzazione della cultura dell'olio.
Badate bene, lo si ripete ancora una volta per i più distratti: il premio viene attribuito a coloro che si sono distinti per la promozione e valorizzazione della cultura dell'olio. Avete proprio letto bene.
Cultura dell'olio? Eh, sì! Perché no? Cultura dell'olio.
Non si può stare in silenzio. Di questo premio abbiamo sempre taciuto, giusto per non essere i soliti rompiscatole, ma, tanti per intenderci, nelle passate edizioni hanno ricevuto "lâambito premio" (sono parole che ricaviamo dal comunicato stampa, non nostre) personaggi del calibro di Isabella Ferrari (bella donna, anche se ha dichiarato di aver fatto per davvero lâamore sul set con Nanni Moretti), Ricky Tognazzi (molto meglio il padre, di gran lunga; sua è la pessima performance nello spot dellâaceto Ponti), Rita Levi Montalcini (la scienziata ora finalmente felice, felice di non dover più correre in Senato a votare tutte le volte, instancabilmente: può tirare un sospiro di sollievo), Luca Zingaretti (evviva il commissario Montalbano, urrah!), Sabrina Impacciatore (non se ne abbia a male, meglio Isabella Ferrari) e tra lâaltro i famosi chef Ciccio Sultano e Salvatore de Riso, su cui non si discute. Ma ci sarebbero anche altri chef in passato, di cui non si daâ menzione. Già dimenticati, evidentemente. E mi pare che sia stata premiata pure Carla Fracci, quale promotrice di una cultura dellâolio, eccetera eccetera, premio di cui però non si fa memoria nel comunicato stampa.
Quest'anno, inoltre, a ricevere l'Ampolla d'Oro sarà anche la giornalista Susanna Petruni, volto noto della Rai, nonché conduttrice del Tg1, persona peraltro molto amata a Siena, avendo seguito le dirette del notissimo Palio cittadino.
Bene, nessuno scandalo, ma.... Nessuno scandalo, certo, ma se nel comunicato stampa compare la specifica âper la promozione e valorizzazione della cultura dell'olioâ, noi prendiamo alla lettera ciò che leggiamo. E allora? Cosa hanno a che fare con lâolio questi signori, oltre al fatto di essere famosi? Sia ben chiaro, lâEnoteca Italiana può premiare chi crede e nei modi che ritiene più opportuno, ma almeno che ricorra ad altre motivazioni, nel rispetto di chi lavora indefessamente e per davvero âper la promozione e valorizzazione della cultura dell'olioâ, appunto.
In Italia abbiamo fior di personaggi che spendono la propria vita e il proprio tempo, e anche i propri denari, per favorire una autentica cultura dellâolio e a Siena, invece, cosa fanno? Premiano Vittorio Sgarbi! Ma vi sembra forse una scelta intelligente?
Noi abbiamo persone che presenziano alle riunioni più delicate, in cui si decidono le sorti del futuro del comparto oleario italiano; e queste ammirevoli e operose persone agiscono nel santo nome della pazienza e della passione, andando - ora a Bruxelles, ora in capo al mondo â addirittura a proprie spese, o quasi, perché lo Stato se ne frega e nessuno, tra le Istituzioni, è così sensibile da rimborsare loro le spese di viaggio e di soggiorno sostenute; e a Siena, pensate un poâ, in una realtà come lâEnoteca Italiana, gigioneggiano assegnando il premio Ampolla dâOro a Vittorio Sgarbi? Ma ci rendiamo conto?
Tutto legittimo, ma.... Ampia libertà , sia ben chiaro. Si può assegnare un premio anche alla memoria di Moana Pozzi. Perché no? Ma almeno vi sia il buon senso di ricorrere a una motivazione diversa, più appropriata. Leggere, nelle motivazioni del premio, la frase âper la promozione e valorizzazione della cultura dell'olioâ, mi sembra un affronto mortificante per le tante persone serie che agiscono nel nome e nellâinteresse dellâolio. In questo modo li si prende solennemente per il culo.
Un premio di alta qualità : il Nonino. I signori dellâEnoteca italiana dovrebbero andare a scuola dai Nonino, quelli della grappa, che con il loro premio, di elevato prestigio internazionale, valorizzano per davvero, non solo per le persone cui il premio viene assegnato, ma anche lo stesso mondo rurale (link esterno). Il Premio Nonino può essere per certi versi paragonato al Nobel, per lâimpostazione e la caratura del premio stesso.
L'Ampolla dâOro di Enoteca Italiana, al confronto, è ai livelli di un premiolino da oratorio (senza offesa per gli oratori, sâintende).
Fare un premio non significa individuare una persona famosa e assegnargli un riconoscimento solo perché questa è conosciuta ai più.
Ci deve essere un progetto dietro, non lâimprovvisazione. Cosa câentrano Vittorio Sgarbi e, prima ancora, i premiati delle precedenti edizioni? Proprio niente. Non lo capiscono a Siena? Non esiste un consulente in grado di spiegare loro come si organizzano i premi?
Lo ripeto a scanso di equivoci: si possono anche premiare Sgarbi e compagnia bella, ma con benm altre motivazioni, non con quella, assurda, che non sta né in cielo né in terra.
Poi passo per rompiscatole, ma se mi cascano le braccia per certe scelte assurde non posso sempre stare in silenzio. Vi pare?
Per la cronaca. Il premio Ampolla dâOro viene assegnato in seno âLe Stagioni dellâOlio 2009â, una manifestazione â come si legge nel comunicato stampa â rivolta in particolare al settore della ristorazione e al pubblico a partire da metà febbraio. Le selezioni di extra vergine delle aziende partecipanti â prosegue il testo âsaranno inviate a prestigiosi ristoranti delle Regioni Piemonte, Toscana, Campania, Basilicata e Sicilia, che nel mese di febbraio si impegnano a proporre menù degustazione tematici ed assaggi di extravergine abbinati a produzioni tipiche Dop ed Igp. Bene, ci fa piacere. Speriamo che tale iniziativa porti buoni frutti.
Torniamo a Vittorio Sgarbi. Oggi è sindaco di Salemi, domani chissà . Magari,visto che lâEnoteca Italiana lo ha tirato dentro, perché non proporlo alla guida di Unaprol? Non sarebbe una cattiva idea. Sgarbi può infastidire con i suoi atteggiamenti rissosi e arroganti, ma non è da sottovalutare per la sua intelligenza con cui è capace di volare alto. Io lo candiderei anche alla guida di Coldiretti. Verrebbe fuori unâagricoltura diversa, più radiosa e propositiva.
Chiudiamo con gli olivicoltori in subbuglio. Macché! Ci siete cascati. In subbuglio per che cosa? Nulla scuote ormai i produttori, sempre quieti come lâolio, immobili. Altro che in subbuglio. Agli olivicoltori si può far di tutto, hanno perfino delegato alcun decenni fa il proprio futuro ponendolo nelle mani delle organizzazioni di categoria, e ora possono soltanto lamentarsi, visto che non sono più in grado di gestire se stessi in maniera diversa, e soprattutto da soli, senza dare libero mandato a burocrati e sindacalisti.
Gli olivicoltori? Dove sono? E se ci sono, perché non reagiscono per riprendersi in mano le proprie sorti, il proprio futuro?
Gli olivicoltori in subbuglio? Ma se non si rendono conto nemmeno di vivere il proprio tempo, come possono reagire allâinconcludente premio Ampolla dâOro?
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