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LA PUGLIA IN GRAVE RITARDO, PRESENTATA SOLO ORA LA PRIMA BOZZA PER IL PROSSIMO PSR DA 1 MILIARDO E 480 MILIONI DI EURO

Niente fondi a singole imprese agricole ma alla filiera per progetti che tengano conto del territorio. Nessuno spazio per gli interventi a pioggia. Vi è però diffusa preoccupazione per il trascinamento del vecchio Psr sul nuovo per un ammontare di 160 milioni di euro

12 maggio 2007 | T N

In questi giorni l'Assessore alle Risorse Agroalimentari Enzo Russo sta incontrando i rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole, della Cooperazione e Associazionismo, degli Ordini Professionali degli Agronomi, Periti Agrari, Agrotecnici, dell'Upi, delle Province, dell'Anci, dei Comuni, dell'Uncem, delle Comunità Montane, dei Sindacati per presentare loro la bozza del documento del Psr della Puglia per il periodo 2007-2013.

L'Assessore ha evidenziato negli incontri fin ora svolti che “L'elaborazione del Psr della Puglia per il periodo 2007-2013 è attività di gran rilievo e di assoluta valenza strategica, stante la natura programmatica pluriennale del documento e la dotazione di risorse finanziarie pubbliche. Il Psr rappresenta – ha spiegato l’assessore Russo – un percorso in autonomia dell’agricoltura che dovrà, però, interagire con il Documento Strategico Regionale. Le risorse a disposizione ammontano a 1 miliardo e 480 milioni di euro - tra fondi comunitari e cofinanziamento nazionale - da destinare non più a singole imprese agricole ma alla filiera, dato che finanzieremo progetti che tengano in dovuto conto il territorio e non ci sarà spazio per gli interventi a pioggia. Quella che stiamo presentando è una bozza molto aperta che accoglierà tutte le proposte e le osservazioni delle organizzazioni professionali agricole per uno sviluppo integrato e strategico della regione”.

Al fine, infatti, di massimizzare l'efficacia dell'azione pubblica, di concentrare tematicamente e territorialmente gli interventi, di promuovere l'aggregazione tra gli imprenditori, di snellire l'azione dell'amministrazione, è stata prevista la presentazione delle istanze di finanziamento esclusivamente in forma integrata. Le tipologie di integrazione sono di carattere settoriale (progetti integrati di filiera) e di carattere territoriale (progetti integrati territoriali). I progetti integrati di filiera interessano le filiere produttive agricole e coinvolgono una pluralità di soggetti nell'ambito di una specifica filiera o settore al fine di porre in essere interventi coordinati per l'ammodernamento strutturale del sistema della trasformazione e della valorizzazione commerciale dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze, l'introduzione delle innovazioni e il miglioramento della qualità, ecc. I progetti integrati territoriali incentivano interventi integrati nell'ambito di sistemi produttivi locali caratterizzati da una identità storica e territoriale omogenea derivante dalla integrazione fra attività agricole e altre attività locali; i progetti devono indirizzarsi alla produzione di beni o servizi conformi alle tradizioni e alla vocazione territoriale. Si tratta di promuovere e realizzare interventi pubblici coordinati destinati ad adeguare le dotazioni infrastrutturali per la mobilità, il miglioramento della fruibilità dei servizi essenziali alle popolazioni locali, la diffusione delle tecnologie di comunicazione e informazione, nonché iniziative finalizzate a prevenire i rischi ambientali e a valorizzare in chiave naturalistico-paesaggistica il territorio.

Coldiretti Puglia ha però espresso preoccupazione per il trascinamento del vecchio Psr sul nuovo per un ammontare di 160 milioni di euro, oltre alla necessità di risposte che attendono i progetti di investimento del precedente Por, non ancora istruiti dalla Regione. Coldiretti ha anche evidenziato come la velocità di spesa rappresenti elemento imprescindibile nella valutazione da parte della Commissione dell’Unione Europea, quindi diventerà strategico prevedere uno strumento di ingegneria finanziaria che dia garanzie di liquidità alle imprese.
“Il primo aspetto qualificante che va curato nel Psr – ha precisato il direttore di Coldiretti Puglia, Giuseppe Brillante - è l’ammodernamento delle imprese agricole a cui va destinato almeno il 50 per cento delle risorse disponibili, visto che nella nuova veste multifunzionale assumono sempre più un ruolo centrale nella crescita e nello sviluppo del territorio rurale. Determinante sarà inoltre la metodologia interna del Programma: se il punto centrale è l’imprenditore agricolo professionale e la sua impresa deve essere armonica - in termini di sviluppo - al territorio, le strumentazioni incentivanti devono mirare alla formazione di distretti rurali entro cui sviluppare Progetti Integrati di Agevolazioni (Pia) e contratti di filiera e deve essere assicurata la massima semplificazione della procedura che nel vecchio Por è stata invece come un freno sempre innescato, tanto da far rinunciare all’investimento a numerose imprese agricole”.

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