Articoli 28/04/2012

Le donne nude non spaventano. Anzi

Le donne nude non spaventano. Anzi

Su facebook c’è uno strano soggetto che nella vita di tutti i giorni ricopre il ruolo di funzionario presso il Ministero delle Politiche agricole. Niente di strano, se non fosse per il fatto che in orario di lavoro si diletti postando foto osè, provocanti ma non troppo. Nulla di sconvolgente, per carità


C’è troppa antipolitica, sostiene il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E in effetti è vero, in tanti sbrodolano ergendosi a maestri di etica. Tuttavia a ben guardare certa antipolitica non è poi da prendere sottogamba e svilire tale rabbia. Andrebbe soltanto incanalata nella direzione giusta.

Certo, a volte c’è un sentimento antipolitico che non è più sottocontrollo, perché frutto di un atteggiamento primitivo. Resta tuttavia utile prestare la massima attenzione verso alcuni fenomeni poco edificanti, che probabilmente non sono nemmeno pochi né tanto meno infrequenti.

Facciamo un esempio: se la politica mette in scena una seri di abusi che sono sotto gli occhi di tutti, non si può certo imputare al cittadino, o a una rappresentanza di essi, la colpa di avercela con la politica e il sistema istituzionale. Qualche buona ragione di certo ci sarà. Evidentemente, gli abusi ci sono, e nessuma forza politica sembra essere immune da responsabilità.

Veniamo tuttavia a un esempio concreto. Quanti sono coloro che in quota a questo o a quel partito, entrano da lavoratori presso i vari enti pubblici senza meriti ma per conoscenze? Da funzionari, o perfino da dirigenti in certi casi. Il Ministero delle Politiche agricole, tanto per non andare troppo lontano, ha un suo funzionario periferico – di cui si tace qui il nome, perché non è nostro compito fare attività di vigilanza sul personale – che quotidianamente posta nel proprio profilo facebook – in perfetto orario lavorativo, e in maniera perfino ossessiva – una serie di post di varia natura. Ora, non sto a fare le pulci. Si trattasse di argomenti attinenti alla sfera agricola potrei anche capire, ma trattandosi di ben altra materia, qualche legittima perplessità consentitemi di manifestarla. Non credete?

E così sistematicamente ogni santo giorno assisto a una serie martellante di post che riportano foto osè. Niente di male, ognuno ha le proprie tendenze, e se qualcuno ha una sensibilità spiccata verso la materia sessuale non lo si può certo condannare. Tranne che ciò non avvenga in orario lavorativo, appunto. Questo signore prenderà pure uno stipendio, e magari sarà anche elevato. Avrà pure un ruolo. Non credete che un incarico presso un ministero meritino uno stile più adeguato, tanto più che a versare lo stipendio al funzionario in questione contribuiscono tutti i cittadini.

Il fatto è che tanta antipolitica – e il Presidente Napolitano, in fondo lo sa – ha una sua giustificazione. Di fronte perciò agli abusi, è giusto – mi pare – pretendere il rispetto delle regole.

Lo ripeto: ha senso – e lo chiedo a tutti – che un funzionario ministeriale giochi su facebook inserendo contenuti che nulla hanno a che vedere con la materia agricola?

Facebook è un social network molto importante, ma un uso non corretto di tale strumento – e per giunta in orario lavorativo – mortifica l’etica.

Quanti aspirerebbero al posto del funzionario giocherellone? Eppure, per mancanza di spinte politiche, non potranno mai giungere a conseguire tale traguardo.

O non c’entra nulla la politica? In ogni caso, non sarebbe l’ora che il buon esempio partisse proprio dagli uffici centrali deputati a un comportamento impeccabile?

In altri tempi forse c’era un controllo. E adesso? Non sarebbe il caso – viste le circostanze della crisi – di sfoltire un po’ i costi della pubblica amministrazione e tagliare il personale che non produce?

Ed ecco, visto che non ho scritto fondandomi sul nulla, e anche per soddisfare la vostra curiosità, una foto esemplificativa di quelle postate su facebook dal suddetto funzionario.

 

di Luigi Caricato

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Commenti 10

Giulio P.
Giulio P.
30 aprile 2012 ore 19:17

Per me ha ragione Il cardinale Bagnasco quando sostiene che:
"L'etica cristiana rigenera la società".

Romano Satolli
Romano Satolli
29 aprile 2012 ore 12:04

L spiegazione forse sta nel fatto che ognuno deve nascondere le sue magagne, per cui è un modo di coprirsi l'un l'altro i propri peccatucci...

Romano Satolli
Romano Satolli
29 aprile 2012 ore 11:50

Di chi è la colpa se molti dipendenti non lavorano come dovrebbero? Io inizierei a punire i capi ufficio, su su fino al dirigente, qualora non si raggiungono gli obiettivi. Non sarebbe utile rivedere i ruoli affinché si prevedano il numero dei posti seguendo una logica privatistica, dando l'incarico agli analisti privati, anziché ai dirigenti dell'amministrazione i quali, provenendo dalla base, hanno tutti il peccato originale?

Vitangelo Magnifico
Vitangelo Magnifico
29 aprile 2012 ore 10:15

Dopo il referendum abrogativo il nostro ministero agricolo...... acquisì anche il settore pesca. Ora potrebbe allargarsi al burlesque, tanto di moda! Almeno ci distrae dai tanti problemi che al ministero non sanno risolvere!
Caro, Luigi, come affermò Eduardo De Filippo nel film "L'oro di Napoli", "Io non sono prete; perciò mi devi dire il peccato e il peccatore".
Una lezione,purtroppo, non perseguibile per questione di privacy. Tienici informato sugli sviluppi caso mai il peccatore subisse una penitenza!

LINO SCIARPELLETTI
LINO SCIARPELLETTI
28 aprile 2012 ore 21:16

Non è da oggi, ma da antica data che nella pubblica amministrazione spesso i dipendenti si fanno le Pi..e durante l'oraro di lavoro.Non c'é molto da stupirsi, se teniamo presente che i "posti di lavoro" della P.A. da sempre sono stati un serbatoio di compensazione del voto. Ancora una volta il nodo è nella politica, fatta da furbacchioni sulla groppa dei pecoroni. E IO PAGO (diceva il caro simpatico TOTO')

Romano Satolli
Romano Satolli
28 aprile 2012 ore 13:10

Ho sempre detto che l'assenteismo dei funzionari pubblici non si misura con la loro presenza nel posto di lavoro e col fatto che fanno la strisciata del badge in orari perfetti di entrata e di uscita, ma su che cosa fanno nel posto di lavoro. Basta girare per i corridoi ministeriali per vedere che in molti uffici gli impiegati stanno annoiati alle scrivanie, o ciondolano per i corridoi con fogli di carta in mano per far vedere che lavorano. Spetta ai dirigenti verificare la redditività degli impiegati, ma chi ha il coraggio di scagliare la prima pietra, anche tra coloro che dovrebbero controllare? Una buona percentuale di impiegati in meno rappresenterebbero un bel risparmio e, forse, una migliore redditività di coloro che hanno veramente voglia di lavorare.

Giulio P.
Giulio P.
28 aprile 2012 ore 12:15

Hai detto cose giuste Giovanni, condivisibili, ma chi ti garantisce che i nuovi volti che voteremo alle prossime elezioni non si comporteranno come i vecchi?
Mancano assolutamente i valori, quelli per capirci che orbitano intorno al settimo comandamento e mi sa che dovremo vederne ancora di belle prima che le cose cambino in meglio. Purtroppo.

giovanni caravatti
giovanni caravatti
28 aprile 2012 ore 08:43

sono 50 anni che promettono mari e monti ma, poi alla fine rimane come prima.Privilegi solo per loro stipendi altissimi,e per noi solo TASSE.Dobbiamo essere noi alle prossime elezioni decidere la loro sorte,mandiamoli tutti a casa,ma questa volta per sempre.Non abbiamo forse un legge che,dopo due legislazioni non possono più candidarsi,allora dove è andata a finire.Come tutto in Italia,le leggi ed i referendum non hanno alcun valore.Però ricordatevi se rubate una mela sono (uccelli per diabetici)cioè ca..i amari.diamoci una mossa Giovanni

Giulio P.
Giulio P.
28 aprile 2012 ore 08:14

Giusto, bravo!