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MESSAGGI SBAGLIATI E BABY-GANG. MANCA IL SENSO DELLE PRIORITA' NELLA VITA
Un disastro sociale si sta consumando in Occidente. Ci lascia ammutoliti e perplessi. Un episodio di cronaca tra i tanti? Rapinare negozi per poi comperare vestiti alla moda, motorini e altro. Atti di gratuita spudoratezza. A delinquere sono i ragazzi di famiglie per bene, incensurate. Non è purtroppo un caso isolato
12 novembre 2005 | Ada Fichera
Volevano soldi per comprarsi vestiti alla moda e motorini. Ã questa la motivazione che hanno riportato sei minorenni della provincia di Catania, i quali, nei giorni scorsi, hanno commesso cinque rapine in alcuni negozi di paesi pedemontani.
Una notizia del genere anche se non è certo la prima e, malauguratamente immaginiamo che non sia neanche lâultima, colpisce qualsiasi lettore. A far rimanere, però, particolarmente attoniti sono le ragioni riportate come moventi dalla âBaby gangâ sicula.
Nulla giustifica il commettere furti nei negozi, questo è ovvio, ma se la cleptomania degli squilibrati di turno è guidata da così futili e irrazionali motivazioni, il fatto, permettetemi, è ancor più grave!
Sono stati effettuati dai carabinieri del luogo due arresti e quattro fermi, per questi ragazzi che, pensate hanno unâetà compresa tra i 15 e i 17 anni. Sono stati âcapaciâ di realizzare cinque rapine a commercianti di diversi comuni etnei per procurarsi i soldi per comprare capi di abbigliamento firmati, profumi, ciclomotori e per pagare agli amici la pizza e il cinema il sabato sera. Per rendere più difficile la loro identificazione e confondere i testimoni, i sei si scambiavano la stessa felpa e i ciclomotori.
Arrestati in flagranza di reato o posti in stato di fermo, resta di fatto che, gli adolescenti di cui stiamo parlando, non erano nemmeno di famiglie implicate o âmalavitoseâ, anzi si tratta di nuclei familiari assolutamente incensurati e composti da onesti lavoratori.
Pensate, ci si dedica al lavoro, giorno dopo giorno, per non far mancare niente ai figli e, quando meno te lo aspetti, vieni poi a scoprire che il figlio fa parte di una baby-gang in piena attività nel paese.
La domanda che può sorgere in tali casi è: âCosa può rendere immuni da simili gesti illegali e immorali i giovani?â
Non per insistere su un concetto, ma sicuramente una famiglia presente, sia fisicamente sia affettivamente, di certo aiuta.
Spesso sono la voglia di trasgredire e lâinsaziabilità rispetto a ciò che si ha che possono costituire i moventi di simili vicende.
Una società che esibisce spudoratamente griffe e tendenze modaiole, non educa affatto le giovani generazioni.
Con questo non vorremmo fare passare messaggi sbagliati, ovvero non vogliamo dire che, se cinque âscapestratiâ rubano e seminano paura presso supermercati e farmacie, è colpa della società . Sarebbe riduttivo, se vogliamo anche comodo, ma di certo banale!
Siamo arrivati ad un punto (si spera non sia di non-ritorno) in cui si sono davvero persi i veri valori, gli ideali che dovrebbero fungere da motore ad ogni singolo giorno.
Come si può arrivare a rubare per un abito alla moda?
Si sente sul serio, oggi, la necessità di far riemergere ciò che è davvero importante.
Per una generazione che, per gran parte, vive di modelli estetici, di locali âinâ e di abiti firmati, anche rubare può divenire un mezzo per ottenere ciò che si vuole.
E qui non si può proprio dire che ââ¦il fine giustifica i mezziâ¦â!
Di questa vicenda, fa pensare anche la giovanissima età degli âimputatiâ, i quali, sarà per incoscienza o per trasgressione o per assenza di una valida e ferma guida educativa, hanno posto nella loro esistenza un grave precedente, di certo poco piacevole, un segno incancellabile sul loro vissuto, del quale magari tra anni, con la maturità , si pentiranno. E tutto questo per ottenere banalità !
Nellâaugurarci che simili episodi non si ripetano, vogliamo infine invitare tutti, soprattutto i giovani, a riflettere su queste vicende, riportando la loro attenzione su tutto ciò che davvero è importante nella vita, e a ârimettere ordineâ in quella scala di valori e di priorità per le quali realmente ogni individuo, tutti i giorni, è chiamato a lottare e a vivere.
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