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Cosa è accaduto durante i lavori della Commissione? I retroscena delle elezioni Conaf

Nelle ultime settimane in molti hanno espresso le loro opinioni. Molti ma non tutti. Ecco le dichiarazioni del commissario dimissionario Tamagnini

13 settembre 2008 | T N

Durante le ultime settimane le prese di posizioni pubbliche, attraverso dichiarazioni, interviste e lettere, sono state molte.

I documenti relativi alle ultime vicende elettorali sono stati resi pubblici dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Conaf) e trasmessi a tutti gli Ordini provinciali.

Si sa tutto, o quasi, di quanto accaduto.
Tutto, tranne i retroscena e le sensazioni, tutto, tranne ciò che si può percepire solo come protagonista delle vicende in atto.
Per questa ragione abbiamo interpellato Mauro Tamagnini, Presidente dell’Ordine di Nuoro e membro dimissionario delle Commissione elettorale.

-Dott. Tamagnini, come ha reagito all’ordinanza del Tar del 15 maggio che la descriveva come incompatibile con il ruolo assunto?
Personalmente non mi sono sentito toccato, anche se non mi ritenevo incompatibile col ruolo. Ho comunque accettato la decisione del Tar.

- Ha ritenuto inopportuno l’intervento del Conaf contro il decreto di nomina della Commissione?
All’inizio faticavo a comprendere i motivi, poi ho preso visione della documentazione e posso serenamente affermare che, probabilmente, fossi stato consigliere nazionale, avrei agito allo stesso modo.

- Che giudizio dà del supporto avuto dal Ministero di Giustizia durante i lavori della Commissione
Per rispondere alla sua domanda debbo separare le due sedute a cui ho partecipato. Il 18 aprile ci è stata consegnata la documentazione ed era presente un magistrato addetto dell’Ufficio professioni. Ricordo personalmente che al magistrato ci siamo rivolti almeno una volta, quel giorno, per dirimere alcuni dubbi. Il 12 agosto, viceversa, non era presente alcun magistrato. Lo so perché lo chiesi esplicitamente ai due funzionari presenti. Ad agosto, e fino al momento in cui mi sono dimesso, non potemmo godere così di alcun effettivo supporto.

- Quale clima si respirava nella Commissione elettorale in quei febbrili giorni? Ha notato cambiamenti da aprile a agosto?
Tutti i membri erano consapevoli dell’importanza dell’incarico. Se vi era dunque tensione la spiego con la delicatezza della mansione affidataci, tanto più che si trattava delle prime elezioni con il sistema elettorale riformato. Non vi sono stati dunque conflitti ma certo diverse opinioni sui metodi di lavoro della Commissione. Io, appoggiato da un altro commissario durante la prima seduta, ho ribadito le necessità di esaminare la corposa documentazione fornitaci dal Ministero. Altri non ne hanno ravvisato la necessità Varie le ragioni addotte, da una parte e dall’altra. La motivazione della mia controparte che ho meno compreso era la necessità di procedere allo scrutinio con urgenza. Io non ne vedevo la necessità. Anche ci avessimo messo un giorno in più non sarebbe cambiato molto ma ritenevo che avremmo svolto un lavoro più accurato. Alla ripresa dei lavori il 12 agosto, ho sostenuto a maggior ragione la necessità di esaminare gli atti consegnatici in via preliminare, alcuni espressamente indirizzati alla commissione, in quanto potevano contenere elementi conoscitivi utili per il lavoro di scrutinio, ma non trovando consenso ho ritenuto inevitabili le mie dimissioni.

- Avete letto o preso visione dei verbali di altre Commissioni elettorali?
Non erano tra il materiale fornito dal Ministero. Abbiamo ritenuto avere la necessaria esperienza ordinistica per procedere allo spoglio con la dovuta professionalità e correttezza. Fintanto che sono stato presente ai lavori abbiamo proceduto a una verbalizzazione scrupolosa e assai dettagliata, dove si illustrava passo passo il modus operandi della Commissione e le decisioni prese. Ritenevamo tale modo di procedere lineare e corretto. A pensarci bene forse una lettura dei verbali delle Commissioni elettorali precedenti ci avrebbe fornito qualche utile indicazione ma nessuno pensò di chiederne copia.

- L’ha disturbata l’azione legale intrapresa dal Conaf contro i lavori della Commissione?
Ero un po’ preoccupato, un po’ di umana ansia per la categoria e anche per possibili atti amministrativi contro i membri della Commissione. Comprendo tuttavia le ragioni che hanno spinto il Conaf a rivolgersi al Tar.

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