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Più che la Sapienza, l'Insipienza

Ebbene sì, l’Italia sta arretrando. Anzi, come sostiene il vicepremier D’Alema, sta proprio avvoltolandosi nel fango. La censura verso Benedetto XVI è un chiaro segnale di una disfatta, anche intellettuale

19 gennaio 2008 | Luigi Caricato

”Una palata di fango”, dice Baffino, l’uomo perennemente accigliato.
Già immagino il suo sguardo, fulminante e infastidito.
Questa volta si sta esagerando, avrà pensato.
Di fronte all’annullamento della visita del Papa all’Università “La Sapienza”, Massimo D’Alema ha espresso il proprio disappunto senza mezzi termini.
“E’ meglio aumentare il livello del fango”, dice, “così almeno riusciamo a nuotarci dentro”.

Parole vane, perché l’orgoglio laicista non arretra d’una virgola. Già li vedo, uno per uno, i professoroni con studenti contestatori al seguito. Davvero cattivi maestri? Su quel “maestri” ho molti dubbi.

Si sono dichiarati soddisfatti, questo sì; e hanno intimamente gioito, com’è giusto che sia. Finalmente vince la minoranza, era ora. Basta rompere un poco e si ottiene tutto. Nel nome della democrazia, s’intende. Ovvero: io non faccio parlare te, perché non ne hai diritto; anzi: io nemmeno ti accolgo, così, negando il confronto dialettico, la Scienza vince facile, com’è suo diritto, perché mica può essere importunata!

Li vedo allora gaudenti, o almeno così li immagino, e sono felice per loro. Libera Scienza in libero Stato, sarà di sicuro il loro slogan mentale. E, abbasso la Religione, il loro credo sul quale invece non transigono. Ma la confessione religiosa da contestare sarà solo quella cristiana. Perché con i musulmani, no, quelli non sia mai.

L’umanità che vola basso, comprendendo dunque quelli, per intenderci, il cui pensiero si nutre di poco, staranno soffrendo - poveretti! Non hanno capito il senso: ma come, all’università? I professori? Naaaa’!

L’umanità che vola alto, ringrazia per contro i salvatori del pensiero libero. E in effetti sono questi i veri eroi del nuovo evo, quelli che, insomma, la democrazia ce l’hanno nel sangue – oltre che nel sudore, s’intende – comunque, lo spirito democratico, ce lo hanno impresso in ogni molecola del corpo. E beato sia il laicismo, che illumina e corrobora le menti.

A questo punto, per festeggiare la vittoria degli scientisti della Sapienza ci vuole un’idea forte. Sì, per esempio una laurea honoris causa, di quelle che ormai le danno a tutti. Certo, non a tutti tutti, ma a quelli famosi sì. Conviene. Chi è che non l’ha ancora ricevuta?

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