Spagna e Portogallo bloccano la valutazione sulla freschezza dell’olio di oliva
Niente introduzione di digliceridi e pirifeofitine nei parametri di qualità dell’olio extra vergine di oliva per valutarne la freschezza e le eventuali miscele di olio vecchio e olio nuovo
All’ultima riunione del Codex Alimentarius in Malesia, su iniziativa di Spagna e Portogallo, è stata bloccata l’iniziativa italiana di introdurre digliceridi e pirifeofitine tra i parametri di qualità dell'olio extra vergine di oliva.
Il Comitato oli e grassi è però stato dibattuto per la prima volta un argomento a lungo bloccato: la freschezza dell’olio extra vergine di oliva e la sua misura attraverso parametri analitici.
I principali Paesi promotori dell’iniziativa sono California (Stati Uniti), Australia e Italia.
Secondo la propsota le aziende che desiderano esportare olio extravergine di oliva devono regolare i livelli di digliceridi e pirofeofitine.
Questi parametri non sono attualmente contemplati né nelle norme del Consiglio oleicolo internazionale né nell'Unione europea.
Spagna e Portogallo hanno accetto il dibattito sulla freschezza dell’olio di oliva ma hanno bocciato l'inclusione del parametro di freschezza (con digliceridi e pirofeofitine).
La Spagna ha sostenuto che la freschezza non è un parametro di qualità e che non viene riconosciuto dall’Unione europea e dal Consiglio oleicolo internazionale.
Verrà però creato un gruppo elettronico di lavoro per valutare gli studi presentati e valutare la possibilità di includere la freschezza tra i parametri di qualità. Il Consiglio oleicolo internazionale parteciperà a questo gruppo di lavoro del Codex Alimentarius.