Italia

Crescono gli investimenti nella coltivazione della fragola nel 2008

21 marzo 2008 | T N

I dati elaborati dal CSO segnano per il 2008 un aumento di 4 punti percentuali della superficie coltivata a fragole in coltura specializzata. Nel 2007 in aumento anche i consumi del 2% rispetto al 2006.

Sono circa 3.750 gli ettari coltivati a fragole in Italia, di cui l’80 % in coltura protetta e il restante 20% in pieno campo. Le principali aree che segnano variazioni positive rispetto al 2007 sono Veneto, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. La Campania si riconferma il principale bacino produttivo, con quasi 820 ettari, il 2% in più rispetto al 2007. Buoni i risultati del Metaponto, in linea con l’andamento dello scorso anno, dove si registra un incremento degli impianti a fragole pari al +16%. Segue il Veneto, con quasi 700 ettari di superficie coltivata, il 7% in più rispetto all’annata precedente. Situazione stabile o di poco superiore al 2007 in Calabria, mentre in Sicilia i numeri indicano un aumento pari al 9%, con circa 320 ettari, quasi esclusivamente in coltura protetta. Resta stabile la situazione in Piemonte e in leggera flessione l’Emilia Romagna che cede di due punti percentuali rispetto all’anno precedente. In termini di distribuzione varietale, dall’analisi della base sociale del CSO, si osserva nel Veneto un avanzamento della varietà Eva, ora al 20 % degli impianti totali, Irma sale dall’8% al 12% e Antea è salita dall’1% al 4%. Si mantiene costante la presenza della varietà Roxana stabile al 15% degli investimenti. In Emilia Romagna, nel pieno campo è la varietà Alba a fare da padrona con una percentuale che sale dal 33% nel 2007 al 38% nel 2008. Per il nord Italia chiude il Piemonte con la varietà Alba che scende dal 36% al 33%. Il panorama varietale al sud è concentrato su poche varietà; in Campania domina la varietà Camarosa al 66%, seguita dalla varietà Candonga al 14% e Ventana 9%. In Basilicata la varietà Candonga raggiunge quota 64%, seguita da Ventana 14% e da Camarosa 10%. Generalmente in tutti i bacini produttivi del sud c’è la tendenza a preferire sempre di più l’utilizzo di piante fresche. Sul fronte dell’export il 2007 ha segnato un arretramento dell’Italia con un quantitativo di fragole esportate inferiore alle 18.000 tonnellate. Anche la Germania, principale mercato di riferimento, segna un arretramento delle quote di assorbimento di prodotto, a causa dell’aumento della produzione locale. Salgono invece le esportazioni di prodotto verso Slovenia, Spagna e Regno Unito. Sul fronte consumi interni invece la fragola segna una situazione positiva nel 2007 con un incremento degli acquisti al dettaglio pari al 2% in più rispetto al 2006.


Fonte: Cinzia Zanella

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