Italia
Dal progetto alla certificazione: DNA per l'oliva Taggiasca
Contro le truffe e le falsificazioni serve il DNA, come evidenziato da Domenico Pautasso, direttore della Coldiretti di Imperia. Il Comitato Salva Taggiasca ha presentato la certificazione DNA Taggiasca, in collaborazione con il Parco Tecnologico Padano di Lodi
06 marzo 2018 | C. S.
Non è la prima volta che si sente di falso olio extra vergine taggiasco o di false olive taggiasche in giro per i supermercati italiani o del mondo.
Fu la Cia, per prima, a mostrare vasetti di olive presunte taggiasche e ora è la Coldiretti Imperia ad aver lanciato un nuovo allarme.
Una bottiglia di olio in vendita mostrava nell’etichetta la dicitura “Taggiasca”. A insospittire, il prezzo insolito di 9 euro e mezzo al litro. Come riportato da Il Secolo XIX e La Stampa, l’olio è stato analizzato ed è risultato, seppur di qualità, di origine per lo più greca. Solo una minima parte era composta da oliva Taggiasca.
“Ci preoccupa soprattutto l’abuso della denominazione - spiega Domenico Pautasso, direttore della Coldiretti di Imperia - Può danneggiare molto i produttori locali. Dobbiamo riaprire la discussione sulla Dop Taggiasca, confrontarci e spiegare meglio le sue caratteristiche”.
Quale Dop Taggiasca? Quella unicamente basata sulla tracciabilità cartacea oppure una nuova che consenta di dare sicurezza ai consumatori?

Al di là della necessità di cambiare il nome della varietà per una Dop Taggiasca, da Taggiasca a Gentile, richiesta depositata al Ministero delle politiche agricole, una Dop dovrebbe fornire garanzie in linea con le aspettative dei consumatori e le nuove risultanze scientifiche.
Una Dop Taggiasca del Ponente ligure, che non obblighi il cambiamento del nome della varietà utilizzato da secoli, potrebbe avvalersi del DNA, come evidenziato dal Comitato Salva Taggiasca durante il convegno inaugurale di Olio Capitale. L’analisi molecolare delle tracce di DNA rappresenta un utile complemento alle analisi chimiche e alla tracciabilità documentale di filiera.
“Il progetto Dna cultivar taggiasca – sottolinea Simone Rossi, presidente del Comitato Salvataggiasca – offre garanzia scientifica di qualità ai consumatori, potrebbe fare crescere l’economia legata all’olivicoltura di qualità – e quindi la remunerazione, con un maggiore recupero del territorio – e soprattutto semplificherebbe l’iter burocratico e amministrativo. La strada per la tracciabilità e la trasparenza del comparto olivicolo è tracciata. Il futuro non potrà prescindere dal Dna, progetto che va ben oltre la Dop per la tutela dei consumatori. L’oliva di varietà taggiasca – conclude il presidente Rossi - è stata per secoli il sostentamento della gente del ponente ligure: l’indotto oggi si può quantificare in 70 milioni di euro. ll Dna controllato Cultivar Taggiasca è una carta d’identità, un “codice a barre biologico” che dirà al consumatore se nel vasetto con l’apposito logo ci sono – e senza ombra di dubbio – olive taggiasche o paté di olive taggiasche. La certificazione è molto semplice e ha costi contenuti: questo tipo di percorso è stato studiato dal Parco Tecnologico Padano di Lodi”.
Potrebbero interessarti
Italia
Fino al 7 gennaio il Natale a Corato
La più grande è il patrocinio della Regione Puglia al Villaggio di Babbo Natale, un riconoscimento che premia l’impegno degli anni passati. Il Villaggio sarà ampliato e abbraccerà tutto il centro storico, diventando un vero fulcro delle attività natalizie
02 dicembre 2025 | 18:00
Italia
Promozione e controlli fondamentali per tutela del valore dell’olio di oliva italiano
Formulate proposte utili al perfezionamento della tracciabilità, ma l’altro punto che ha visto tutti concordi al Tavolo olivicolo, oltre all’apprezzamento per i controlli che si fanno in Italia, è stato quello della necessità di intensificare la promozione
01 dicembre 2025 | 18:30
Italia
Grande successo per l’inaugurazione della Sala di Analisi Sensoriale Prim’Olio a Palmi
La nuova Sala di Analisi Sensoriale rappresenta un traguardo importante e un punto di partenza per nuove attività di formazione, cultura e divulgazione nel mondo dell’extravergine, soprattutto calabrese
30 novembre 2025 | 14:00
Italia
La grande vendemmia della viticoltura siciliana
Le condizioni climatiche hanno permesso una maturazione equilibrata e una quantità in ripresa dopo le ultime due annate. La vendemmia più lunga d’Italia, 100 giorni di raccolto da Ovest a Est, che si è conclusa agli inizi di novembre sull’Etna
30 novembre 2025 | 10:00
Italia
Biostimolanti e fertilizzanti innovativi: la chiave per affrontare il cambiamento climatico
Nel pomodoro da industria osservata una precocizzazione della maturazionei, mentre nel melone l’applicazione dei biostimolanti ha migliorato il contenuto di clorofilla delle foglie e ridotto i marciumi. Per il pomodoro da mensa registrato un incremento del vigore vegetativo e dello stato nutrizionale azotato
29 novembre 2025 | 10:00
Italia
La cipolla che si usava come moneta di scambio
A Castrovillari un nuovo Presidio Slow Food e sei produttori coinvolti coltivano un bulbo dolcissimo tornato simbolo e orgoglio della città del Pollino. L’avvio nell’ambito del progetto Presidiamo la Calabria
27 novembre 2025 | 17:00