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Il vino si beve fuori casa: cambiano le abitudini degli italiani

Il vino si beve fuori casa: cambiano le abitudini degli italiani

In Italia il consumatore di vino è alto-spendente, con un reddito medio superiore ai 38mila euro, spende mensilmente circa 103 euro per mangiare e bere fuori casa

16 ottobre 2023 | C. S.

In occasione della Milano Wine Week, CGA by NielsenIQ (NIQ) – principale società di consulenza per la misurazione, l’analisi e la ricerca nel settore On Premise – ha raccontato lo scenario italiano del consumo di vino fuori casa.

Per quanto riguarda le specifiche categorie di bevande, dalla recente indagine emerge che il 40% dei consumatori preferisce il vino come drink. Una tendenza tutta italiana che rende la categoria terza dopo birra e aperitivi.

La ricerca registra che il vino fermo traina la categoria con una scelta da parte di 3 consumatori su 4 (75%). Vino frizzante (44%) e vino da dessert (28%) si posizionano al secondo e terzo posto. Gli analisti segnalano che il vino fermo, se paragonato al vino frizzante, detiene una posizione dominante con il 53% dei consumatori che dichiara di berlo esclusivamente rispetto alle bollicine. E' evidenziato che Il 60% degli amanti del "nettare degli dei" afferma che uscire per mangiare e bere fuori casa rimane una priorità fondamentale.

In Italia il consumatore di vino è alto-spendente, con un reddito medio familiare superiore ai 38mila euro, paga mensilmente una cifra di circa 103 euro per mangiare e bere fuori casa e si colloca prevalentemente nella fascia d'età degli over 55 (44%). Il 62% frequenta settimanalmente i locali e vive generalmente in grandi aree urbane (69%).

Prima di scegliere un calice di vino, gli italiani controllano in primis la provenienza, elemento di garanzia per la qualità del prodotto selezionato, infatti la regione (37%) e il Paese d'origine (32%) si collocano al primo e al secondo posto, seguiti subito dopo dalla reputazione (23%). Dall'analisi emerge anche che gli italiani (88%) sono i primi consumatori a livello mondiale a prediligere vini del proprio Paese, seguiti da Nuova Zelanda (85%) e Francia (78%). Infine tra i cultori del vino, più di un terzo (37%) indica la qualità del prodotto come caratteristica imprescindibile per la scelta del proprio drink.

Fattore meno rilevante per definire un vino di qualità è il prezzo, che si posiziona solamente al sesto posto (19%) e non influisce in maniera consistente. 

“Concedersi un calice di vino fuori casa è un piacere a cui gli italiani non vogliono rinunciare. Tuttavia oggi, nonostante il carovita, i consumatori tendono a dare priorità alla buona qualità rispetto a tutto il resto, e quando si tratta di vino la buona qualità è determinata dal luogo di produzione” – commenta Daniela Cardaciotto, On Premise Sales Leader Italia di CGA by NIQ – “Il vino rientra nella top3 delle categorie di bevande preferite dagli italiani fuori casa, in cui emerge chiaramente che il vino fermo sia il drink più amato. Tuttavia non è da sottovalutare nemmeno la diffusione del vino frizzante, che rientra tra gli ingredienti principali di numerosi cocktail scelti ogni giorno dagli italiani”.

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