Mondo Enoico

Il futuro del vino passerà da sostenibilità e informazione

Dibattito ricco e articolato sul futuro della viticoltura quello svoltosi nell’ambito del Merano Wine Festival ma tutti concordi sull’obiettivo: la produzione dovrà essere sempre più sostenibile e il consumatore sempre più informato

21 novembre 2017 | C. S.

Sono state le nuove tendenze del vino le protagoniste di Naturae ET Purae, prologo della 26a edizione del Merano Wine Festival, andata in scena il 9 Novembre nella splendida sala Deuster di Castel Trauttmannsdorff.

Il futuro del vino sarà sempre più rispettoso dell’ambiente e libero dalla chimica di sintesi, questo è ciò che è emerso nel convegno Naturae ET purae all’interno della rassegna “Bio&Dynamica”. I dati Nielsen mostrano un’Italia sempre più green con gli ettari vitati che nel 2016 hanno toccato i 103.545 ettari con una crescita del +23,8% rispetto al 2015.

“Quo Vadis, The Future is Natural?” recitava in maniera provocatoria il titolo del convegno, curato dal giornalista enogastronomico Angelo Carrillo in collaborazione con il patron del Merano Wine Festival Helmuth Köcher, che ha registrato il tutto esaurito, ma come ci si arriva a questo futuro? A Merano si sono confrontate posizioni e visioni diverse riguardanti il futuro della viticoltura e dell’enologia, e tanti sono stati i riferimenti alla scalata di quote di mercato da parte dei vini biologici che nella GDO, come dimostrano i dati Nielsen, hanno visto un aumento significativo delle vendite di +19,7%.

Il convegno è stato ricco di spunti di riflessione offrendo un confronto tra ricerca scientifica e sensibilità ambientaliste, con la scienza e la cisgenetica da una parte e i vini naturali dall’altra; su queste tematiche si sono espressi 7 esperti del settore.

Da una parte c’è stato il punto di vista dei cosiddetti "vignaioli naturali", sostenuto da Angiolino Maule, fondatore dell’interessante realtà “VinNatur” formata da 180 produttori, dall’altra parte il punto di vista scientifico caldeggiato dal professor Attilio Scienza. Tra i primi coloro che guardano all’approccio tecnico-scientifico con parziale diffidenza, mentre, al contrario le posizioni scientifiche, più avanzate, dopo aver superato le ricerche transgenetiche ritiene che sia la cisgenetica la chiave di volta per risolvere i problemi attuali e per rendere le viti più resistenti, agendo sul genoma della vite stessa, sempre però con il massimo rispetto del territorio e della natura.

"L'ostacolo principale alla diffusione dei vitigni resistenti è di natura culturale. Le stesse varietà attuali sono il risultato di incroci spontanei che l'uomo ha selezionato in funzione degli ambienti di coltivazione e della sua cultura” ha detto Attilio Scienza.

L’ago della bilancia è stato probabilmente il noto winemaker Giorgio Grai che si è espresso dichiarando che le posizioni non devono essere estremiste, né dal lato della ricerca scienza né da quello della natura: “Cambiamenti climatici, inquinamento delle città, mari e oceani con isole di plastica e terreni che ormai sono asfittici e morti, per il tipo di conduzione. Dobbiamo provare a migliorare le cose. Ci sono stati pionieri che hanno cominciato tempo fa e molti sono oggi quelli che tentano di porre rimedio a questo modo sconsiderato di coltivare, ma che non diventino talebani” ha detto Grai.

“Le strategie sono diverse ma la finalità è la stessa”, con queste parole Angello Carrillo, ha concluso l’appassionato e a tratti teso convegno.

Il Merano Wine festival ha assunto un ruolo pionieristico su queste tematiche iniziando a parlarne già dal 2005 proprio attraverso il salone “Bio&Dynamica”.
La giornata è stata chiusa dall’esperto di cibi fermentati Carlo Nesler, che ha stemperato gli animi e ha introdotto l’argomento che si sarebbe sviluppato in maniera approfondita il giorno successivo.

Sono stati proprio i cibi fermentati, infatti, i protagonisti della prima giornata della rassegna Wild Cooking; attraverso un’affascinante serie di interventi e show cooking realizzati da Chef famosi come il neo tre stelle Michelin Norbert Niederfolker, Alessandro Gilmozzi, Burkhard Bacher e Alessandro Bellingeri, con il denominatore comune della fermentazione dei cibi seguendo le varie tecniche, dalle più antiche alle più recenti. Alla fine del convegno relatori e partecipanti hanno potuto ammirare le bellezze dei giardini di Castel Trautmannsdorf con una visita guidata dal responsabile Marketing e Strategia d'impresa. Dr.ssa Heike Platter. Una conclusione in do maggiore per affascinante convegno a più voci.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

L'olio extravergine di oliva utile per la conservazione dell'uvetta

Il pretrattamento con olio extravergine di oliva dell'uva ha ridotto il tempo di essiccazione per produtte uvetta. Il pretrattamento è stato utile per la ritenzione di antociani e flavonoli nello stoccaggio

14 luglio 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Viticoltura e cambiamento climatico: lo stato della ricerca

La profonda trasformazione dovuta ai cambiamenti climatici: siccità sempre più frequenti, ondate di calore estremo e scarsità idrica minacciano la resilienza dei territori, la produttività delle vigne e l’intera filiera del vino

05 luglio 2025 | 11:00

Mondo Enoico

La macerazione carbonica è storia, oggi il vino novello si fa con l'azoto

Rispetto alla tecnica tradizionale, la macerazione con azoto ha infatti favorito un’estrazione più efficiente dei composti fenolici, senza compromettere l’aroma del vino, con anche più sicurezza in cantina

02 luglio 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Percorsi produttivi innovativi e sostenibili per il Nero d’Avola

La ricerca, condotta dall’Università degli Studi di Milano, con il supporto di ISVEA e quattro aziende siciliane, mette in luce nuove strategie per la produzione di vino Nero d’Avola con specifici focus su biodiversità e sulla riduzione del grado alcolico

01 luglio 2025 | 13:00

Mondo Enoico

Il Portogallo vitivinicolo visto dagli enologi italiani: esperienze tecniche a confronto.

Caratteristica del vino Porto, sta nella tecnica e che si produce attraverso un processo unico che include la fermentazione incompleta del mosto, interrotta dall'aggiunta di acquavite, e un successivo periodo d’invecchiamento in botti di legno o serbatoi

25 giugno 2025 | 11:00 | Giacomo Alberto Manzo

Mondo Enoico

Modelli previsionali a servizio dei viticoltori toscani

Disponibili modelli che vanno dalla stima della fenologia della vite al calcolo di indici di maturazione, dalla stima del rischio di infezioni oidiche o di muffa grigia, a quella della fenologia della tignoletta della vite

19 giugno 2025 | 16:00 | Angelo Bo, Diego Guidotti, Iride Volpi, Massimo Gragnani