Turismo

LA FELICE SCOPERTA DI UN MOLISE DEL GUSTO ALL’INSEGNA DELL’ECCELLENZA

Laddove si nota il coraggio nel vinificare uve Tintilia, ingiustamente trascurate fino a pochi anni fa, salvate per la caparbia perseveranza di alcuni imprenditori. Laddove si scorgono spazi importanti anche per l’olio, il tartufo bianco, e altro ancora. E dove c'è tanto da imparare e ascoltare, senza invidia

25 novembre 2006 | Mena Aloia

A volte capita. Capita di stupirsi di fronte alla bellezza della propria Regione.
E quando la regione in questione è il Molise. davvero non te lo aspetti.

Quando, qualche settimana fa, ricevetti l’invito a partecipare ad un “Educational Tour” promosso dall’Antica Fattoria Di Vaira, accettai con entusiasmo perché è con entusiasmo che accolgo sempre le serie azioni promozionali del territorio, ma, in verità, non credevo di dover essere “educata” alla scoperta della mia piccola regione.
Ed invece fin dal primo giorno mi sono ricreduta.

Ignoravo, ad esempio che sono ben 14 le aziende vitivinicole molisane che hanno avuto la giusta intuizione, e il coraggio, di tornare a vinificare le uve Tintilia.
La “Tintilia” è un vitigno autoctono molisano a bacca rossa, ricco in polifenoli (tannini, antociani), dotato d’elevata rusticità e adattabilità alle condizioni pedoclimatiche dell'alta collina molisana, che mal si adatta alla pianura e con scarsa produttività (resa massima 80 q/ha); per tali caratteristiche é stato ingiustamente trascurato e solo l'ostinata perseveranza di pochi agricoltori ne ha impedito la definitiva scomparsa.

Sorprendente è stato poi scoprire che una piccola cooperativa di 280 soci, la “Nuova Cliternia” è il più grande esportatore, in volume, di vino italiano in Giappone.
Ancora, l’aglianico della Di Majo Norante ha conquistato i tre bicchieri, oltre ad avere un eccellente rapporto qualità/prezzo.

L’eccellenza non resta confinata al vino, l’olio extra vergine molisano è un altro vanto di questa terra e visitare l’azienda di Marina Colonna fa riflettere su come in una realtà geografica così poco conosciuta vi siano, invece, delle aziende conosciute in tutto il mondo perchè gestite con passione e competenza.

Ancora, il Molise è il maggior produttore nazionale di tartufo bianco, indimenticabile la passeggiata che il sindaco del piccolo Comune di San Pietro Avellana ha organizzato.
Non è un semplice e campanilistico elenco di prodotti del territorio perché dietro ad ognuno di essi vi sono delle realtà aziendali importanti capitanate da uomini e donne che, forse perché molisani, hanno il dono dell’accoglienza.

Imprenditori che hanno capito che il valore della propria azienda non lo si comunica solo con un buon prodotto, ma anche con delle adeguate strutture ricettive.
Una foto, che non ho scattato, avrebbe ben rappresentato quanto sto dicendo. L’immagine che ho in mente è quella di una bambina di tre quattro anni, bionda, vestita con un elegante abito di velluto blu che ha accolto, noi giornalisti, insieme ai genitori nell’agriturismo “dei f.lli Di Giulio”, luogo creato per meglio proporre i vini delle Cantine Borgo di Colloredo.

Sono tutte aziende il cui mercato è il mondo, però sono tutte aziende che, forse, sono più apprezzate fuori dai confini regionali.
“Nemo profeta in patria”
Ma è un atteggiamento dannoso per tutta la collettività, laddove vi sono dei meriti è da stupidi negarli. Bisognerebbe imparare ad ascoltare ed imitare, senza invidia, coloro che portano il nome del Molise in giro per il mondo con grandi risultati.

Ascoltare Luigi Di Majo Norante, capostipite della famiglia, che con forza e convinzione sostiene che un vino deve avere la sua personalità, può al limite anche avere dei difetti, ma deve avere personalità per uscire dal gruppo dei vini sempre uguali di anno in anno senza quasi più alcun legame con il territorio e la natura che li crea sempre diversi, è una grande “lezione di marketing”.
Molise, terra dalle grandi potenzialità, dunque.

Potenzialità mai ignorate o sottovalutate da chi questo viaggio lo ha voluto, Pasquale Di Lena.
Nome già noto nel mondo del vino e dell’olio, che da due anni e cinque mesi, dirige l’azienda Di Varia, la più grande realtà agricola del Molise con i suoi 530 ettari di terreno interamente coltivati a vite, ulivo, grano, cereali, orticole, foraggi. Ed in due anni e cinque mesi è riuscito a dimostrare l’importanza di saper fare comunicazione.

Da realtà economica praticamente sconosciuta anche all’interno della regione, la Fattoria Di Varia si è fatta conoscere in più occasioni non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per il suo agire in nome della solidarietà.

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