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E' DINO MAGI IL "CANTINIERE DELL'ANNO 2007" DI MONTEPULCIANO

Il premio assegnato in occasione della serata inaugurale della ventiseiesima edizione della Fiera dell’Agricoltura delle Tre Berte. Secondo il presidente del Consorzio Luca Gattavecchi, “il cantiniere è il vero angelo custode del vino”; secondo il neo premiato Magi “il Nobile va sempre caraffato, non ci si deve far tentare dalle nuove tendenze”

17 maggio 2007 | T N

“Il cantiniere è il vero “angelo custode” del vino. Non c’è azienda che produce Vino Nobile di Montepulciano che possa fare a mano di un personaggio così importante”. Così si è espresso Luca Gattavecchi, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, in occasione di “A Tavola con il Nobile”, la cena che ha inaugurato la 26.a Fiera dell’Agricoltura delle Tre Berte, in occasione della quale è stato assegnato il premio “Il cantiniere dell’anno”.

A ricevere il prestigioso riconoscimento (giunto alla sesta edizione) è stato Dino Magi, da 53 anni alle dipendenze dell’azienda Fanetti e da 30 responsabile della cantina di questa storica etichetta. A favore della candidatura di Magi si è espressa unanimemente la giuria composta dai rappresentanti del consorzio dei produttori, dell’Amministrazione Comunale e dell’associazione che organizza la Fiera.

“Sono nato a Sarteano ed all’età di 17 anni mi sono trasferito a Montepulciano; subito dopo ho cominciato a lavorare con i Fanetti e da allora non ho più lasciato quest’azienda e questa famiglia” ha raccontato il vincitore. Magi ha collaborato sia con Adamo Fanetti, primo imbottigliatore del Nobile in epoca contemporanea, sia con il figlio Giuseppe; oggi è il braccio destro di Elisabetta, nipote di Adamo e figlia di Giuseppe, che prosegue l’attività della famiglia.

"In trent’anni il Vino Nobile è molto migliorato” afferma il “cantiniere dell’anno” che aggiunge “è un prodotto altamente raccomandabile che piace sempre di più; il nostro obiettivo deve essere la massima qualità quindi meglio qualche ettaro di vigna in meno, specie nelle aree meno vocate, in cambio di un vino affidabile e sincero”.

Prima di lasciarsi andare ad una grande gioia per la designazione (“sono contentissimo, ci tenevo molto a questo premio”), condivisa con la famiglia Fanetti, Dino Magi dispensa anche consigli: “Il Vino Nobile va caraffato, non lasciatevi tentare dalle nuove tendenze: il contatto con l’ossigeno è fondamentale per sprigionare gusti e profumi che altrimenti resterebbero nella bottiglia”.

Infine raccomanda: “Io ho imparato da solo, sotto la guida di Adamo e Giuseppe, che per me sono stati come genitori, e ho trasmesso tutte le mie conoscenze a tanti giovani. Il Nobile è l’unica industria di Montepulciano, va tutelata facendo crescere le giovani leve ma il segreto è la passione: lavoro da tanti anni ma proprio grazie alla passione non sento la fatica”.

A fare da cornice alla festa del cantiniere Dino Magi sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni (per il Comune, anche il vice – Sindaco Alice Raspanti), esponenti del mondo dell’agricoltura e del vino e tanti sostenitori della Fiera dell’Agricoltura che hanno particolarmente apprezzato la cena proposta dallo chef Massimiliano Cappelli che ha saputo esaltare al massimo i prodotti della terra in abbinamento ai vini di qualità di Montepulciano; molto gradita anche la nuova sistemazione logistica dello spazio destinato a questa inaugurazione.

Il Presidente Gattavecchi ha così motivato l’importanza del premio al cantiniere: “Oggi tutti i produttori si avvalgono di enologi, professionisti di alto valore che, anche grazie al supporto di tecnologie sempre più raffinate, “impostano” la produzione del vino e ne seguono la crescita attraverso varie tappe di sviluppo. Ma il vino è un prodotto vivo, vitale, soggetto a continui cambiamenti; se non avessimo i cantinieri che, grazie all’esperienza, alla passione, a qualche intuizione e soprattutto grazie alla loro costante presenza a fianco del vino, sanno cogliere con esattezza il momento in cui bisogna intervenire, magari con urgenza, rischieremmo di vanificare tutto un complesso lavoro. I cantinieri come Magi hanno un pregio in più – ha proseguito Gattavecchi – quello di aver saputo lavorare nella cantine storiche che sono una magnifica peculiarità di Montepulciano, che offrono eccezionali condizioni di stabilità climatica, ma che certo non hanno il confort delle cantine moderne. Per secoli generazioni di cantinieri, di cui Magi è legittimo erede, hanno sopperito con la competenze ad obiettive carenze tecniche salvaguardando la “massa” del prodotto con sapienti assaggi”. “Oggi – ha concluso il Presidente dei produttori - cominciamo ad assistere alla crescita di una nuova leva di cantinieri che spesso sono tecnici enologi che intendono maturare una valida esperienza sul campo”.

Dino Magi iscrive il proprio nome nel palmares del premio che comprende anche Adamo Pallecchi (Cantina Contucci), Enzo Barbi (Fattoria della Talosa), Giorgio Laurini (Fassati), Bruna Casagrande (Cantina Gattavecchi) e Daniele Giani (Vecchia Cantina).


Fonte: Paolo Solini

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