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Solo le grandi stalle inquinano secondo Bruxelles

Le norme revisionate dall'Europarlamento si applicheranno solo alle aziende con più di 40mila capi di pollame, 2.000 capi di suini o 750 capi di scrofe o 750 unità di bovini
11 luglio 2023 | C. S.
Approvata a Strasburgo a larga maggioranza una relazione che revisiona la proposta della Commissione europea sulle emissioni degli stabilimenti industriali che voleva includere anche i piccoli allevamenti bovini è stata bocciata dall'Europarlamento.
Gli eurodeputati hanno adottato una relazione originariamente scritta da Radan Kanev, parlamentare del Partito popolare europeo, nell'ambito della Commissione Ambiente - poi sottoposta a importanti modifiche - passata con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni.
Nella sua proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, l'esecutivo dell'Unione europea ha suggerito di prendere di mira varie tipologie di allevamenti, compresi gli allevamenti di bestiame. La mossa aveva suscitato forte contrarietà da parte degli industriali e dei governi.
Gli europarlamentari hanno quindi votato per escludere del tutto i bovini dal disegno di legge sulle emissioni industriali. Una vittoria per il Partito Popolare europeo e per le opposizioni di destra. Un voto che segna un primo grave vulnus per la pluridecennale "grande coalizione" Ppe-Pse, che ancora governa a Bruxelles.
Le norme revisionate dall'Europarlamento dovrebbero ora applicarsi solo alle aziende con più di 40mila capi di pollame, 2.000 capi di suini da produzione o 750 capi di scrofe, nonché alle aziende con 750 unità di bovini. Tali soglie sono significativamente superiori a quelle suggerite dalla Commissione Ue, che aveva proposto di includere aziende agricole con almeno 150 unità di bestiame.
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