Italia

E’ LA PANETTERIA CON FORNO PROPRIO IL «SANTUARIO» DEL PANE ARTIGIANALE

Nel Nord, invece, la Gdo «seduce» il 38% degli italiani. Dai dati che emergono dall’indagine demoscopica realizzata da Astra Ricerche e dal prof. Enrico Finzi per conto di Siab, c'è una sorpresa: il pane fa bene alla salute. Così, almeno, la pensano 30 milioni di italiani

05 maggio 2007 | T N

Resta la panetteria con forno proprio il «santuario» della vendita del pane, meta di pellegrinaggio di 33.900.000 di clienti, pari al 69,6% del totale degli acquirenti dei prodotti dell’arte bianca. E se fossero meno frenetici i ritmi di vita e vi fosse qualche panetteria artigianale in più, la percentuale sarebbe destinata a salire.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine demoscopica realizzata da Astra Ricerche e dal suo presidente, il sociologo Enrico Finzi, per conto di Siab, il Salone internazionale dell’arte bianca di Verona (5-9 maggio), nella seconda metà di gennaio 2007 tramite 1.488 interviste telefoniche, somministrate con il metodo «Cati» (Computer aided telephone interviewing) ad un campione rappresentativo della popolazione italiana 14-79enne (esclusi i non residenti e i membri delle convivenze: ospedali, ospizi, convitti, carceri, caserme, conventi, ecc.), pari ad un universo di circa 50 milioni di adulti.
Dall’analisi, che verrà illustrata il 5 e 6 maggio a Veronafiere nel corso della manifestazione leader internazionale per il settore dell’arte bianca, risulta anche che nella classifica dei principali canali d’acquisto del pane al secondo posto si posiziona la grande distribuzione (supermercato-ipermercato), frequentata dal 34,5% del campione, pari a 16.800.000 persone, per la maggior parte consumatori saltuari (52%) e concentrati principalmente nel Centro-Nord Italia (39%) e nel Nord-Ovest (38 per cento). Seguono, a distanza, la panetteria senza forno proprio (9,2%), i negozi di alimentari (7,5%) e i piccoli supermercati (5,7 per cento).
Sotto l’1 per cento si collocano i discount e il mercato ambulante, così come la cifra di coloro che il pane lo producono autonomamente in casa, (che sono circa 400mila persone in tutta Italia), mentre a 100mila italiani il pane viene portato direttamente a domicilio.
Il dettaglio tradizionale è dunque preferito, come canale di distribuzione, dall’81,3% del campione, più del doppio rispetto a moderna distribuzione (39,4%) e gdo (38,9 per cento).
Esiste tuttavia un piccolissimo segmento – lo 0,4%, equivalente a 200mila persone – che non acquista pane.
Sono 2.000.000, invece, i non acquirenti del pane fresco artigianale. Di questi, il 59,9% lo fa per scelta, mentre il 39,9% non lo compra «per impossibilità». Un dato interessante, quest’ultimo, che evidenzia come la logistica e la difficoltà di raggiungere le panetterie influisca nel 10,6% dei casi.
Fra le altre cause di impossibilità all’acquisto di pane fresco, l’intolleranza alimentare (9,8%) e motivi di salute (7,4 per cento).
Il 5,3% degli intervistati, invece, si astiene dal comprare pane fresco artigianale «per non ingrassare».
Eppure, secondo l’indagine di Astra Ricerche, 30 milioni di persone in Italia sono convinte che il pane faccia bene alla salute e per addirittura 27.500.000 di italiani (il 55% del campione) pensano che il pane artigianale possa essere consumato anche nelle diete dimagranti. Purché non se ne mangi troppo, ovviamente…


Fonte: Anna Garbagna - Antonella Mantovani

Potrebbero interessarti

Italia

Oleoturismo: i dettagli della nuova legge regionale pugliese

Sono considerate attività oleoturistiche le attività formative ed informative nonché le iniziative a carattere culturale e ricreativo. Nel testo di legge vengono disciplinate le procedure da seguire per l'avvio dell'attività oleoturistica e fissa standard minimi di qualità. 

14 giugno 2025 | 09:00

Italia

Qualità confermata e segnali positivi per gli agrumi italiani

La Germania che si conferma il primo mercato di sbocco per il nostro Paese. La siccità non ha compromesso la qualità della produzione che, pur presentando frutti mediamente di calibro inferiore, si è rivelata ottimale sotto il profilo organolettico

12 giugno 2025 | 14:00

Italia

I due nuovi contaminanti che preoccupano l'ortofrutta italiana

Il Regolamento 396/2005/CE e s. m. stabilisce i livelli massimi di residui per combinazioni alimento/fitofarmaco. I potenziali problemi dovuti all’acido difluoroacetico (DFA) e all’acido trifluoroacetico (TFA) 

12 giugno 2025 | 12:00

Italia

I controlli dell'ICQRF sull'agroalimentare italiano

Oltre 50.000 verifiche annuali per tutelare la qualità, la sicurezza e i produttori onesti. Il 2025 vedrà il rafforzamento delle attività di vigilanza, in particolare nei settori a maggior rischio, come le pratiche sleali

12 giugno 2025 | 10:00

Italia

L'oliva Taggiasca ligure diventa IGP

Dopo anni di lotte e il tentativo di rinominare la varietà, ora la Liguria vede riconosciuta l'oliva Taggiasca Igp. Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la domanda di registrazione come prodotto a indicazione geografica

12 giugno 2025 | 09:00

Italia

Multe sulle quote latte: si apre il periodo della transizione

L'Organismo di composizione, composto da un alto Magistrato contabile, da un Avvocato dello Stato e da un Dirigente dell'Agea, avrà il compito di valutare le istanze presentate dagli allevatori e con loro addivenire a una transazione

11 giugno 2025 | 11:00