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DRAMMA ANORESSIA. UN NEMICO CHE COINVOLGE CON SORPRESA ANCHE I BAMBINI
A Catania un caso limite, con una bimba di soli 7 anni. Colpisce il fatto che i modelli pubblicizzati dai media influenzino anche le fasce d'età un tempo impensabili. Intanto nei negozi le taglie degli abiti si fanno sempre più piccole. Il concetto di bello uguale a magro è un grave errore
20 gennaio 2007 | Ada Fichera
Quando il nemico si chiama âanoressiaâ, la battaglia è sempre una delle più difficili da combattere, e soprattutto una delle più tristi sia nei suoi contorni sia per le sue inspiegabili vittime.
Il tutto diventa ancora più scioccante se âlâavversarioâ si accanisce sui bambini.
à il caso di anoressia che in questi giorni ha riempito le pagine dei quotidiani catanesi, ma che, più in generale, ha scosso le coscienze ed ha fatto riflettere lâopinione pubblica.
Stiamo parlando della bambina di 7 anni, in cura presso lâUo dellâAsl 3 di Catania: un caso limite che testimonia che, anche i bambini, seguendo i modelli degli adulti, purtroppo sprofondano nellâanoressia e, talvolta, nella bulimia.
à scioccante pensare che una bambina di soli 7 anni, la quale dovrebbe avere solo pensieri riguardanti il gioco, lo svago e la scuola, possa avere un rapporto tanto conflittuale con la sua immagine e con il cibo, da cadere nellâanoressia.
Colpisce, quindi, come i modelli pubblicizzati dai media influenzino anche i più piccoli.
Di recente, anzi, la televisione ha intrapreso una campagna contro lâanoressia e gli altri disturbi alimentari, ma ogni qualvolta che ci si trova davanti al teleschermo, mentre è in onda una delle trasmissioni che trattano questa tematica, diviene lecito porsi una domanda: che senso ha mettere insieme molti personaggi, anche quotati o noti, che obiettivamente portano avanti teorie particolarmente valide ed apprezzabili, se poi basta entrare in qualsiasi negozio dâabbigliamento per rendersi conto (e lo confermano gli stessi negozianti) che le taglie di stagione in stagione sono sempre più piccole? Che senso ha riempirci di âbelle paroleâ e di studi sulla psicologia degli anoressici, se poi le taglie un tempo ânormaliâ rientrano già nelle taglie âconformateâ?
à ciò che succede fra gli adulti ed è il medesimo fenomeno che si ripete anche nellâuniverso infantile. Ecco perché ormai non è difficile incontrare delle bambine che sin da piccole calcolano le calorie e fanno conflittualmente i conti con lâago della bilancia!
Certo educare i piccoli ad una corretta alimentazione e a non eccedere a tavola, è altamente positivo, ma gli eccessi o unâattenzione smodata allâimmagine o una esagerata diffusione del concetto di âbello = magroâ, è contro-producente e senzâaltro nociva.
A questa si aggiunge spesso anche la diffusione di una nuova patologia: lâortoressia, ovvero lâossessione del cibo sano, sempre più comune fra coloro che, seguendo regimi falsamente âsalutistiâ ed evitando alcuni cibi o analizzando in modo maniacale i dettagli di qualunque alimento, finiscono per ammalarsi. Lâortoressico infatti preferisce persino non mangiare pur di non ingerire cibi che considera contaminati o che crede possano nuocere alla sua salute.
La crescente importanza dellâalimentazione nei confronti della salute ha fatto sì che molti modelli alimentari perdessero il senso dellâequilibrio nel tentativo di arrivare in modo automatico al benessere psico-fisico. Motivazioni alimentari, psicologiche, etiche, supportate a volte da tradizionalismo o spinte commerciali, hanno creato unâinfinità di modelli differenti, spesso in conflitto. à una sorta di salutismo irrazionale.
â¦E pensare che, negli anni Venti, James Joyce, nel suo Ulisse, scriveva: "â¦le curve sono la bellezzaâ¦".
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