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MA GUARDA UN PO'! SFERRATO L'ENNESIMO ATTACCO DELL'UNIONE EUROPEA AI DANNI DELL'OLIO DI OLIVA

Questa volta non si tratta di un attacco diretto, ma di un'esclusione. Piuttosto importante. Dalla lista degli alimenti salutari, per l'esattezza. Per espressa volontà della Direzione generale della Commissione europea su salute e protezione dei consumatori

22 settembre 2007 | Luigi Caricato

Cose folli accadono in seno alla Commissione europea. Nel caso specifico, mi riferisco alla Direzione generale che si occupa della salute e della protezione dei consumatori (in burocratese: Dg Sanco). Non è la prima volta e non sarà l'ultima. Cosa è accaduto? Che il tanto osannato olio extra vergine di oliva è rimasto di fatto escluso dalla lista comunitaria dei prodotti salutari. E ciò nonostante gli effetti benefici di tale prezioso alimento siano ampiamente riconosciuti e apprezzati.
Da questa Unione di burocrati, del resto, non ci si può mai attendere qualcosa di buono, se non accidentalmente, per puro e involontario caso. Ora, però, il livello di decenza si sta abbassando ulteriormente. Non si capisce il motivo per cui l'intelligenza - che di per sé resta un valore inestimabile - per i saggi di Bruxelles sia come la cacca, qualcosa da calpestare con spensieratezza. I danni di simili atteggiamenti li pagano però gli altri, mica questi signori strapagati con soldi dei cittadini dei Paesi membri. Ah, quanto sarebbe bella una rivoluzione, mandando a lavorare nei campi simile gente. Invece ci tormentano con le loro decisioni, o, come in questo caso, escludendo ciò che non dovevano escludere.

Meglio gli Stati Uniti. Nel novembre del 2004, la Food and Drug Administration - ricordate? - molto intelligentemente aveva acconsentito di poter inserire in etichetta la seguente dicitura:
"Limitate e non conclusive indagini scientifiche hanno evidenziato che consumare due cucchiai al giorno di olio di oliva (23 grammi) può ridurre il rischio di infarto grazie alla presenza di grassi mononsaturi".
Brillante scelta, segno di grande intelligenza, appunto. In Europa, invece, i saggi che si muovono nei meandri del potere hanno cervelli evidentemente troppo occlusi, e hanno pensato bene di non inserire l'olio extra vergine di oliva in quella nota lista di prodotti salutari. Del resto, cosa si vuole mai pretendere dall'Unione europea? Cosa si può mai avere in cambio da certi saggi? Niente di buono: sono burocrati dal fiato corto, cervelli senza finestre.

Il poroporoponpompero. Ascolto, beato, Zucchero Sugar Fornaciari, lo sguardo aperto all'esterno della finestra, immaginando lo sventolìò della bandiera blu coronata di stelle, mentre Zucchero, magnifico in Fly, canta, liberatorio: "Il tuo cervello / non pesa un chilo / da troppo tempo non passa di qua. (...) Sei proprio tu / che cosa vuoi di più / il poroporoponpompero (...)".

Un cartellone apparso nel dicembre 2005 lungo le strade austriache

Peggio l'Italia, molto meglio la Spagna. Come al solito la Spagna olearia ci supera di gran lunga, in tutto. Infatti, mentre le nostre Istituzioni hanno taciuto (solo la Coldiretti è intervenuta sulla questione con un comunicato stampa), il governo spagnolo si è fatto sentire. Da noi - è bene saperlo - il ministro De Castro se ne va in giro per fiere, sagre e manifestazioni, a raccontare storielle sul made in Italy e sui prodotti tipici, salvo poi non intervenire su questioni serie. Ebbene, come riferisce il quotidiano "El pais", il ministro agricolo spagnolo Elena Espinosa, insieme con la junta dell'Andalusia, ha reagito al passo falso compiuto dall'Unione europea, redigendo un documento in cui si è snocciolata la buona letteratura scientifica intorno al binomio olio di oliva e salute. Insomma, all'assurda esclusione dalla lista, gli spagnoli - figure tutte d'un pezzo - si sono imposti; gli italiani, invece, hanno preferito andarsene in giro fischiettando, preferendo altre scene, altri contesti. Sta qui, insomma, la differenza tra le Istituzioni dei due Paesi. Solo così, dunque, si spiega l'avanzata degli spagnoli nel nome dell'olio di oliva. Per ora, c'è solo da prendere lezioni dalla Spagna.

Non c'è da stare tranquilli, c'è da attendersi il peggio. Sì, perché era già nell'aria da tempo, ma, state pur certi, ben presto si assisterà a un doloroso via libera, quello che consentirà alle aziende confezionatrici di miscelare gli oli di oliva con altri oli vegetali. Si spera almeno che ciò non accada quanto meno in ottobre, nella riunione del Comitato della gestione delle materie grasse. Si spera almeno che i ministri dei Paesi produttori di olio di oliva si oppongano in qualche modo. Ma nessuna illusione, credetemi: tutto è già pianificato. Gli interessi forti come al solito prevarranno su tutto. Tempo qualche anno e le principali frodi e sofisticazioni - vedrete - saranno rese legali.

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