Italia

Quando il Piano di Sviluppo Rurale non basta più

La quota di finanziamento si riduce sempre più e le aziende agricole devono rivolgersi alle banche per effettuare gli investimenti programmati ma troppo spesso trovano le porte chiuse ma non nel Lazio

20 dicembre 2008 | T N

L’accesso al credito per le imprese agricole sta divenendo progressivamente più difficile.
Gli istituti di credito sono divenuti più prudenti e richiedono non solo coperture o ipotetiche per valori decisamente superiori all’importo richiesto ma anche una serie di documentazioni e garanzie non sempre facilmente esibibili.

In questo periodo, troppo speso, progetti e piani di potenziamento delle strutture e delle aziende nel loro insieme vengono frenati, se non fermati da una mancanza di fondi che blocca ogni possibilità di sviluppo e indebolisce la già precaria competitività italiana.

Purtroppo le istituzioni, sia a livello locale sia nazionale, non hanno ancora recepito tali difficoltà e, soprattutto, non hanno ancora trovato strumenti adeguati per farvi fronte.

Eccezione a questa regola la Regione Lazio che ha deciso di istituire un Fondo di Garanzia di 4 milioni e mezzo di euro per dare agli agricoltori la certezza di realizzare tutti gli investimenti previsti dai progetti presentati con il Programma di Sviluppo Rurale.

L’istituzione di tale Fondo è parte integrante di un accordo raggiunto con le banche dalla Regione Lazio per permettere alle aziende agricole di affrontare mutui e altre forme di prestito in modo sereno e garantito.

“Con l’accordo – ha dichiarato Daniela Valentini, assessore regionale all’agricoltura – non puntiamo solo a dare dei finanziamenti, ma anche ad aiutare gli agricoltori a portare avanti e a rendere solidi i loro progetti di sviluppo e, in un periodo di crisi economica, creare un volano occupazionale basato sulla sicurezza dei posti di lavoro”.

Grazie all’accordo gli agricoltori che vedranno i loro progetti approvati nell’ambito del PSR potranno dunque beneficiare del cofinanziamento previsto (40-45%) e chiedere alle banche un mutuo o un prestito garantiti per coprire il resto dell’investimento.

Le domande presentate finora per il PSR sono state oltre 5 mila. Di cui più di 600 per la nascita di nuove imprese guidate da giovani, 1.400 per il biologico e 166 per la Progettazione Integrata di Filiera (PIF), ossia tutti quegli interventi capaci di coinvolgere gli operatori dei comparti agricoli, agroalimentare e dei servizi attraverso una strategia di sviluppo comune.

“La Regione sta infine lavorando ad una nuova Legge sul Credito agrario per dare alle aziende agricole la possibilità di far fronte sia alle spese di lavorazione sia alle esigenze del mercato. A tal proposito – ha concluso l’assessore – saranno previsti interventi di garanzia da parte di Unionfidi e dei Confidi.

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