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Un libro e un film d'esportazione: "Gomorra". E una vergogna di Francia di cui si tace volentieri: Mitterand
27 luglio 2008 | Luigi Caricato
In treno sul Roma-Milano, sabato 26 luglio. Davanti a me una giovane studentessa universitaria francese. Più che bella, fresca, gioviale, un po' timida. Teneramente innamorata; il ragazzo al suo fianco, protettivo. La giovane studentessa legge Gomorra, in edizione Gallimard. Ottima lettura, il libro di Roberto Saviano. Il coraggio della denuncia, da una parte; e la soddisfazione dei francesi, nel trovare conferme alle proprie convinzioni sull'Italia dall'altra.
Un libro - e un film, quello di Matteo Garrone - d'esportazione. E' giusto raccontare la cruda realtà , anche se fa male a volte. D'altronde, quale migliore guida per far conoscere il Bel Paese, con le sue molteplici contraddizioni?
La Francia, intanto, non aspetta altro che gettare lo sguardo sulle nostre ombre, soprattutto le più terribili e scellerate, pur di non guardare in casa propria, alle proprie nefandezze.
Quanto detesto, tra tutti, François Mitterand! Per me è l'uomo della vergogna. Oh, la sua miserevole ed esecrabile idea di mettere sotto protezione e tutela i terroristi italiani! Che strazio, solo a pensarci. Il dolore dei familiari delle vittime del terrorismo non lo si è mai considerato, manca la sensibilità per farlo. Si scelgono soluzioni eclatanti. Si è preferito piuttosto coccolare i tanti Caino a piede libero. L'asilo concesso a criminali giudicati colpevoli di orrendi omicidi in Italia è un chiaro esempio di inaudita scelleratezza, e non trova alcuna giustificazione. Chi protegge un criminale compie egli stesso un atto criminale.