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SESSO SESSO SESSO, LA GRANDE ABBUFFATA
Secondo i ginecologi della Sigo, si fa largo un approccio nuovo con la sessualità. Le adolescenti ricorrono con maggiore frequenza alla pillola del giorno dopo. Le richieste si fanno più evidenti soprattutto dopo i fine settimana. Aumentano intanto i rapporti occasionali e non protetti. C'è un dilagante senso di onnipotenza
29 ottobre 2005 | Ada Fichera
In una società omologata dallâultimo modello di jeans o di cellulare, ormai, quasi non ci si stupisce più, se, in massa, seguendo la âlogica (illogica, direi) del brancoâ, i giovani vanno quasi tutti verso la stessa direzione. Se questo, però, si verifica anche in ambiti di maggiore e rilevante importanza, allora le critiche e le chiacchiere, che spesso muoviamo contro un simile sistema, vanno trasformandosi, per così dire, in allarmi.
Sul quotidiano âLa Repubblicaâ, un servizio ben documentato, firmato da Cristina Nadotti, il 17 ottobre scorso, richiamava lâattenzione su un fatto davvero inquietante:
"I ginecologi della Sigo, la Società italiana di ginecologia e ostetricia, hanno denunciato un aumento di richieste di âpillola del giorno dopoâ da parte delle adolescenti, richieste che aumentano dopo il fine settimana. Secondo il dossier elaborato dalla Sigo, le adolescenti hanno il primo rapporto completo più tardi, intorno ai 17 anni in media, ma aumentano il numero di incontri occasionali e i rapporti non protetti, come se gli adolescenti sfidassero il rischio di contrarre malattie sessuali e gravidanze indesiderate".
Il primo commento che nasce dopo aver letto lâarticolo, del quale abbiamo riportato un breve brano, è, senzâaltro, questo: âil tempo passa, ma per certi versi i tempi non sembrano affatto cambiareâ.
Gli adolescenti di oggi non sembrano, infatti, tanto diversi da quelli di ventâanni fa. Una volta di certi argomenti non se ne parlava in televisione, né pubblicamente e, figuriamoci, in famiglia! Tuttavia, oggi che il sesso non è più un tabù e i ragazzi sono a conoscenza di rischi, anti-concezionali e quantâaltro, la situazione pare non essere cambiata tanto.
Per incoscienza o, spesso (e questo è più grave) per moda, come apprendiamo dal servizio menzionato, finiscono per commettere volontariamente errori che si potrebbero davvero evitare.
Se si considerano le paure e le incertezze rispetto al loro corpo sembrano più incapaci di ascoltarsi, di capire cosa vogliono davvero.
Corsi di educazione sessuale a scuola, programmi televisivi che parlano senza censure e genitori più disponibili al dialogo non sembrano aver portato una maggiore consapevolezza nei giovani.
Un incosciente e dilagante senso di onnipotenza pervade gli adolescenti, esponendoli ai rischi elevati che comporta un rapporto ânon protettoâ.
Il fatto, già di per sé davvero preoccupante, lo diviene ancora di più se consideriamo che il ânon protettoâ, lo è per moda. Quasi si fosse più stupidi o più codardi ad occuparsi della propria salute o ad evitare gravidanze indesiderate!
Ovviamente, viene da chiedersi: perché? Una delle ragioni è forse il pensiero che esiste un cosiddetto rimedio, chiamato âpillola del giorno dopoâ, la quale âa guaio combinatoâ può venirci âin aiutoâ. Il punto è che molti giovani non sanno le conseguenze fisiche e morali e non conoscono la stessa essenza della pillola del giorno dopo, che non è né un anticoncezionale né una soluzione, come vorrebbero intendere.
"à come se - osserva Marco Lodi, psicoanalista responsabile dellâUnità di psicoterapia del consultorio giovani di Mantova - preferissero pensare che, in caso di guai, una soluzione si trova comunque. Rifiutano la contraccezione e, lâuso del preservativo, soprattutto per i primi rapporti, è molto basso".
"Questo è lâaspetto più preoccupante - sottolinea Lodi - perché espone i giovani al rischio di contagio di malattie sessualmente trasmissibili. Nonostante le campagne dâinformazione, percepiscono lâuso del preservativo come un ostacolo alla spontaneità , qualcosa che alimenta una forma di sospetto nei confronti del partner".
Non è diverso il quadro tracciato dalla ginecologa Maria Grazia Bartoli, che lavora nello âspazio giovaniâ del consultorio di Fuorigrotta, a Napoli.
Abbiamo osservato una riduzione delle interruzioni di gravidanza tra le adolescenti - dice la dottoressa - ed è rimasto invariato il numero delle ragazze che portano avanti le gravidanze indesiderate. Abbiamo notato però anche noi una maggiore richiesta di pillola del giorno dopo.
A testimoniare che gli adolescenti seguono spesso una moda, più che le proprie emozioni e le proprie convinzioni, è unâintervista sempre de âLa Repubblicaâ a Maria Luisa Andreghetti, curatrice di un consultorio on line.
Tra i 14 e i 16 anni, - dice - se hanno le prime esperienze sessuali, confessano che non provano piacere nel rapporto e spesso viene fuori che hanno agito per senso di emulazione, in contesti privi di intimità . Arrivano alla prima esperienza sessuale quando non sono ancora pronte, senza la consapevolezza che è un passo che richiede accordo tra fisico e mente. Quando li portiamo a riflettere, ammettono di avere pensato che scoprirsi in un letto è una scorciatoia per annullare le difficoltà di comunicazione. Colgo una differenza netta nel modo in cui i giovani manifestano i loro problemi, cercano soluzioni e discutono durante la settimana e poi si comportano nel weekend. Come se esistessero due culture parallele, quella del sabato, con la frenesia, il fare a tutti i costi, lo sballo, e quella del resto della settimana, dedicata alle relazioni e al confronto".
E pensare, a quantâera diversa la âfebbre del sabato seraâ degli anni â70â¦!
Infine, diciamo: certo, parlarne va bene, ma solo se questo âparlarneâ è finalizzato ad accrescere una responsabilità ed una maturità superiori, in caso contrario, rimane solo una conoscenza non funzionale e fine a se stessa, pronta a riempire le pagine di costume e a produrre il prossimo âmustâ di tendenza.
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