Italia

La coppia Roberto Castagner e Angelo Gaja. Per rilanciare il comparto vinicolo

Occorre rivedere le strategie commerciali e comunicative. Due celebri produttori si incontrano in una cena-dibattito con il proposito di progettare una svolta. Obiettivo: guardare al futuro con occhi nuovi

15 novembre 2008 | T N

Roberto Castagner conferma ancora una volta il suo interesse nel fare sistema all'interno del settore vitivinicolo e promuovere l'eccellenza italiana.
Lunedì 10 novembre il mastro distillatore trevigiano ha infatti riunito nella tenuta di Fregona (Tv) i migliori produttori di vino e distillati, nonché i ristoratori, per fare il punto della situazione sul mondo vitivinicolo e sui nuovi stili di vita, che stanno cambiando i consumi.
Una serata, quindi, che è stata una preziosa occasione per analizzare lo stato attuale ed il futuro del vino italiano e della grappa, anche alla luce della situazione internazionale.



Ospite d'eccezione Angelo Gaja, imprenditore vinicolo piemontese conosciuto a livello mondiale, che ha accolto l'invito di Roberto Castagner alla serata, durante la quale ha raccontato agli ospiti la sua storia, il suo vino ed il suo pensiero. Una cena - dibattito che si è aperta con l'intervento di Gaja, che ha voluto sottolineare l'importanza del confronto con il mercato mondiale: "dobbiamo andare all'estero pensando come europei ma esportando la grande qualità italiana" ha detto infatti Gaja in apertura di serata.

"Un mercato che Gaja ha sempre affrontato da protagonista" ha quindi evidenziato Roberto Castagner, che ha voluto assegnare all'imprenditore piemontese il titolo di Fuoriclasse ad Honorem: "Angelo Gaja con il suo talento, la sua perfetta comunicazione e con il suo grandissimo vino" ha proseguito Castagner "è riuscito per primo a portare l’Italia e il vino italiano ai massimi livelli di considerazione internazionale. Il suo vino spesso è considerato un vero e proprio mito, come in Italia ne abbiamo pochi. Gaja è il vero ambasciatore dell'eccellenza italiana nel mondo".

Angelo Gaja ha così commentato "Questo premio arriva a sorpresa, Roberto sa che non desidero ricevere riconoscimenti perchè ho già molta visibilità, grazie soprattutto al lavoro delle generazioni che mi hanno preceduto. Questo premio però lo accetto con gioia, perchè arriva da un amico...E poi si tratta di una bottiglia di grappa!"

La discussione è proseguita durante tutta la cena, con interventi di imprenditori, dirigenti d'azienda, ristoratori ed esperti del settore, esaminando a 360° il settore vino, che nel 2008 ha dato segnali negativi per quanto concerne le vendite in Italia, ma anche all’estero, a causa della concorrenza dei Paesi emergenti, che comprimono la crescita di volumi e dei margini del vino italiano. Non certo meglio sta andando il mercato della grappa, in cui la disinformazione e le campagne anti-alcool stanno stravolgendo le abitudini degli italiani, soprattutto nel consumo fuori-casa. La mancanza di una strategia precisa dell’intero settore, una insufficiente comunicazione al consumatore sul bere consapevole e sicuro, la mancanza di proposte concrete anche da parte della ristorazione concorrono a rendere più difficile la situazione di mercato, oltre alla crisi generale del Paese-Italia.

Dal dibattito è infine emerso il bisogno di avere nuove idee per la comunicazione, prodotti più innovativi ed è sempre più sentita l'esigenza di creare una reale sinergia tra gli operatori del settore, in cui facciano la loro parte anche i Ministeri interessati allo sviluppo del settore, per rispondere concretamente ai problemi attuali ed uscire da una crisi che altrimenti sarà inevitabile.



Fonte: Alessandra Tutino

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