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UN VERTICE SUGLI OLI DOP A LUCINASCO, PRESENTI BEN TREDICI CONSORZI DI TUTELA. E GIA' SI INIZIA A PARLARE DI PATTO DI FILIERA

Il comparto ha grande necessità di confrontarsi, per individuare delle strategie comuni. Chiaro l'obiettivo: puntare a una giusta remunerazione dei produttori, ma non solo. I piani di sviluppo rurale per il rilancio del comparto

30 giugno 2007 | T N

E' stata una sorta di Davos degli oli a denominazione di origine protetta, la tree giorni che si è tenuta tra Imperia e Lucinasco dal 21 al 23 giugno.



Per la prima volta in Liguria, si sono ritrovati i rappresentanti di ben 13 consorzi di tutela degli oli a marchio Dop. Sono intervenuti dunque da varie regioni italiane, dalla Sicilia al Veneto, dalla Puglia alla Campania, dalla Calabria all’Emilia Romagna, dal Lazio alla Toscana. I dirigenti nazionali del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, insieme con le associazioni di categoria regionali dei produttori, le numerose aziende olivicole e i giornalisti. Sono state giornate intense ma utili, e il merito è certamente da attribuire a una regione che in fatto di oli non arretra mai, si impegna anzi a tutto tondo per cercare di coinvolgere, con il medesimo spirito con cui ci si muove nel territorio, anche le altre realtà produttrici.

Un contributo importante lo ha dato il presidente del Consorzio di tutela Dop Riviera Ligure Francesco Bruzzo, come pure il sindaco di Lucinasco, paese ospitante delle giornate olivicole, Domenico Abbo.

Dai lavori dell'importante vertice sono emerse alcune importanti linee di azione. Ovvero: la necessità, da parte dei consorzi, di sviluppare sempre più azioni comuni sui temi della comunicazione delle caratteristiche degli oli a marchio Dop all'indirtizzo dei consumatori, ma anche di lavorare alla altrettanto significativa questione, sempre aperta e delicata, della vigilanza nella fase della commercializzazione e dell’armonizzazione dei disciplinari e dei piani di certificazione da porre all’esame del Ministero.

Sia la Federazione dei consorzi degli oli Dop, sia le Associazioni di tutti i consorzi di tutela, attraverso i rispettivi presidenti, Vincenzo Massari e Giuseppe Liberatore, hanno ringraziato il Consorzio Dop Riviera Ligure per essersi fatto promotore di tale importante momento di aggregazione, sottolineando anche - e giustamente - come l'incantevole bellezza di Lucinasco, oltre che la gestione "eroica" degli uliveti liguri, dovrebbe poter di fatto beneficiare, da parte dei visitatori dell’entroterra, di una sorta di ticket a favore degli olivicoltori al fine di consentire alle generazioni future di continuare a godere un simile, valoroso paesaggio che consente, inoltre, all’intera comunità di non disperdere risorse pubbliche per combattere il dissesto idrogeologico e le calamità naturali legate alla sempre minore opera di presidio del territorio.

Nella giornata conclusiva erano presenti gli stati generali dell’olio Dop Riviera Ligure, con i quali si è proseguito nella riflessione di un patto di filiera tra le imprese in grado di offrire remunerazione agli olivicoltori per il prodotto conferito in regola con gli standard Dop, garanzia di approvvigionamento e sostegno agli investimenti ai frantoiani e ai confezionatori consorziati che aderiranno al patto, anche grazie ai sostegni del prossimo piano di sviluppo rurale della Regione Liguria.

Ai lavori erano presenti numerose persone provenienti da altre regioni italiane, tra cui si ricordano:

Giuseppe Liberatore, Presidente Aicig – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, nonché direttore del Consorzio Tutela Olio Dop Chianti Classico e Vice Presidente FEDERDOC

Ranieri Filo della Torre, Direttore Generale Unaprol

Vincenzo Massari, Presidente Federdop – Federazione Nazionale dei consorzi di tutela degli oli Dop e Presidente Olio Dop Colline di Brindisi

Oreste Gerini, Dirigente Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – Ispettorato Centrale Controllo Qualità

Marco Vieri, Università di Firenze – Dipartimento Ingegneria Agraria e Forestale

Giacomo Costagli, Responsabile Ufficio Ricerca e Sviluppo Alfalaval SpA

Benedetto Orlandi e Franco De Meis, Coldiretti Nazionale

Giuseppina Romano, Confagricoltura Nazionale

Franco Spada, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Brisighella

Filomena Greco, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Bruzio

Massimiliano Locatelli, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Colline Laghi Lombardi

Salvatore Spatola, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Monti Iblei

Tullio Esposito, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Penisola Sorrentina

Davide Granirei, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Sabina

Saverio Scardino, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Terra di Bari

Francesco Gonfio, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Terre di Siena

Michele Sagramoso, Presidente Consorzio di tutela olio Dop Veneto

Francesco Bruzzo, Presidente del Consorzio dell’Olio Extra Vergine d’Oliva Dop Riviera Ligure, ha concluso il suo intervento di sabato 23 giugno sottolineando la soddisfazione per i risultati ottenuti durante Le Giornate Olivicole di Lucinasco 2007; inoltre, nel ringraziare quanti hanno collaborato attivamente all’organizzazione, ha evidenziato quanto sia importante valorizzare il territorio ed i suoi prodotti di qualità.

UNO SGUARDO SULLA LIGURIA OLEARIA
L’Olio Dop in Liguria non poteva certo essere trascurato, dal momento che ha fornito l'occasione per un incontro così importante. per questo, in omaggio alla regione, si riportano alcuni dati utili per inquadrare il fenomeno della produzione a marchio Dop.

In Liguria esistono tre menzioni geografiche dell’olio extravergine d’oliva: Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese e Riviera di Levante.
Dal 1997, anno in cui a livello comunitario è stato registrato il disciplinare di produzione della Dop Riviera Ligure, un olio extravergine non può più precisare la sua identità ligure senza sottoporsi alle norme del disciplinare e del piano di controllo del Riviera Ligure e senza contenere in etichetta il marchio comunitario Dop e aver applicato in bottiglia il contrassegno numerato rilasciato dal Consorzio di Tutela.
Il Riviera Ligure con la sua registrazione avvenuta con il Reg. CE n.123 del 1997 è stato tra i primi oli a fregiarsi del marchio comunitario per comunicare al consumatore, non solo italiano, il legame con il territorio e le caratteristiche specifiche del prodotto.

Considerando i dati forniti dalle Camere di Commercio Liguri, ecco il quadro relativo ai numeri.
Nella campagna 2006/2007 l’olio certificato Dop Riviera Ligure risulta essere di 3292,97 quintali così suddivisi:
Riviera dei Fiori: 3157,24 quintali
Riviera del Ponente Savonese: 11,85 quintali
Riviera di Levante (GE): 29,58 quintali
Riviera di Levante (SP): 94,3 quintali


Nel Riviera Ligure tutto il processo viene controllato dall’ente di certificazione partendo dalla verifica dei legami con il territorio di ogni azienda della filiera (azienda agricola, frantoio e azienda confezionatrice) per finire all’esame dei parametri chimici ed all’analisi delle caratteristiche organolettiche. Le quattro Camere di Commercio liguri attestano l’origine del prodotto, garantendone la rintracciabilità che riguarda tutta la filiera di produzione, dall’olivicoltore fino al confezionatore, comprendendo il passaggio intermedio della molitura.
Ogni movimento di olive e olio, registrato su apposita modulistica, viene monitorato, controllato ed archiviato per costruire il percorso del prodotto dal campo alla tavola.

Fonte: Cristina Bolla, OroArgento Group

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