L'arca olearia
In allerta per la seconda generazione di mosca
Dopo gli attacchi a fine luglio in tutt'Italia, si registrano già le prime infestazioni della nuova generazione. Il clima sta favorendo anche la diffusione della lebbra che compromette la qualità dell'olio
03 settembre 2011 | Alberto Grimelli
Non è ancora allarme ma che sia una stagione in cui occorrerà, fino all'inizio del raccolto, prestare particolare attenzione alla mosca delle olive è ormai chiaro.
In tutt'Italia, nella seconda quindicina di luglio, fino ai primi di agosto, si è assistito ad attacchi piuttosto consistenti di mosca delle olive.
Le soglie di intervento sono state superate quasi in tutti i comprensori olivicoli, rendendo necessario un intervento con insetticida: Fosmet, Dimetoato e Imidacloprid i principi attivi utilizzabili in olivicoltura convenzionale.
Più complicato agire in regime di olivicoltura biologica. Con la sparizione di diversi principi attivi, tra cui il rotenone, la difesa si basa prevalentemente sulla prevenzione e molti olivicoltori sono stati presi alla sprovvista con le trappole (attract and kill) ancora da mettere o con nessun trattamento effettuato con Spinosad, Beauveria bassiana o caolino e rame.
Ne è risultato che, in questi casi, l'infestazione ha raggiunto rapidamente il 20%-30%, con stadi larvali maturi (larve di III età e pupe) che hanno risentito meno dell'ondata di caldo della metà di agosto. Ne stanno risultando, negli ultimi giorni, con le temperature in abbassamento, molti sfarfallamenti che daranno luogo alla seconda generazione di mosca.
Da nord a sud, i servizi fitopatologici sono già in allarme e si segnala, specie nelle realtà dove i trattamenti sono stati effettuati con ritardo o non sono stati effettuati, un nuovo attacco che si sta avvicinando alla soglia di intervento, che ricordiamo è di 10-12 olive colpite ogni 100.
In Veneto si segnalano percentuali del 7-8%. Situazione analoga nel Centro Italia, con percentuali discendenti fino al 5-6% nel Sud, in particolare Calabria e Puglia. In Sicilia la situazione più tranquilla, grazie alle elevate temperature che spesso superano i 35 gradi.
In ragione del probabile abbassamento delle temperature da lunedì 5 settembre, accompagnato da piogge al centro nord, è probabile che le percentuali di infestazione siano destinate a salire, e quindi si consiglia di controllare spesso i bollettini fitosanitari provinciali e regionali per intervenire per tempo.
Non solo mosca delle olive.
Un'altra patologia si sta diffondendo in tutt'Italia soprattutto a causa degli elevati tassi di umidità registrati. Si tratta della lebbra dell'olivo, malattia che, fino ad oggi, era temuta particolarmente in alcuni areali del Sud Italia.
L'agente patogeno è un fungo normalmente presente su olivo (Colletotrichum gleosporioides) e va ad attaccare piante malate o comunque sofferenti, causando il disseccamento di piccoli rami e foglie. Sui rami colpiti si notano macchie aride, biancastre, tondeggianti o irregolari.
Talvolta, in condizioni ideali per lo sviluppo del fungo, questo può colpire anche le olive, causandone un graduale disseccamento fino alla cascola. Generalmente la malattia inizia a manifestarsi con macchie brunastre, spesso incavate nell'oliva, che tendono ad allargarsi col tempo. Anche se l'oliva non cascola, l'olio ottenuto da questi frutti è di minore qualità.
Non esistono trattamenti curativi e si consiglia di intervenire con rame al primo manifestarsi dei sintomi.
Attenzione, nel caso si renda necessario effettuare il trattamento contro la mosca delle olive a verificare la miscibilità tra il prodotto rameico e l'insetticida o il prodotto fitosanitario scelto. Il dimetoato, per esempio, non può essere mischiato a prodotti con reazioni alcaline.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
L’importanza dell’irrigazione dell’olivo per la crescita del frutto

L'espansione cellulare è elevata durante tutta la crescita dell’oliva e rappresenta un fattore importante nel raggiungimento della dimensione finale. La dimensione delle cellule è più sensibile al deficit idrico rispetto al numero di cellule
20 giugno 2025 | 17:30
L'arca olearia
La semi lavorazione del suolo dell'oliveto influisce negativamente sul controllo biologico dei parassiti

L'effetto della semi-lavorazione del suolo sui potenziali nemici naturali e i parassiti dell'olivo Prays oleae ed Euphyllura olivina. Lo sfalcio dell'inerbimento mantiene la struttura e la composizione della rete alimentare degli artropodi e migliorerà il controllo della popolazione dei parassiti
20 giugno 2025 | 17:00
L'arca olearia
Ecco come i funghi possono contaminare l'olio di oliva: gli effetti sulla qualità

Recuperati per la prima volta nell'olio d'oliva di specie di funghi filamentosi. Gli enzimi fungini durante le fasi di estrazione dell'olio possono portare a una significativa diminuzione del contenuto di fenoli, nonché a un aumento dell'acidità dell'olio e dei valori di perossidi
20 giugno 2025 | 16:00
L'arca olearia
L'inerbimento per combattere la verticilliosi dell'olivo

La gestione e il controllo della verticilliosi sono complessi. Può l'inerbimento interfila aiutare a sopprimere l'agente patogeno della verticilliosi dell'olivo? Ecco come i batteri benefici agiscono contro Verticillium dahliae
20 giugno 2025 | 15:00
L'arca olearia
Consumare frequentemente olio extravergine di oliva non significa conoscerlo

Solo metà dei consumatori frequenti di olio extravergine di oliva sa davvero distinguerne la qualità. Attraverso la tecnica RATA i consumatori consapevoli possono dare giudizi molto simili al panel test
19 giugno 2025 | 15:00
L'arca olearia
La resistenza dei polloni di olivo a Xylella fastidiosa

I polloni di olivo più giovani mostrano generalmente tassi di infezione più bassi, suggerendo una forma di resistenza temporanea, ma l'infezione sembra progredire come previsto in quelli più anziani
18 giugno 2025 | 16:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati