Turismo

CON L’OFFENSIVA DI RENATO SORU, TURISTI PRONTI ALLA FUGA DALLA SARDEGNA

Le scelte della politica possono influenzare la fortuna turistica di un territorio? Il presidente della regione sarda procede con la linea dura e lancia una tassa a danno dei non residenti. E' forse la riproposizione degli antichi diritti di signoraggio? Inizia così lo sconcerto generale, tra sentimenti di paura, indignazione e rabbia

03 giugno 2006 | Franco Bonaviri

Il governatore sardo Renato Soru – per intenderci, l’anima di Tiscali – è gonfio di soddisfazione. Ora sarà contento, perché finalmente potrà ripianare le casse regionali: i non residenti dovranno versare la cosiddetta «tassa sul lusso».

Il principio è il seguente: la Sardegna resti agli isolani, e chi viene da fuori, se proprio ha piacere di giungere nell’isola, paghi.

Imbarcazioni e aerei dovranno per esempio versare da 150 a 15 mila euro. Staremo a vedere, cosa accadrà. La Sardegna è bella, ma di pagare gabelle la gente è stufa. Meglio la Puglia, il Salento, per esempio; o la Sicilia, o altre terre di mare e di grandi paesaggi. O forse, chissà, meglio favorire la rinascita di altre località marine, in Croazia, per esempio, dove tutto costa poco e nessuno intende fare la voce grossa con i turisti. Perché dunque preferire la Sardegna?

“Sardegna, tassa del lusso. Gates non prenota”, così il Corriere della Sera del 2 giugno: link esterno

Il principio è molto chiaro: chi ha di più, paghi di più. E’ questa la posizione di Soru, ed è con questo chiodo fisso nella testa che ha dunque deciso di muovere la cosiddetta offensiva “terra-aria-mare”.
Nel mirino sono anche le 250 mila seconde case. Con maggiore penalizzazione per quelle ad uso turistico, ovviamente.

Varata l'imposta sul "lusso" per le abitazioni dei non residenti costruite entro i tre chilometri dal mare, così il quotidiano Repubblica:
link esterno

Soru è uomo determinato. Il quotidiano “il Giornale” riferisce del rifiuto, da parte del governatore, di incontrare lo staff del Codacons Liguria-associazione Voglio Vivere, guidato dal presidente Anna Massone: link esterno
E sullo stesso quotidiano riporta una dura dichiarazione di Mauro Pili: “Chi ha investito la liquidazione della pensione in una casa estiva, e che miliardario non è, sarà costretto a vendere dall'insostenibile tassazione, e dovrà farlo a un costo limitato pena l'ulteriore tassa sulla plusvalenza”: link esterno

Insomma, questa Italia che vuole vivere decorosamente, dovrà inevitavilmente imbattersi con chi crede che la crescita di un Paese possa avvenire solo con l’introduzione di tasse e gabelle. Altre soluzioni no, è chiedere troppo.
Così è, se vi pare. Altrimenti, l’unica strada è disertare i luoghi resi inospitali.

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