Turismo
Il cicloturismo per un turismo rigenerativo

Il cicloturismo contribuisce al turismo rigenerativo promuovendo viaggi sostenibili che riducono l’impatto ambientale, grazie all’uso della bicicletta al posto di altri mezzi. Questo tipo di turismo consente di esplorare territori remoti e meno accessibili
07 aprile 2025 | 17:00 | C. S.
Il cicloturismo non è solo un modo sostenibile di viaggiare, ma può diventare un vero e proprio strumento di rigenerazione territoriale, sociale e ambientale. Alla Fiera del Cicloturismo 2025 si parla anche di turismo rigenerativo: un approccio che valorizza le comunità locali, tutela i paesaggi e promuove esperienze che lasciano un impatto positivo, per chi pedala e per i luoghi attraversati.
La Basilicata presenta condizioni ottimali per il cicloturismo rigenerativo: bassa densità abitativa (56 ab/km²) e morfologia collinare-montana (70% territorio) che consentono la creazione di percorsi sostenibili. Questo modello favorisce la redistribuzione dei flussi dalle zone congestionate verso i borghi interni, valorizza infrastrutture preesistenti (strade bianche, tratturi, ferrovie dismesse), può concorrere ad incrementare le microeconomie locali. È necessario in tale ottica un approccio sistemico con progettazione partecipata e formazione tecnica locale.
Nell’esperienza di viaggio in Calabria il turista oggi si trova al centro in modo particolare con la costruzione di itinerari turistici che siano innanzitutto sostenibili, rispettosi dei luoghi e dell’enorme patrimonio naturalistico che la Calabria, con le sue aree verdi, tutela. Il cicloturismo diventa un pilastro del turismo rigenerativo in Calabria, punto di partenza per creare condizioni di viaggio utili a trasformare la semplice vacanza in un’esperienza memorabile. La sostenibilità nel turismo, come elemento essenziale di competitività, è per la regione Calabria, un fattore di sviluppo capace di favorire l’evoluzione dei modelli tradizionali di turismo, con un occhio attento alla salvaguardia dei territori. Interventi mirati negli ultimi anni hanno generato nuove aree di attrazione, tramite l’ampliamento dell’offerta di cammini, ciclabili e percorsi dedicati allo slow tourism.
Il cicloturismo in Croazia rappresenta un perfetto esempio di turismo rigenerativo: promuove esperienze lente e sostenibili che valorizzano i territori e le comunità locali. Nella regione di Međimurje, ad esempio, i percorsi lungo i fiumi Mura e Drava, le colline vinicole e le stazioni termali creano un equilibrio ideale tra movimento, benessere e scoperta. Anche la regione di Zagabria, con i suoi itinerari tra natura, cultura e gastronomia locale, offre esperienze autentiche e accessibili, rendendo la bicicletta non solo un mezzo di trasporto, ma un vero strumento di rigenerazione personale e ambientale.
Il cicloturismo contribuisce al turismo rigenerativo promuovendo viaggi sostenibili che riducono l’impatto ambientale, grazie all’uso della bicicletta al posto di altri mezzi. Questo tipo di turismo consente di esplorare territori remoti e meno accessibili, proprio come i treni Intercity che collegano le città principali, ma allo stesso tempo permettono di scoprire località meno conosciute e autentiche. Si tratta di un approccio che favorisce la connessione profonda con la natura e le comunità locali, creando un impatto positivo sull’economia locale senza sovraccaricare l’ambiente. Il cicloturismo, perciò, aiuta a preservare il patrimonio naturale e culturale, contribuendo alla rigenerazione dei luoghi visitati e Intercity, brand di Trenitalia (Gruppo FS), lo incentiva promuovendo il connubio tra bici e treno per raggiungere le destinazioni desiderate.
Il turismo in Italia è una risorsa economica che genera opportunità e contribuisce a una cifra crescente del PIL, ma che, allo stesso tempo, affronta diverse criticità.
Come può trovare un punto di equilibrio tra esperienze di viaggio sempre più personalizzate e tutela del patrimonio paesaggistico? Come mitigare il fenomeno dell’overtourism promuovendo allo stesso tempo territori meno conosciuti? In questo senso, il cicloturismo può sicuramente fornire una risposta e nello specifico, Repower, multinazionale energetica attiva nel settore della mobilità sostenibile, sta accompagnando diversi territori lungo il Bel Paese nel processo di transizione verso una mobilità più sostenibile attraverso il progetto DINAclub e la famiglia di rastrelliere DINA con l'obbiettivo di incentivare strutture ricettive e pubbliche amministrazioni a muoversi in ottica di sistema. Gli ingredienti della ricetta “Circuito di mobilità sostenibile” sono costituiti da attori diversi (PA, Consorzi, Tour Operator, Strutture Ricettive), ma l’obbiettivo è comune: attrarre un turismo sempre più sensibile al tema della vacanza attiva e della scoperta “lenta” dei territori e delle loro eccellenze attraverso il cicloturismo.
Il cicloturismo è una forma di viaggio sostenibile e rigenerativo che valorizza le comunità locali e riduce l’impatto ambientale rispetto alle modalità di turismo più tradizionali. I nostri tour in bici attraversano borghi autentici, lontani dai circuiti più battuti, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di scoprire luoghi genuini e di entrare in contatto con le persone del posto. Ogni sosta diventa un’occasione per incontrare artigiani, assaporare prodotti tipici e soggiornare in strutture eco-sostenibili, contribuendo alla crescita delle economie locali in modo etico e diffuso. Il cicloturismo non solo porta benefici economici ma aiuta anche a preservare tradizioni e mestieri che altrimenti rischierebbero di scomparire. Inoltre, pedalare immersi nella natura accresce la consapevolezza ambientale e il rispetto per il territorio, trasformando il viaggio in un’esperienza autentica e rigenerante. Un turismo che arricchisce chi lo vive e, al tempo stesso, dona nuova linfa ai luoghi attraversati.