Turismo
Cresce l'offerta per l'oleoturismo di qualità in Umbria dopo l'adesione di due frantoi al circuito delle Strade dell'olio

L’Antico Frantoio Trampolini di Perugia e il Frantoio Cecci di Orvieto sono le prime imprese a rispondere alla “chiamata”, entrando nel circuito di eccellenza della Strada dell’olio extra vergine d'oliva Dop Umbria
16 marzo 2021 | C. S.
Cresce la compagine associativa della rete di eccellenza della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, l’associazione regionale che, dal 2004, lavora per incentivare l'oleoturismo in Umbria, con l'ingresso del Frantoio Cecci di Monterubiaglio, a pochi chilometri da Orvieto nella provincia di Terni e dell’Antico Frantoio Trampolini che si trova alle porte della città di Perugia.
La Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, sta lavorando per la ripartenza post pandemia, ampliando la propria offerta oleoturistica, con una campagna associativa rivolta alle sole realtà produttive umbre di altissima qualità. I primi due frantoi a rispondere a questa “chiamata” sono aziende rappresentative della qualità produttiva dei territori di Orvieto (Tr) e di Perugia:
Il Frantoio Cecci si trova nei pressi di Orvieto, ha una storia che prosegue da quattro generazioni, vista la recente nascita di Carlotta, da cui ha preso nome l’ultimo Olio e.v.o. Bio prodotto. La famiglia Cecci produce olio e.v.o di alta qualità grazie al moderno frantoio a ciclo continuo che si trova ad Allerona. Nonostante l’investimento tecnologico la famiglia Cecci ha un forte legame con la tradizione tanto da mantenere ancora attivo, nel castello di Monterubiaglio, un antico frantoio tradizionale a presse che rimane aperto solo tre settimane l’anno per mostrate la molitura come era un tempo. Nell'antico frantoio del castello c’è un’oleoteca /sala degustazione dove vengono organizzati pranzi e degustazioni durante tutto l’anno. Una particolarità della produzione del frantoio Cecci sono gli oli monovarietali di cultivar frantoio, leccino e moraiolo, ottenuti grazie ad un sistema di agricoltura di precisione, iniziato con il censimento degli ulivi negli uliveti di proprietà, che ha individuato le differenti varietà presenti, che oggi permette di avere una produzione che esalta le caratteristiche di ogni cultivar, grazie alla raccolta e molitura scalare, a seconda del grado di maturazione delle differenti olive.
L’Antico Frantoio Trampolini si trova da ben 800 anni, alle porte della città di Perugia, nei pressi della chiesa di San Bevignate, la più grande chiesa templare d'Europa. Il Frantoio, che per scelta della famiglia Trampolini non è mai stato trasferito dal centro storico, si affaccia su un giardino/oliveto con ulivi secolari di varietà dolce agogia piantati dai monaci benedettini dell’Abbazia di San Pietro tra il 1500 e 1600. All’interno, superato il suggestivo ingresso templare, lavora un moderno frantoio di ultima generazione, che molisce circa 7000 quintali di olive ogni anno, producendo olio e.v.o. Bio, monocultivar Moraiolo, Dolce Agogia, Leccino, Frantoio, Nocellara e Peranzana. Accanto al frantoio, la grande sala degustazioni è anche un piccolo museo aziendale, con una raccolta di vecchie foto, arnesi e attrezzi, come antiche misure, orci, imbuti, vecchi fiscoli intrecciati a mano, che testimoniano il legame della famiglia Trampolini alla produzione di olio e.v.o. e alla coltura dell’olivo.
“L'emergenza connessa alla pandemia Covid-19 - spiega Paolo Morbidoni, Presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria - è un fatto che, al di là delle difficoltà contingenti, ha rafforzato in tanti operatori la consapevolezza che il cambiamento in atto debba essere affrontato in maniera resiliente e attiva, investendo in prima persona sulla qualificazione dell’offerta oleoturistica e rafforzando le reti di qualità che concorrono a promuovere l’Umbria dell’olio dentro e fuori i confini regionali. Per questo fa piacere che la Strada dell’olio diventi sempre più inclusiva, ampliando sia la rete dei territori che quella delle aziende che in questi anni hanno sviluppato processi di innovazione, di posizionamento su mercati qualificati e investimenti nelle attività di accoglienza o di marketing nel settore dell'oleoturismo. Soltanto qualificando l'accoglienza e strutturando un’offerta oleoturistica trasversale e di livello alto – fruibile 365 giorni l'anno - potremmo giocare la nostra partita, con un prodotto all’altezza, in un mercato turistico maturo e sempre più competitivo.”
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