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IL RITRATTO DEI CULTORI DEL VINO IN ITALIA
Sono oltre sei milioni e in gran parte giovani, puntano sui rossi e preferiscono acquistare direttamente in cantina. E' quanto emerge da una recentissima ricerca
04 ottobre 2003 | C. S.
Saranno presentati il 16 novembre al "Wine Show" i risultati della ricerca sui nuovi consumatori del buon bere.
Gli eno-appassionati italiani sono per l'esattezza 6 milioni e mezzo e stanno diventando i protagonisti del mercato enologico di qualità , a conferma che il vino ha ormai cessato di essere un puro bene di consumo, diventando invece un marcatore dello stile di vita.
Per fotografare i nuovi consumatori l'Osservatorio permanente del Salone del Vino ha condotto un'approfondita ricerca su un campione significativo della popolazione italiana. I risultati completi del sondaggio saranno appunto presentati il 16 novembre, nel corso della giornata inaugurale della terza edizione della manifestazione torinese.
Lo stesso giorno si terrà il primo "Wine Show", una esclusiva giornata-evento destinata a una platea selezionata di cultori del buon bere, che potranno accedere al Lingotto alla scoperta delle migliori produzioni vitivinicole del Paese.
La ricerca disegna con precisione il profilo degli amanti del vino di qualità . Si tratta di consumatori informati che si possono dividere in due grandi categorie, i consumatori attivi e i veri e propri eno-appassionati.
L'enocultore enoico è in prevalenza maschio, ha dai 30 anni in su, reddito medio-alto, livello di istruzione elevato e residente in regioni del Nord e del Centro.
E' inoltre in forte ascesa l'interesse delle donne per il vino. Sono proprio loro a determinare gli stili di consumo nella coppia. L'eno-appassionato sceglie di preferenza vini rossi, si fida abbastanza del consiglio delle guide, ma sta affinando il gusto per la ricerca, e dedica molto tempo libero alla individuazione di cantine e territori enologici.
E' lieto di ricevere in regalo il vino e si affida a etichette prestigiose, se deve fare un dono importante. Marca la propria personalità scegliendo bottiglie diverse, a seconda delle occasioni d'incontro; e ha inoltre nella propria cantina decine di etichette di gran pregio.
Il vino, dunque, è tra i piaceri della vita quello a cui rinuncia con maggiore difficoltà . Tuttavia, pur dichiarandosi bevitore abituale non supera i due bicchieri a pasto.
Nella platea degli eno-appassionati è sempre crescente il numero di chi s'informa ricorrendo alle informazioni della stampa specializzata e comunque di chi ha frequentato corsi di degustazione e serate a tema.
Il wine-bar è il luogo d'appuntamento per eccellenza, frequentato di preferenza per l'aperitivo o per il pasto veloce di mezzogiorno.
L'eno-appassionato acquista direttamente dai produttori destinando non meno di quindici euro a bottiglia o, in alternativa, passa attraverso l'enoteca, che rimane la prima forma propositiva di consulenza, seppure vi si affida con acquisti mirati.
Si evidenzia inoltre una nuova tendenza: sulla scia di quanto già accade in Gran Bretagna e in Germania, cominciano a nascere gli "enoclub", pool di appassionati che diventano piccole centrali di acquisto, che si avvalgono dell'apporto di validi esperti per il rifornimento dei vini.
Il comportamento che più avvicina i consumatori attivi ai veri eno-appassionati è il turismo del vino. Oltre la metà del campione è infatti interessato ai tour che prevedono la scoperta dei grandi terroir del vino.
Ma ecco nel dettaglio i gusti degli eno-appassionati. Dall'indagine dell'Osservatorio permanente del Salone del Vino emerge che preferiscono i rossi (il 58 per cento). Quasi uno su tre ha però riscoperto i bianchi. Friuli-Venezia Giulia, Alto Adige e Trentino sono pertanto i terroir alternativi - e quasi esclusivi - per il loro acquisto. Il 5 per cento gradisce il rosato, il 2 per cento le bollicine.
Agli eno-appassionati è stato chiesto anche quali siano i vini da salvare: ai prime tre posti ci sono Chianti Classico (22 per cento), Brunello di Montalcino e Barolo (entrambi 12 per cento).
Di rilievo infine la "forchetta" dei comportamenti nei confronti del vino. Il campione complessivo dichiara solo nel 18 per cento di essere attento al rapporto cibo-vino, mentre gli eno-appassionati lo sono al 54 per cento; l'universo preso in esame dichiara di usare la carta dei vini nel 46 per cento dei casi, ma la percentuale s'impenna fino all'87 per cento per quel che riguarda gli enocultori.
I cosiddetti "consumatori attivi" scelgono vino, assaggiano vino, consigliano gli amici e parlano di vino con percentuali che vanno dal 7 all'8 per cento - nel caso degli appassionati le percentuali salgono: scelgono personalmente il vino nel 30 per cento dei casi, lo assaggiano nel 29 per cento, lo consigliano agli amici nel 25 per cento e parlano di vino per il 37 per cento.
Sono proprio queste le curiosità che gli eno-appassionati potranno soddisfare al Salone del vino di Torino, nella giornata del "Wine Show"; quando potranno accedere all'assaggio di vini da tutte le regioni italiane e partecipare a degustazioni originali e innovative, dove i vini si "ascoltano" insieme alla musica e alla luce, attraverso la continua scoperta di cantine emergenti e incontri importanti con produttori ed enologi di rilievo.
Fonte: Luigi Pellissier
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