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TUTTI IN GUARDIA! ANCHE IN ITALIA E' IN ARRIVO LA CARICA DEI BULLI
Il bullismo tra gli adolescenti è tra i fenomeni purtroppo più insidiosi e carichi di pericolo. Non è facile difendersi. Le vittime possono ben poco. Cresce ovunque l'aggressività e con essa il bisogno di dominare gli altri. E' un atteggiamento prevaricatore che si fa sempre più duro e i dati, intanto, restano quanto mai gravi e allarmanti
03 dicembre 2005 | Ada Fichera
Lo scorso 18 novembre, lâAnsa di Roma batteva la seguente notizia:
âTre su quattro, vittime di offese, brutti scherzi e furti. Il bullismo fra bambini si conferma unâemergenza: secondo il rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro, il 78,9% deve difendersi. Il 42,3% dei bambini fra 7 e 11 anni dichiara di subire brutti scherzi, il 39,6% di subire prese in giro ripetute e il 33,6% offese ripetute. La scuola (32,3%) e la strada (27,3%) sono i luoghi più rischiosi. Ma per vincere i bulli, solo il 27% dei bambini chiede aiuto agli adultiâ.
Il fenomeno del bullismo è uno dei più pericolosi fra quelli diffusi tra gli adolescenti. Già nel 1995, i pedagogisti Sharp e Smith, scrivevano: ââ¦il bullismo può essere definito unâazione che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare; spesso è persistente ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittimaâ.
Volendo riassumere tale fenomeno, in breve, possiamo sicuramente condividere questa affermazione.
La caratteristica più evidente del comportamento da âbulloâ è chiaramente quella dellâaggressività verso i compagni, ma molto spesso anche verso i genitori e gli insegnanti.
I bulli hanno fra le loro caratteristiche un forte bisogno di dominare gli altri e si dimostrano spesso impulsivi; vantano spesso la loro superiorità , vera o presunta, si arrabbiano facilmente e presentano una bassa tolleranza alla frustrazione; manifestano grosse difficoltà nel rispettare le regole e nel tollerare le contrarietà e i ritardi, tentano a volte di trarre vantaggio anche utilizzando lâinganno; si dimostrano molto abili nelle attività sportive e di gioco e sanno âtrarsi dâimpaccioâ anche nelle situazioni difficili.
Al contrario di ciò che generalmente si pensa, non presentano ansia o insicurezze, ma sono caratterizzati da un âmodello reattivo-aggressivo associatoâ: ad esempio, se sono maschi puntano sulla forza fisica che, suscitando popolarità , tende ad auto-rinforzarsi negativamente raggiungendo i propri obiettivi.
I bulli hanno generalmente un atteggiamento positivo verso lâutilizzo di mezzi violenti per ottenere i propri scopi e mostrano una buona considerazione di se stessi. Il rendimento scolastico è vario, ma tende ad abbassarsi con lâaumentare dellâetà e, parallelamente a questa, si manifesta un atteggiamento negativo verso la scuola.
Lâatteggiamento aggressivo prevaricatore di questi giovani sembra essere correlato con una maggiore possibilità , nelle età successive, di essere coinvolti in altri comportamenti problematici, quali la criminalità o lâabuso di alcool o di sostanze illecite.
Allâinterno del gruppo vi possono essere i cosiddetti bulli passivi, ovvero i seguaci o sobillatori che non partecipano attivamente agli episodi di bullismo, ma ne costituiscono parte integrante.
à frequente che questi ragazzi provengano da condizioni familiari educativamente inadeguate, il che potrebbe provocare un certo grado di ostilità verso lâambiente.
Questo fatto spiegherebbe in parte la soddisfazione di vedere soffrire i loro compagni, questo tipo di atteggiamento infatti è rinforzato spesso da un accresciuto prestigio.
Le vittime, se attaccate, reagiscono chiudendosi in se stesse o, se si tratta di bambini piccoli, piangendo. Talvolta soffrono anche di scarsa autostima ed hanno unâopinione negativa di sé e della propria situazione. Sono caratterizzate da un âmodello reattivo ansioso o sottomessoâ, perché non possiedono le abilità per affrontare la situazione o, se le possiede, le padroneggia in maniera inefficace. Solitamente le vittime vivono a scuola nella condizione di solitudine e di abbandono e sono maggiormente esposte a rischio di depressione. Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo: hanno paura di farsi male, sono incapaci nelle attività di gioco o sportive, sono abitualmente non aggressivi e non prendono in giro i compagni, ma hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei. Il rendimento scolastico è di vario tipo e tende a peggiorare nella scuola media. Nellâetà adulta risultano a rischio di criminalità molto al di sotto della media.
Esiste tuttavia un altro gruppo di vittime: le vittime provocatrici, caratterizzate da una combinazione di modalità di reazioni ansiose e aggressive. Queste possono essere soggetti iperattivi, inquieti e offensivi. Sono coloro che tendono a controbattere, hanno la tendenza a prevaricare i compagni più deboli e possono essere sgraditi anche agli adulti.
I luoghi di prevaricazione e percezione del bullismo più frequenti, secondo uno studio dellâEurispes, sono stati la scuola, la strada e la piazza. Considerando che i bambini tra i 7 e gli 11 anni si recano saltuariamente nei bar e nei locali, la percentuale di abusi che avviene in questi spazi, pur attestandosi allâ8,4%, è elevata. Oltre 1/3 dei bambini pensa che i bulli si vogliano sentire più grandi e più forti, altri ritengono che si vogliano far notare, mentre una minoranza afferma che i bulli sono âdei sadici che agiscono per il gusto di infierire su chi è più deboleâ.
Il dato più inquietante è quello che segue e che, in conclusione, potete leggere voi stessi: tra i minori il 20,2% si dichiara minacciato da coetanei o ragazzi più grandi, il 12,6% subisce furto di oggetti e/o cibo, mentre il 4,8% viene derubato. Il 12,1% dichiara di essere stato vittima di episodi di bullismo diretti fisici, ossia di percosse ripetute.
Vivendo in una società dove per emergere si ricorre spesso alla violenza, non solo fisica, ma soprattutto verbale e psicologica, purtroppo non ci meraviglia che fra i più giovani si diffonda un fenomeno come il bullismo.
A volte, il dialogo ed una situazione affrontata con un poâ di lucidità e di razionalità , dove a prevalere sono magari il buon senso e lâarte oratoria, farebbero vivere meglio gli adulti, contribuirebbero a migliorare la società e soprattutto imparerebbero ai bambini e agli adolescenti a vivere.
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