Italia
Un concorso oleario serio senza prendersi troppo sul serio
Il Leone d'Oro si chiude con “buona pace dei secondi”, nel senso che sono stati premiati solo i primi classificati. Poi sono state assegnate Gran Menzioni e Gran Menzioni Oro. E per l'anno prossimo molte novità
27 giugno 2017 | Maria Paola Gabusi
Con buon pace dei secondi (abbiamo premiato solo i primi), anche il Leone d'Oro 2017 si è concluso.
E' stata un'edizione molto sofferta, sicuramente perfettibile, con un regolamento in parte ereditato dalla precedente organizzazione ed alcuni spunti nuovi. Come un Panel prettamente femminile, formato da professioniste dell'assaggio legate a panel riconosciuti sparsi per tutta Italia e come dieci giorni di assaggi, sparpagliati su quattro mesi (mano a mano che gli oli arrivavano) per dare ai produttori la certezza che il loro olio fosse giudicato con la dovuta attenzione e medesima cura da tutto il gruppo d'assaggio.
La finale di maggio, dove sono state aperte nuove bottiglie degli oli delle diverse categorie con un punteggio superiore a 90/100 ha dato risultati non scontati. Accanto ad una Coratina della "Selezione Armonia" delle Tre Colonne (giustamente pluripremiato ed emozionante) è apparso il Moraiolo di Giacomo Grassi (fruttato intenso), olio estremamente complesso e armonico segno che anche in annate difficili come il 2016, l'eccellenza è possibile. Il Leone d'Oro per il fruttato leggero, categoria ormai vicina all'estinzione, è andata ad una delicata Casaliva del Lago di Garda dell'azienda agricola Il Brolo.
Per i piccoli produttori, un blend di Frantoio e Leccino coltivato sulle alture del lago di Lecco da Luca Figini.
Per quanto riguarda i premi per l'estero se li è aggiudicati tutti la Spagna, con un Leone d'Oro aexequo (proprio non ci siamo riusciti a schiodare dallo stesso risultato, anche al terzo assaggio)al migliore di Almazaras de la Subbetica , Parqueoliva Serie Oro, in vetro blu e oro e a un meno famoso Acanto con il suo fantastico Acanto Oro (a quanto pare erano predestinati al Leone d'Oro). Fruttato medio un ottimo Picual di Hacienda El Palo con il suo Bravoleum e fruttato leggero El Empiedro di Olivarera La Purisima.
Il primo premio per il Best Packaging ha incoronato la linea dei monovarietali Cortijo el Puerto, di Ingeoliva, con una bellissima scatola componibile e etichette dei diversi oli raffiguranti animali che rispecchiano la biodiversità riscontrabile sui terreni dell'azienda. l'Azienda si distingue per un approccio eco-logico alle produzione, con un occhio alle nuove tecnologie (utilizzo dei droni) e sensibilità sociale (etichette con aggiunta di iscrizioni in Braille)
Una delle altre novità era l'aggiunta di altre due categorie , due Leoni d'Oro che vengono aggiudicati da due giurie popolari : i "Social" (blogger, instgrammers, giornalisti etc...) e la giuria dei "Kids", con bambini sotto i 14 anni.
Al primo è spiccato un Biologico di grande impatto, un'altra Coratina dell'azienda Macchia Verde Bio,; Lo Smeraldo, al secondo invece l'Itrana delicata DE di Alfredo Cetrone.
I vincitori sono qui:
http://www.oliveitaly.it/and-the-winner-is/
Lunga la lista delle Gran Menzioni, divisa in Gran Menzioni Oro (con punteggi compresi tra 90 e 100, praticamente tutti i finalisti) e semplici Gran Menzioni (dall'80 all'89).
Non pensavo avremmo avuto così tanti oli con punteggio superiore ad 80,ma la qualità generale del concorso è stata molto alta, forse anche complice il fatto che concludendosi tardi ha dato modo ad oli già premiati altrove di volersi confrontare tra vincitori
Le gran Menzioni sono qui:
http://www.oliveitaly.it/gran-menzioni-grand-mentions/
La prima edizione della nuova organizzazione, ma la 26ma dalla sua nascita che ne fa il più longevo concorso internazionale sull'olio del mondo, ha visto arrivare oli prevalentemente dalla Spagna e dall'Italia, ma manche dal Brasile, dalla Grecia, dall'Argentina, dal Cile, dagli Stati Uniti, dal Portogallo, dalla Croazia e perfino dalla piccola realtà olivicola di Malta. Duecentoventidue oli, che abbiamo assaggiato con rispetto, sui quali ci siamo confrontati e a volte scontrati, che abbiamo imparato a conoscere tramite la specifica della varietà. Dopo gli assaggi abbiamo guardato i siti dei produttori, ci siamo entusiasmati e, fortunatamente in pochi casi, abbiamo discusso per capire che anello della filiera di produzione non aveva dato il risultato sperato.
Per la prossima edizione ci saranno delle novità, alla luce dell'esperienza e soprattutto sperando di imparare veramente dagli errori, ho pensato di variare alcune delle categorie. Toglieremo le categorie del fruttato, fermo restando che la scheda di analisi sensoriale rimarrà quella ispirata al concorso Mario Solinas con una valutazione di gradevolezza (quindi qualità) e non di intensità, per permettere anche ai fruttati meno intensi, se di altissima qualità, di raggiungere il massimo punteggio.
Si aggiungerà il Leone d'Oro categoria Biologico, il Leone d'Oro del miglior Monovarietale, il miglior Blend, rimarrano invece confermati i premi delle giurie popolari, il Best Packaging e i Piccoli produttori.
Non cambieremo il metodo delle sedute di assaggio mensili per tutta la durata del concorso, nè i riassaggi durante la finale, pur consci che è una pratica molto impegnativa e dispendiosa, ma parto sempre dal presupposto che il punto di partenza di ogni concorso sia la scrupolosità dell'assaggio che porterà al risultato finale .
Un ultimo appunto riguarda gli oli trovati difettati: nel 90% dei casi si è trattato di oli non filtrati e che quindi, come ormai dovrebbero sapere tutti, non portano con sè la genuinità del prodotto, bensì una carica di enzimi, acqua e materiale organico che producano fermentazioni anche in assenza di ossigeno e quindi difetti, quest'anno più che mai.
La promozione degli oli selezionati continua, è un lavoro lungo e ha bisogno di tempo, ma la macchina si è lentamente messa in moto e già si vedono alcuni risultati. A breve sarà pubblicato sul sito il regolamento aggiornato valido per la prossima edizione, vi assicuro che continuerò a muovermi nella direzione della qualità e della valorizzazione dell'inestimabile patrimonio che ci può essere regalato solo dal rispetto della biodiversità. L' impegno che prometto è di organizzare un concorso serio senza prenderci troppo sul serio.
...alla fine siamo solo gente strana che si emoziona quando assaggia olio.
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