Articoli

NON SOLO DONNE IN CARRIERA. C'E' ANCHE L'ALTRA FACCIA DELLA REALTA'

Il 25 novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, un’occasione per uscire dal silenzio e parlare di una terribile piaga che distrugge e mina anche la libertà

25 novembre 2006 | Ada Fichera

Donne in carriera, donne capaci, intelligenti, piene di interessi e di voglia di fare, tenaci, ambiziose: sono le figure femminili alle quali, oggi, siamo abituati sempre più di frequente. Esiste tuttavia anche “l’altra faccia della realtà”, quella che vede protagonista, invece, la donna fragile, impaurita, umiliata, vittima della violenza.

Si potrebbe pensare che un’immagine femminile del genere sia propria di terre lontane, dove si vive sotto governi che sono regimi e dove non esiste l’emancipazione e non di paesi democratici e liberi come il nostro.
Invece, dobbiamo tristemente apprendere che quel tipo di realtà caratterizza anche la nostra società.

I molteplici e recenti episodi di stupro in numerose città italiane ne sono testimoni, insieme a quei casi di violenza che rimangono racchiusi nel silenzio poiché consumatisi entro le mura domestiche. Si pensi inoltre che il 95% delle violenze e dei maltrattamenti sulle donne si consuma per mano di una persona conosciuta o di un familiare.

La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze sia in casa, sia nei luoghi di lavoro o per le strade.
La violenza è sofferenza e umiliazione ed anche la prima causa di morte tra le donne nel mondo.

Oltre agli effetti e alle conseguenze della violenza, che per una donna sono ovviamente devastanti e che producono ferite esteriori ed interiori difficili da rimarginare, tale problematica apre ulteriori “infrazioni” che vanno ad investire la sfera sociale.
Viene a cadere quel principio di libertà sul quale si fonda il nostro modo di vivere: la violenza e il pericolo stesso di questa rendono una donna non sempre libera di andare in un luogo o di fare ciò che vuole, la costringe a dover ponderare la scelta di un orario piuttosto che di un altro e talvolta la sottopone anche a rinunce.

Il quotidiano “La Repubblica” ha messo in luce il fatto che «la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo; e non conosce differenze sociali o culturali: le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita».
Ecco perché la “Giornata internazionale per la violenza contro le donne” che è stata proclamata sabato 25 novembre, non può passare inosservata, ma deve anzi essere un motivo per “uscire dal silenzio” da cui spesso è avvolto questo tipo di problema.

Non esiste infatti giustificazione o motivazione plausibile per la violenza (che sia essa sessuale, fisica o psicologica). E qui ci torna in mente una frase di Oscar Wilde, che scriveva: "Le donne sono fatte per essere amate…".

Potrebbero interessarti

Articoli

Il Premio Casato Prime Donne 2013 a Linda Laura Sabbadini

A poco più di un mese dal Decreto Legge sul femminicidio, il Premio Casato Prime Donne viene assegnato al direttore ISTAT Linda Laura Sabbadini che, per prima, ha rivelato le dimensioni della violenza sulle donne

03 settembre 2013

Articoli

Reputazione on line fondamentale per il turismo del XXI secolo

Tra difficoltà e diffidenze ecco come affrontare internet e le opportunità che offre

27 luglio 2013