Italia 10/05/2017

Ripartire dalla cultura delle varietà di olivo italiane

Si potenzia il“Progetto Olivo” che da anni l’Istituto di San Pietro in Cariano sta portando avanti con la messa a dimora di circa quaranta di olivi di varietà autoctona e italiana strategiche nella produzione delle due grandi Dop veronesi e venete


Messa a dimora, davanti all’entrata dell’Istituto di San Pietro in Cariano, di una secolare pianta di Grignano, la varietà simbolo dell’olivicoltura Veronese, che apre un nuovo fronte di collaborazione tra l’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli (Aipo) e l’azienda agraria dell’Istituto “Stefani-Bentegodi” di San Pietro in Cariano.

Sinergia che contribuirà a potenziare il “Progetto Olivo” che da anni l’Istituto di San Pietro in Cariano sta portando avanti con la messa a dimora di circa quaranta di olivi di varietà autoctona (Grignano, Favarol, Casaliva) e italiana (Frantoio, Leccino) strategiche nella produzione dei due grandi Dop veronesi e venete (l’olio extra vergine di oliva Garda Dop e l’olio extra vergine di oliva Veneto Dop).

Una sorta di gemellaggio progettuale destinato a rafforzare i similari obiettivi che entrambe le istituzioni stanno portando avanti ad evitare anche l’eccessiva antropizzazione della fascia collinare e pedemontana veronese, e precisamente: preservare, mantenere e migliorare l’esistente biodiversità, specie nelle zone altamente popolate; potenziare le opportunità di reddito e di occupazione della filiera olivicola e olearia; stimolare e rafforzare le caratteristiche paesaggistiche e di contrasto all’impoverimento dei parametri ambientali che l’olivicoltura ha sempre dimostrato di avere.

In sostanza una nuova frontiera didattica che contribuirà a formare le nuove generazioni stimolando il loro interesse verso una attività sovente scarsamente valorizzata.

Una frontiera che l’Istituto di San Pietro in Cariano ha avviato, anni orsono con il Progetto Olivo che comprende la coltivazione di 150 piante, per la maggior parte secolari, di proprietà del Comune di San Pietro in Cariano, date in comodato gratuito e coltivate direttamente dagli allievi della Scuola.

Un fronte operative che, quest'anno, ha visto primeggiare l'olio prodotto (si è aggiudicato la seconda posizione in graduatoria tra tutte le scuole agrarie italiane) dall’Istituto di San Pietro in Cariano al concorso “Diploma d'Argento”, promosso dall'associazione Pandolea in collaborazione con la rete degli Istituti Agrari Italiani. L'olio realizzato dagli studenti del “Bentegodi-Stefani” ha ottenuto il giudizio di 3 foglie, il massimo riconoscimento, in virtù del punteggio eccezionale di 91 centesimi, subito dietro al “Caramia-Gigante” di Locorotondo (93 centesimi) e davanti al “Parolini” di Bassano del Grappa (90).

Concorso la cui cerimonia di consegna dei riconoscimenti è avvenuta mercoledì 12 aprile scorso nel grande palcoscenico internazionale di “Sol/Vinitaly”, oltre ad un ampio servizio, comprensivo dell’intera graduatoria delle scuole di agraria partecipanti alla competizione sul numero di aprile 2017 del “Gambero Rosso”.

Risultato certificato anche dalla rivista “Gambero Rosso”, che nel numero di Aprile ha pubblicato, unitamente alla classifica degli oli d'oliva prodotti dal tutte le scuole di agraria, un ampio e documentato servizio sull’iniziativa dell’Istituto scaligero.

di C. S.