Italia
Indagini a tappeto sul Brunello di Montalcino
Si susseguono indiscrezioni sull’inchiesta della procura senese. Smentito dai magistrati l'impiego nella produzione di Brunello di vino proveniente dalla Puglia. Sarebbero però già stati emessi diversi avvisi di garanzia
29 marzo 2008 | T N
La Procura della Repubblica di Siena ha confermato che sono in corso le verifiche sul rispetto del disciplinare del Brunello di Montalcino.
L'inchiesta, secondo un comunicato, sarebbe sotto il diretto controllo dello stesso procuratore capo Nino Calabrese e del suo sostituto Mario Formisano coadiuvati dalla guardia di Finanza e dagli uomini dell'Ispettorato centrale per il controllo di qualità dei prodotti agroalimentari di Firenze.
Si tratta di una inchiesta condotta nella più assoluta riservatezza e, forse per questo, le indiscrezioni si susseguono a ritmo vorticoso.
Da qualche tempo, infatti, veniva insinuato il sospetto che molti vini di Brunello venissero prodotti con il contributo di uva del Sud Italia.
La smentita proviene dalla stessa magistratura senese che assicura che "non è vero quanto riportato da alcuni organi di informazione circa l'impiego nella produzione di Brunello di vino proveniente dalla Puglia".
I magistrati avrebbero però ammesso di aver già inviato avvisi di garanzia ad alcuni titolari di aziende vinicole.
La notizia ha avuto lâeffetto di una bomba nel piccolo comprensorio senese, famoso in tutto il mondo e il Consorzio del Brunello di Montalcino è preoccupato per i danni dâimmagine che lâinchiesta può provocare, tanto da aver emesso, immediatamente, un puntiglioso comunicato stampa.
Il Consorzio ha infatti voluto precisare che dal 2004 è stato incaricato dal Mipaaf di esercitare i controlli sui vigneti e sui vini prodotti con la denominazione Brunello di Montalcino.
Per quanto attiene alla purezza dei vigneti di Brunello, nel 2007 il Consorzio ha completato l'ispezione su oltre 1667 ettari di vigneto iscritto. Dai controlli sono state rilevate alcune non conformità che hanno interessato solamente 17 ettari, pari a una percentuale di circa l'1% dei vigneti controllati.
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