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STRANE STORIE DAL PAESE ITALIA

Mentre l'affare Telekom Serbia scuote gli animi, domina tra la gente l'antico costume di fuggire il lavoro o, in alternativa, di sfuggire alle grinfie dei Pitbull

27 settembre 2003 | Luigi Caricato

Contrapposizioni. Su “L’Unità” del 20 settembre, il titolone di apertura: “Igor Marini: sono pagato dal governo”. Quindi nel sommarietto: “L’uomo che ha accusato Prodi, Fassino e Dini per Telekom Serbia ha dichiarato al giudice di Lugano di essere stipendiato dallo Stato” . Su “Il Giornale” del 19 settembre in un sommarietto si legge: “La vendita della compagnia telefonica incrementò del 60-70 per cento le risorse finanziarie del Paese balcanico”. Che strana vicenda. I titoli dei due quotidiani si contendono la scena per cercare di convincere i propri lettori. Ma il cittadino che non legge le due testate, entrambe di parte, in tutto ciò ha quanto meno la consapevolezza che l’affare Telekom Serbia sia comunque una realtà innegabile, al di là del versamento di possibili tangenti. Perché, dunque, una evidenza così schiacciante non contribuisce a smorzare i toni delle polemiche e a far luce sulle responsabilità? Milosevic ha certamente tratto vantaggi dall’operazione. I crimini da lui compiuti sono stati ben foraggiati. Così, la pulizia etnica da tutti condannata ai tempi degli efferati massacri, si è poi candidamente avvalsa di fondi che qualcuno continua a ritenere leciti e perfino congrui.

Disoccupati? Le industrie non trovano operai. E neppure tecnici. C’è allarme tra gli imprenditori. A Brescia viene diffuso nelle scuole un video per spronare i giovani a recuperare una sensibilità che si sta smarrendo. Quella verso il lavoro. “Oggi è tutto cambiato. Si tratta di operare in contesti diversi rispetto al passato. C’è l’alta tecnologia che soccorre. Servono idee e competenze, soprattutto”. E’ questo il pensiero di fondo dell’Associazione industriali bresciana. Strano mondo però l’Italia. Dopo la fuga dalle campagne, per un lavoro ritenuto assai faticoso e ingrato, poco attraente sul piano sociale, ora è la volta delle fabbriche. Forse che sia il lavoro come tale a risultare poco gradito ai giovani? Per fortuna che esiste la televisione e il mondo dello spettacolo. Tra poco ci sarà la nuova edizione del Grande fratello. Abbiamo le premesse per qualificare il tessuto umano e sociale attraverso nuove e più esaltanti opportunità. Saremo un popolo di divi. La Regione Campania ha avuto la capacità di guardare lontano e con fondi pubblici ha perfino avviato corsi per diventare “veline”. E’ stata una decisione di grande intelligenza, azzeccata e tempestiva. Si possono forse rimproverare le Istituzioni, e il Sud in particolare, di non essere al passo con i tempi?

Pitbull in libertà. L’effetto mediatico lascia al solito stupefatti per gli esacerbanti toni allarmistici utilizzati a sproposito. Non ho alcun piacere nel seguire alcuni tg idioti, dove il terrorismo psicologico viene cavalcato con inaudita sfrontatezza, con l’intento di inseguire la maledettissima audience. Ma già immagino il microfono e la telecamera pronti a molestare l’incolpevole malcapitato. “Senta, lei che ne pensa? Ha paura? Sa come difendersi?”. L’uomo della strada è perciò avvertito. Se ne resti in casa, non perderà l’appellativo di “uomo della strada”. Anzi, magari sarà pure promosso a “uomo qualunque”. Buon per lui. Così, chiuso nella propria abitazione, preservato dai rottami morali del mondo, sarà di certo al sicuro, intanto dalle seccature degli inviati dei tg, poi dagli eventuali pitbull vaganti, lasciati incustoditi e senza museruola, per distrazione o generosa scempiaggine. L’italiano medio ha comunque bisogno del ministro Sirchia anche per questo. Non bastando gli inviti a non fumare, ora il ministro della salute è intervenuto per suggerire le porzioni alimentari onde evitare soprappeso o, peggio, obesità. Per fortuna che si appresta a trovare soluzioni anche per la gestione dei cani aggressivi e pericolosi. E’ davvero incredibile come di fronte a problemi così privati, riconducibili al semplice ricorso a scelte di buon senso, si debba al solito ricorrere a qualcuno che ci segua in tutto, fino a rabboccarci le coperte prima di andare a dormire.

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