L'arca olearia
Scoperte nuove piante che possono ospitare Xylella fastidiosa
L'Efsa ha completato due lavori scientifici che ampliano in modo sostanziale le nostre conoscenze e cognizioni su Xylella fastidiosa, il patogeno vegetale che sta attaccando colture destinate all’alimentazione e altre piante in vari Paesi europei
11 settembre 2018 | C. S.
L'agenzia Efsa ha pubblicato l'ultimo aggiornamento della sua banca dati di piante che fungono da ospiti di Xylella fastidiosa. L'elenco aggiornato include ora 563 specie vegetali individuate attraverso una nuova ricerca bibliografica e tramite le notifiche a EUROPHYT, il servizio UE d’intercettazione fitosanitaria. Per 312 delle specie l'infezione è stata individuata da almeno due metodi di rilevazione.
L'elenco include ora entrambe le specie dell'agente patogeno (X. fastidiosa e X. taiwanensis) nonché informazioni su varietà vegetali resistenti o tolleranti a Xylella.
La banca dati fornisce evidenze scientifiche essenziali per scienziati e gestori del rischio, ed è di ausilio ai gestori del rischio per condurre azioni di sorveglianza e applicare misure fitosanitarie, come ad esempio le ispezioni su piante destinate alla messa a dimora.
Il gruppo di esperti scientifici sulla salute dei vegetali dell'EFSA ha anche aggiornato la sua categorizzazione dell’organismo nocivo X. fastidiosa, già parte integrante della sua valutazione completa dei rischi connessi al patogeno pubblicata nel 2015.
L'aggiornamento include le più attuali informazioni sulla biologia e distribuzione di X. fastidiosa dentro e fuori l'UE, nonché sulla presenza e distribuzione degli insetti vettori in Europa. Include anche informazioni particolareggiate sui focolai epidemici europei e sulle specie vegetali interessate.
Il completamento di una nuova, esaustiva valutazione dei rischi da X. fastidiosa è previsto per l'inizio del 2019.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
La gestione dell’occhio di pavone dell’olivo: ecco come ridurre i trattamenti necessari
Intervenendo al momento opportuno contro l’occhio di pavone, l’efficacia non è inferiore al livello di controllo della malattia raggiunto da 9 trattamenti consecutivi in una stagione. La gestione della patologia deve essere annuale
17 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
I coadiuvanti per l'estrazione dell'olio d'oliva: aumentare l'efficiacia di estrazione del 2%
L'uso di coadiuvanti migliora la resa di estrazione dell'olio d'oliva. La valutazione sensoriale ha dato lo stesso risultato per tutti gli oli non importa se è stato utilizzato o meno un coadiuvante, indicando che questi composti agiscono solo fisicamente sul processo di estrazione
16 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
L'utilizzo dell’inerbimento su olivo per ripristinare la fertilità dell'azoto nel suolo delle zone aride
L'olivo inerbito ha ripristinato la fertilità dell'azoto nel suolo con le riserve di azoto più elevate dopo 18 anni, compreso l'azoto totale. Le scorte di azoto minerale sotto l'olivo inerbito sono aumentate costantemente
15 dicembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Comunità batteriche sintetiche per difendere l'olivo
Assemblate due SynCom, ovvero comunità batteriche sintetiche, formate da tre batteri ciascuno, selezionati per la loro stabilità, sinergie funzionali e potenziale di biocontrollo. La nuova frontiera è la gestione funzionale del microbioma vegetale
14 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
L'influenza della raccolta tardiva delle olive sulle composizioni di acidi grassi, sui composti fenolici e sugli attributi sensoriali dell'olio d'oliva
Ritardare troppo la raccolta delle olive aumenta l'acido palmitico, l'acido stearico, l'acido linoleico e in generale il tenore di acidi grassi polinsaturi nell'olio d'oliva. In calo anche il contenuto fenolico e di acido oleico
13 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
La relazione tra mosca olearia e lebbra dell’olivo
La Grecia sta sperimentando una recrudescenza della lebbra dell’olivo che sta facendo nascere miti e leggende metropolitane. Gli agronomi della Messina hanno deciso di fare chiarezza
13 dicembre 2025 | 10:00