Italia
Operazione Nas, 1 ristorante su 5 ricorre nel centro sud a oli di frittura alterati
04 maggio 2009 | T N
La notizia non è poi così nuova, se non fosse per il fatto che siano intervenuti di recente i carabinieri dei Nas per chiudere alcuni pubblici pubblici esercizi. Non è nuova perché il diffuso malcostume del riutilizzo degli oli di frittura persiste da sempre e non si riesce purtroppo a fronteggiarlo.
Il risultato di un controllo nel centro sud del Paese? Un ristorante su cinque fa ricorso a oli non regolamentari per una delicata operazione come la frittura.
I Nas di Napoli hanno effettuato una serie di controlli tra marzo e aprile, da cui è risultato che 90 ristoranti su 499 di quelli passati in rassegna utilizzavano oli decisamente alterati nella loro composizione chimico-fisica a seguito di un loro eccessivo e ripetuto riutilizzo. Oli di conseguenza nutrizionalmente nocivi per gli avventori dei locali.
Alla fine le ispezioni effettuate dai militari hanno comportato la denuncia di 103 titolari di ristoranti, un sequestro di 25 tonnellate di derrate alimentari, la chiusura di sei attività di ristoro e la contestazione di 84 violazioni amministrative.
In testa alla classifica negativa la Calabria con 111 ispezioni e altrettanti campioni e 28 attività non regolamentari.
Seguono a ruota la Campania, con 100 ispezioni e altrettanti campioni per un totale di 18 pubblici esercizi "non regolamentari.
E la Sicilia, 102 ispezioni, 88 campioni analizzati e 18 esercizi non regolamentari.
La Puglia, con 80 ispezioni e altrettanti campioni e 16 ristoranti non regolamentari.
La Basilicata, con 58 ispezioni, 62 campioni analizzati e 8 attività non regolamentari.
E il Molise, infine, con 48 ispezioni e 6 ristoranti trovati non regolamentari.
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