Italia

Il Bardolino visto dai consumatori. Piace più il rosso, ma il chiaretto avanza

Da un'indagine emerge il ritratto di una denominazione molto conosciuta, fortemente legata al territorio gardesano, perfetta per la tavola, ma anche bisognosa di svecchiare la propria immagine

20 settembre 2008 | T N

Sabato 27 settembre a Castelnuovo del Garda (Verona) l’illustrazione dei risultati dell’indagine svolta su 2000 consumatori del Garda, di Verona, di Milano e del Centro Nord Italia per conto del Consorzio di tutela del Bardolino.

Una denominazione conosciuta, che si identifica perfettamente con la propria zona di produzione, che offre bottiglie perfette per la tavola e facilmente reperibili sul mercato, ma che ha anche bisogno di svecchiare la propria immagine: è questo in estrema sintesi il ritratto del Bardolino offerta dai 2000 consumatori intervistati per conto del Consorzio di tutela del Bardolino fra fine giugno e metà luglio dalla società di ricerche Dinamiche sul lago di Garda, a Verona, a Milano e in altre località del Centro Nord.

«Abbiamo voluto approfondire quale sia l’opinione dei nostri clienti attuali e potenziali nei mercati di sbocco dell’area di produzione e dell’Italia settentrionale - dice il presidente del Consorzio del Bardolino, Giorgio Tommasi - per trarne preziose indicazioni su quali siano le prospettive dei nostri vini ed indirizzare di conseguenza la nostra azione».

L’inchiesta ha interessato sia il mondo dei consumatori che quello della ristorazione e dei buyer della grande distribuzione: ora il Consorzio si accinge a rendere pubblica la prima parte della ricerca, quella appunto focalizzata sui privati, la mattina di sabato 27 settembre, alle ore 10.45, presso la sala consiliare del comune di Castelnuovo del Garda (Verona), con un convegno organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale e la pro loco di Castelnuovo nell’ambito della locale Festa dell’Uva.

«Dicono di noi: il Bardolino nell’opinione dei consumatori di Verona e del Nord Italia» è il titolo dell’incontro, che vedrà protagonisti, accanto al presidente del Consorzio del Bardolino, il dottor Bruno Berni, di Dinamiche, una della maggiori società di ricerca italiane, il sindaco di Castelnuovo, Maurizio Bernardi, e l’onorevole Giampaolo Fogliardi, membro della commissione finanze della Camera, mentre farà da moderatore il giornalista Angelo Peretti.

Sono stati ben 2000, si diceva, i consumatori intervistati da Dinamiche per capirne di più sul Bardolino, un campione rappresentativo della popolazione di età compresa fra i 25 e i 65 anni, quasi equamente suddiviso fra uomini e donne, e così distribuito: 500 a Verona, 500 nella zona del lago di Garda, 400 a Milano e 600 nel Centro Nord, privilegiando le grandi città.

La frequenza media di consumo di vino da parte degli intervistati è risultata essere di 4-5 volte la settimana a casa e di una volta la settimana al ristorante, ed è soprattutto a cena che si stappa la bottiglia, sia nella propria abitazione (76% dei casi) che in trattoria (83%). Il supermercato è il luogo d’acquisto del vino per il 43% dei consumatori, e il 38% degli intervistati si porta a casa una bottiglia preferibilmente se la trova in commercio fra i 3 ed i 5 euro.

Il 48% degli intervistati che amano bere un bicchiere di vino ha dimostrato di conoscere almeno una delle tipologie della doc del Bardolino (il dato è ovviamente più alto sul lago, ma anche a Milano l’indice di conoscenza sfiora il 30%). La popolarità maggiore spetta alla classica versione rossa d’annata, ma il Chiaretto, la tipologia rosé del Bardolino, sta crescendo parecchio in reputazione, soprattutto fra il pubblico femminile, che tende a privilegiarla anche come aperitivo.

I punti di forza del Bardolino sono la sua identificazione con l’area del Garda (lo colloca perfettamente quasi il 78% degli intervistati, un dato altissimo, che si conferma anche sulla piazza di Milano, dove sfiora il 55%), la sua identità di vino da gustare in compagnia, la facile bevibilità, l’abbinabilità col cibo, mentre secondo gli intervistati la denominazione sembra essere carente soprattutto in termini di modernità e di adesione alla moda. Emerge una forte domanda di approfondimento delle caratteristiche della doc del Bardolino: il consumatore chiede al Consorzio di investire maggiormente in comunicazione, di effettuare più degustazioni, anche nei supermercati, di promuovere iniziative enogastronomiche coinvolgendo il settore della ristorazione, di legare meglio il vino a percorsi culturali e turistici.

La seconda parte dell’indagine, quella rivolta ai ristoratori dell’area di Verona e del lago di Garda, verrà presentata la mattina di sabato 4 ottobre a Bardolino.





Fonte: Paola Giagulli

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