Italia
G8 agricolo: nero su bianco quello che vogliamo
Fissati alcuni principi in una dichiarazione finale riassumibili in poche battute: lotta alla speculazione, difesa delle identità produttive nel rispetto del libero mercato e centralità della produzione agricola
25 aprile 2009 | T N
I Paesi del G3, G5 e le Organizzazioni, i cui rappresentanti hanno partecipato alla conferenza stampa finale, si sono sentiti rappresentanti dalla Presidenza e dal documento della stessa, "quindi â ha commentato Zaia â sono ancora più convinto che il Vertice, basato sul principio della inclusività , sia stato fruttuoso e determinante. Abbiamo avviato un percorso condiviso con tutti i nostri partner nei diversi continenti del mondo sul tema della sicurezza alimentare, proprio qui a Cison di Valmarino e sotto la presidenza italiana. L'apprezzamento di tutti i Paesi presenti al vertice per questa iniziativa è stato unanime".
"Abbiamo messo nero su bianco il mondo che vogliamo: un mondo in cui la fame non sia più una piaga per 140 Mln di bambini e non uccida un Mld di persone all'anno; un mondo in cui l'accesso al cibo e ad alimenti salubri, sufficienti e nutrienti sia, in una sola parola, un fatto 'normale. Sono molto soddisfatto â ha aggiunto il Ministro - che gli occhi del mondo siano stati puntati per tre giorni su un settore determinante per il nostro futuro, un settore troppo spesso ignorato e non considerato un'attività produttiva nobile e importante. Abbiamo voluto, uniti, rimettere questo tema al centro dell'attenzione dei media e lavoreremo perché sia anche il cuore dell'agenda politica del futuro".
Il Vertice si è chiuso con l'impegno "ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ridurre gli effetti negativi dell'attuale crisi finanziaria sulla povertà e la fame, a rafforzare e incoraggiare una produzione alimentare sostenibile, aumentare gli investimenti in agricoltura e nella ricerca".
Volendo riassumere in poche battute il vertice i temi centrali affrontati, che i Ministri vorrebbero portare al prossimo G8 in Abruzzo sono: lotta alla speculazione, difesa delle identità produttive nel rispetto del libero mercato e centralità della produzione agricola.
Fra gli impegni contenuti nella dichiarazione finale, intitolata "L'Agricoltura e la Sicurezza alimentare al Centro dell'Agenda Internazionale", sono contenuti anche due punti essenziali: "evitare la concorrenza sleale, le distorsioni del mercato agricolo, incluse le misure restrittive all'export, come concordato in ambito G20 â e rimuovere gli ostacoli all'utilizzo sostenibile dei fattori della produzione agricoli".
Tra gli altri obiettivi fissati:
- monitorare ed effettuare ulteriori analisi sui fattori che, potenzialmente, possono determinare la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole, incluso la speculazione.
- incoraggiare una strategia coordinata a livello internazionale e finalizzata a migliorare l'efficienza delle filiere agroalimentari.
- ridurre gli sprechi nei Paesi industrializzati
- sostenere gli effetti benefici della globalizzazione e dell'apertura dei mercati, evidenziando l'importanza di un commercio internazionale dei prodotti agricoli basato su regole certe.
- aumentare la produzione agricola, che va bilanciata adeguatamente con la produzione di energia rinnovabile da biomasse
Nel punto 8 della dichiarazione, il Ministro Zaia ha indicato altri due grandi risultati riconosciuti all'Italia: "dobbiamo porre l'agricoltura e lo sviluppo rurale al centro della crescita economica sostenibile insieme alle altre politiche, rafforzando il ruolo delle famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla terra, rafforzando il ruolo delle donne, l'uguaglianza di genere e il ricambio generazionale. La sicurezza alimentare richiede anche politiche mirate a garantire la effettiva gestione e l'uso sostenibile delle risorse naturali, coinvolgendo le comunità locali nel rispetto delle loro identità . Questo modello di crescita risponde anche ai requisiti delle aree rurali meno sviluppate dove bisogna aumentare la produzione locale sostenibile".
"Il riconoscimento dell'importanza delle piccole imprese e di quelle familiari â ha commentato a questo proposito il Ministro - è un traguardo importante per un Paese come il nostro, dove la dimensione media delle aziende è di sei ettari".
Fonte: Mipaaf
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