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E’ SETTEMBRE. NUOVO ANNO SCOLASTICO TRA ASPETTATIVE E IMMANCABILI POLEMICHE

Problemi a non finire. Intanto però è scoppiato il boom di iscrizioni nei licei. Mentre resiste ancora il fenomeno del bullismo, fanno capolino le solite lamentele dei docenti sugli stipendi. Con buone ragioni: in Italia un professore guadagna a malapena 1.400 euro, in Germania si arriva anche a 3.500

16 settembre 2006 | Ada Fichera

Settembre: ultimo scorcio di vacanze, rientro a lavoro, foglie che cadono…

Se dovessimo scrivere ciò che ci viene in mente alla parola “settembre”, possiamo senz’altro annoverare tutti questi tipici elementi che caratterizzano il tradizionale mese che segna, a sua volta, la fine dell’estate e l’inizio della stagione autunnale.

Ma esiste anche un altro fattore che senz’altro si fa evento presente, ogni anno, in questo “periodo di transizione”: l’inizio della scuola.



Fra l’11 e il 18 settembre di quest’anno, suonerà la prima campanella dell’anno scolastico per migliaia di studenti italiani che, posati i costumi e (i più fortunati) le valigie, si apprestano a cominciare un nuovo anno scolastico di studio, di fatica, di propositi e, si spera, anche di soddisfazioni.

Ripresi gli zaini colmi di libri e quaderni, si presentano tuttavia, puntuali come ogni anno, le polemiche.



In questi giorni non sono state poche le “novità” inerenti alla scuola.

Innanzitutto, è scoppiata la “liceo-mania”: ovvero un boom di iscrizioni ai licei italiani.

I licei classici e gli scientifici devono fare posto a circa 50.000 alunni in più rispetto allo scorso anno.

Come ha ben documentato il quotidiano “La Repubblica”: «Dal 2000 ad oggi, i licei hanno assistito ad un vero e proprio assalto, forse dettato dalla preoccupazione per i venti di riforma agitati dal precedente governo. Sta di fatto che, secondo i dati ministeriali, in un solo anno i licei scientifici e i classici hanno visto crescere la popolazione scolastica, come viene chiamata dagli addetti ai lavori, rispettivamente del 6,4 e del 5,4 per cento».



Immancabili, poi, le giuste lamentele dei docenti riguardo agli stipendi: in Italia un professore guadagna a malapena 1.400 euro, contro, ad esempio, un docente di liceo tedesco che arriva anche a 3.500 euro.

È questo solo un esempio del fatto che le retribuzioni del personale della scuola italiana si debbano al più presto allineare progressivamente alla media europea.

Basta quindi ai tagli: la scuola italiana è già abbastanza povera!



Prosegue, inoltre, il dibattito sulla cosiddetta “emergenza razzismo” nelle scuole, conseguenza della multiculturalità che da qualche anno caratterizza sempre più le scuole italiane.

Comunque, il problema principale, più che il razzismo, sembra essere il bullismo.

Volendo continuare, ci sono ancora i problemi delle aule e con questi molti altri.

Dunque anno scolastico nuovo, ma quanto c’è di veramente nuovo in questo?

A noi sembra ben poco…Auguriamo, comunque, a tutti gli studenti, i docenti e il personale che opera nelle scuole, un anno proficuo e si spera con qualche difficoltà in meno.

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