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GIOVANI. UNA GENERAZIONE DI “AGIATI”, TANTO CONSUMISTI QUANTO PROBLEMATICI

Nuovi stili di vita. La paghetta settimanale si aggira oggi intorno ai 60 euro e viene di solito sperperata, con spese extrabudget che toccano anche i 200 euro. Si è inoltre abbassata la media d’età per l'assegnazione delle chiavi di casa e dilaga la telefonino-dipendenza

13 gennaio 2007 | Ada Fichera

Giovani, spensierati e, soprattutto, spendaccioni…! È la generazione degli sms, del computer, delle patatine preconfezionate e del fast-food.
I ragazzi spendono, e spendono tanto, almeno così emerge da un’indagine della “Doxa”, l’Istituto per le ricerche statistiche e l'analisi dell'opinione pubblica.

I giovani sin dai 5 anni, e pare fino ai 18, sono fra i maggiori “consumisti” italiani.
La paghetta settimanale (che si aggira mediamente sui 60 euro) viene, di solito, completamente “sperperata”, anzi talvolta non basta nemmeno, sforando dunque verso un “extrabudget” che tocca anche le 200 euro a settimana.
Ma cosa comprano?

La paghetta è impiegata per tutti i cosiddetti “passatempi”, ovvero giornali, figurine, gelati, pacchetti di patatine, videogiochi, e, i più grandi, spendono anche in sigarette, ricariche, Cd musicali, pay-tv, pizze ed uscite con gli amici.
A benzina, abbigliamento, libri e quant’altro, pensano, invece, direttamente i genitori, quindi tali spese non sono incluse nelle uscite settimanali riguardanti la propria paghetta.
Ma la questione paghetta non è la sola. Si è notevolmente abbassata la media d’età alla quale non solo si percepisce la somma settimanale, ma anche quella riguardante la consegna delle chiavi di casa, la telefonino-dipendenza, le vacanze da soli.

Purtroppo però a questi lati della nuova generazione si affiancano anche dei problemi: sin da piccoli hanno infatti già un rapporto difficile con la propria immagine (la richiesta delle teeneagers per il chirurgo estetico si raddoppia ogni anno), con il cibo, con la comunicazione; avvertono anche senso di solitudine ed infine si scontrano presto anche con il mondo della droga (si pensi che chi comincia purtroppo a drogarsi, fuma il suo primo spinello già ad 11 anni).
Così fra e-mail, forum, chat e blog, entrano in “un meccanismo di vita” realmente pericoloso: si presenta infatti il rischio che si cresca con l’idea che tutto sia possibile sin da piccoli, che ogni cosa si desideri sia acquistabile, che possedere denaro in quantità sia il massimo obiettivo della vita. Gran parte dei ragazzi fra i 14 e i 18 anni dichiara appunto di avere a disposizione molti meno soldi di quanti ne servano e per questo si dichiara insoddisfatto.

Aumenta inoltre il tempo libero, e tuttavia solitario, trascorso da tanti bambini davanti alla televisione (diventata ormai un’assidua baby sitter), a seguire i programmi dei canali satellitari o del digitale terrestre (che la maggioranza degli adolescenti ha “ovviamente” nella sua camera).
Piacevoli comforts, diremmo… E certamente lo sono, tuttavia si connotano di negatività nel momento in cui a questi non si unisce nient’altro, ovvero quando manca una serena vita familiare, un dialogo costruttivo con gli adulti, in pratica un rapporto (e un confronto) vero che li faccia crescere e che non sia né occasionale né virtuale.

Forse infatti, tanto benessere può (per fortuna non sempre) nascondere un malessere individuale che rimane placato dall’immagine di una quotidianità agiata e tecnologica. Ne è testimonianza, ad esempio, il frequente “giocare online” di molti bambini in modo da stare insieme agli amici pur essendo a casa oppure il sempre più frequente uscire la sera degli adolescenti, probabilmente per cercare la compagnia che in casa manca.

I problemi che abbiamo citato sono comuni sia ai ragazzi sia alle ragazze, anche se in particolar modo sono i maschi a vivere maggiormente questi disagi interiori. Le ragazze risultano infatti più amanti della lettura e meno la televisione. Sono più autosufficienti e, in genere, più amanti dello studio; mostrano maggiore severità dei loro coetanei maschi nel valutare la gravità dei comportamenti trasgressivi (dalle canne al tradimento).

In conclusione, resta da riflettere se, acquistando acquistando, non si perdano i veri pilastri su cui edificare il domani, e da augurarsi che la realtà non sia vissuta solo attraverso una chat o osservata attraverso un monitor o una tv.

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