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Qui si spacciano numeri, ma non riguardano l’enalotto
E' sceso il buio più profondo sulle statistiche vitivinicole italiane
19 aprile 2008 | Luigi Caricato
Non è un fenomeno nuovo in Italia. I numeri vengono dati di continuo, così come capita. E' un po' come per la lotteria o l'Enalotto, rappresentano una pura casualità .
Vanno dunque presi per quelli che sono, un semplice frutto del caso e nulla più?
Evidentemente sì. I numeri riportati in alcuni dati statistici ufficiali in certi casi non sembrano ispirarsi a una logica certa.
Marco Mancini, direttore del settimanale "Il Corriere Vinicolo", in uno dei suoi recenti editoriali appare perplesso e accigliato per la seria difficoltà nel reperire statistiche esatte e attendibili, così da poter fotografare lo stato della realtà di un settore economico importante qual è quello vitivinicolo.
In particolare Mancini scrive:
"La cronica assenza di dati statistici credibili oggi si arricchisce ulteriormente, toccando la sua vetta più elevata. Ebbene, il ministro delle Politiche agricole ha comunicato, non sappiamo con quale stato d'animo, che l'Agea (...) stima la produzione calcolata sulla base delle dichiarazioni di raccolta uva e produzione vino relativa alla campagna 2007-08 pari a 47.919.267 ettolitri. Tale dato supera del 9% quello pubblicato dall'Istat (...), per la medesima campagna, che si ferma a soli 43.866.592 ettolitri di vino, compresi i mosti. Straordinaria la meticolosità nel precisare cifre al litro, senza alcun arrotondamento - ironizza Mancini. Peccato - continua - che tra le due ballino ben 4 milioni di ettolitri".
E ci stupiamo per questo? Ma è così sicuro Marco Mancini che la cronica assenza o inesattezza di dati statistici sia limitata al solo settore del vino?
Considerando i dati riguardanti il comparto olio di oliva credo si vada addirittura ben oltre il grottesco. A cominciare dal fatto, per esempio, che da me direttamente contattati, diversi responsabili dei consorzi di tutela delle Dop ignorino completamente, pur nel loro piccolo, il quadro generale del territorio e della rispettiva forza produttiva. Come possono dunque essere attendibili i numeri se poi i diretti interessati non ne conoscono la reale entità ?
Un bel mistero all'italiana, non c'è che dire.
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