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TRA LUCI E OMBRE, I MOLTI VOLTI DELLE DONNE NEL MONDO

Se da un lato siamo protagonisti di un’epoca di donne in carriera ed emancipate, dall’altro non dobbiamo dimenticare la realtà di donne che ogni giorno lottano contro schiavitù e violenza. Nel mondo 120 mila bambine combattono al fianco di vari gruppi armati. Molte ragazze fuggono invece dalle famiglie, incappando però nella rete della prostituzione

07 maggio 2005 | Ada Fichera

Il mondo è bello perché è vario!
È proprio il caso di dirlo, bisogna però vedere se tale varietà risulti piacevole davvero agli occhi di tutti.
Se passeggiassimo con l’immaginazione per le diverse strade del mondo, ci accorgeremmo di quanto singolare sia ogni angolo della Terra; del resto ogni luogo è culla di una cultura e di una tradizione ben precisa, le quali lo rendono unico e speciale.

Mettere a confronto civiltà differenti per storia ed abitudini non è operazione di facile entità, e sarebbe pure priva di senso qualora si vogliano vedere i singoli aspetti staccati dal loro contesto socio-politico.
Talvolta comunque un raffronto tra due culture diverse è utile non solo a scoprirne i lati più nascosti ed originali che esse custodiscono, ma serve anche a ritrovare il senso di alcuni fattori positivi che spesso appaiono talmente scontati ed ovvi da risultarci “invisibili”.

È questa una riflessione alla luce di alcune notizie emerse in questi ultimi giorni, ma che spesso, non per cattiva volontà bensì per esigenze spazio-temporali, non hanno goduto di un particolare rilievo.
Inerenti ad una figura importante della nostra società, che è la donna, con i suoi molteplici aspetti, questi dati di cui trattiamo oltre a farci meditare sulle problematiche ad essi collegate, ci svelano inoltre quanto certe volte ci sembra normale, quello che purtroppo per molti normale non è.

La donna ha subìto un’evoluzione nel tempo che in linea generale l’ha vista connotarsi ora come donna-angelo ora come custode del focolare domestico, ed ancora come romantica dama o abile donna in carriera.
Attualmente, se da un lato siamo protagonisti di un’epoca in cui la donna ha avuto ampia realizzazione nella società, dall’altro non dobbiamo dimenticare quelle donne dei popoli meno “evoluti” o, potremmo dire meno “occidentalizzati”, che vivono in condizioni di schiavitù e di violenza, dove i concetti di rispetto e di parità non esistono.

Il 25 aprile scorso, l’Ansa ha pubblicato una notizia dal titolo “120 mila bambine soldato nel mondo”. Infatti, un esercito nascosto di 120 mila bambine lavora o combatte al fianco di vari gruppi armati nel mondo.
A denunciarlo è “Save the children”. Un rapporto dell’organizzazione non governativa britannica evidenzia un fatto molto triste, ovvero dimostra come i programmi internazionali per aiutare queste donne, spesso non funzionano.
In paesi come Uganda, Congo e Sierra Leone, bambine dagli otto anni in su vengono costrette a lavorare per i gruppi armati, come combattenti o come cuoche e assistenti.
Di queste, quasi tutte subiscono inoltre violenze sessuali.

In seguito, lo scorso 27 aprile, si diffondeva un’altra drammatica notizia: in Iran si sta verificando un fenomeno sociale in costante crescita.
Sono state 1.304 in Iran le ragazze scappate di casa nello scorso anno, confermando un crescente fenomeno sociale.
Scrive il quotidiano iraniano "Etemad” che, secondo dati dell’organizzazione statale per l’assistenza sociale, il fenomeno delle giovani che fuggono da casa è spiegato con diversi fattori sociali, tra questi l’insofferenza per l’autoritarismo dei padri.

Molte di queste ragazze in fuga, finiscono per essere reclutate da organizzazioni per la prostituzione.
Una triste realtà, che paradossalmente si accosta comunque alla nostra, considerato che ambedue si esplicano nello stesso momento storico: due mondi, così lontani e così vicini…

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