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I PAPA' ITALIANI? BUONI E DEGNI DI CONSIDERAZIONE SOLO SE RICCHI E FAMOSI

Gran parte dei figli sono oggi insoddisfatti del proprio papà. Uno dei motivi? Non hanno abbastanza denaro. Proprio così, a modello ideale hanno eletto Paolo Bonolis. Contenti loro, se lo tengano pure. Intanto però lo squallore di una società che non considera più il valore degli affetti, ma misura tutto con il metro della ricchezza materiale, desta qualche preoccupazione

26 marzo 2005 | Ada Fichera

C’era un tempo in cui gli affetti, in un’ipotetica scala dei valori, venivano prima di tutto; c’era un’epoca durante la quale, per essere felici, bastava riunirsi intorno ad un fuoco con qualcosa da mangiare; c’era una volta, ed è proprio il caso di dirlo, la famiglia unita, pronta a rimanere tale anche e soprattutto di fronte ad ogni genere di difficoltà che nell’arco degli anni non stentano purtroppo a manifestarsi.
Parlare di tutto ciò come se fosse “roba” passata, antica e dunque archiviata, riempie il cuore di un’enorme tristezza. Fa riflettere su quanto siano fortunati tutti coloro che, nonostante l’ “evolversi”, o in certi casi è meglio dire il decadere, della società, oltre le mode, gli impegni ed il caos quotidiano, possano ancora vantarsi di conoscere e vivere questo tipo di realtà.
Pochi giorni fa, abbiamo festeggiato i papà; ricorrenza che, consumismo a parte, si carica di una valenza molto forte e che celebra una figura di certo primaria nella vita di ogni persona.
Così è, e così si pensa che sia concepito da ognuno; eppure, dobbiamo riferire tristemente, che buona parte della società attuale non va avanti orientandosi verso questo “naturale” filone di pensiero.
Un comunicato dell’Ansa, il 18 marzo scorso, ha testimoniato “altro che festa del papà…!”. Infatti, sette figli su dieci si dicono insoddisfatti dei propri padri e li accusano.
E sapete qual è il motivo?
Nessuna incompatibilità caratteriale e, nemmeno, il noto “conflitto generazionale” a cui forse molti di voi stanno pensando.
La ragione di tanto malcontento è racchiuso in un’unica frase: “Non sei diventato ricco e potente!”.
Ebbene sì, ancora una volta, grande protagonista è il denaro.
Pensate, che squallore! Sette figli su dieci valutano il proprio papà con il metro del portafogli. L’affetto illimitato che solo un padre può dare, i sacrifici fatti per poterli crescere, la gioia di parlare e di potersi confrontare con lui, l’ambizione tradotta solo in quel volere dare il meglio, nel regalare un’esistenza quanto più felice e completa…tutto in secondo piano!
Cos’è che colpisce i ragazzi italiani? Incapacità di capire e provare certi sentimenti o di comprendere realmente quanto per loro si faccia?
Forse, sono ormai travolti dalla cecità della convenienza socio-economica?
Una notizia del genere fa rimanere talmente attoniti che si stenta davvero a trovare una risposta a quanto appena detto.
Lo studio di cui trattiamo è stato condotto da “Eta Meta Research”, in collaborazione con un pool di 30 psicologi, nel quale sono stati realizzati 6 focus-group che hanno coinvolto complessivamente 110 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
I motivi di tanta insoddisfazione? Accusano il genitore di non aver fatto abbastanza carriera (63%) e di non aver raggiunto una posizione tale da garantire loro un futuro privo di preoccupazioni (58%). Tra i sogni più frequenti, figurano così impieghi da favola senza anni di gavetta (37%), belle auto e ville (24% e 19%), vestiti e accessori sempre alla moda (15%).
Quanti sono, allora, i giovani soddisfatti della propria famiglia? Apparentemente la maggior parte, dice lo studio, ma se si scava in profondità; solo il 15% dei ragazzi che hanno partecipato ai focus-group dice che, se dovessero rinascere, non vorrebbero farlo in una famiglia diversa.
Poco più della metà, salva la mamma (54%), mentre crolla la percentuale di coloro che si dicono pienamente soddisfatti del proprio padre (9%).
Tra i motivi di tanta insoddisfazione, non vi sono i maltrattamenti: è infatti bassa la percentuale dei ragazzi che sostengono di sentirsi trascurati e messi da parte (13%).
In molti, invece, ritengono che la propria famiglia non abbia fatto abbastanza per conquistarsi una posizione (34%) o che abbia frequentato amicizie “sbagliate”, senza cercare di conoscere personaggi famosi e potenti (27%).
E quando si parla direttamente dei papà, il 71% dei partecipanti ai focus, afferma che “non ha fatto abbastanza” per garantir loro un futuro tranquillo.
Nello specifico, non si è impegnato sufficientemente nel far carriera (63%), non ha guadagnato abbastanza soldi (58%) e non ha creato aziende e società da lasciare in eredità (51%). Ai propri padri, poi, contestano di avere un’immagine trascurata (44%) e di avere troppa poca ambizione (39%).
Perchè tante recriminazioni che soprattutto i ragazzi (67% contro il 33% di ragazze) hanno nei confronti dei genitori e, in particolare, del padre? Innanzitutto, secondo il 65% degli psicologi, la causa va ricercata nei modelli che mostrano come vincenti giovani ricchi e figli di personaggi potenti, che hanno insomma la strada spianata.
“Sempre più spesso, la tv e gli spot pubblicitari mettono in risalto l’importanza dell’apparire, dell’avere più che dell’essere, senza tener conto che far parte del “circolo che conta” non è per forza l’obiettivo della vita”, afferma la psicologa Chiara Simonelli.
È proprio questo il punto che più inquieta: è ovvio che soldi, buone amicizie e vita agiata sono una ricchezza, che di certo fanno comodo e piacere, ma ciò che va sottolineato e che, invece, sembra “sfuggire” ai soggetti di questa ricerca, è che non sono l’unica e la principale ricchezza.
Secondo il 37% degli esperti, tuttavia, alla base del desiderio di avere un padre ricco e potente, c’è soprattutto una grande paura e insicurezza per il futuro (41%).
I giovani, secondo il 59% degli esperti, sono soprattutto angosciati dal non sapere cosa li aspetta in termini di lavoro e possibilità economiche; secondo il 43%, dalla convinzione che senza le giuste spinte si vedranno lasciati da parte (43%) e dovranno fare molta più fatica per ottenere successi (39%).
Lo studio conclude documentando che i giovani vorrebbero padri ricchi e famosi, primo tra tutti Bonolis, seguito poi da Berlusconi, Sirchia e Montezemolo.
A tal punto, tutto pare commentarsi da sè…