Italia

DURO ATTACCO DELLA CIA AL "SOL" DI VERONA

Grande stupore per la inattuale presa di posizione della Confederazione italiana agricoltori. Il successo del Vinitaly - sostengono - provoca scarso interesse per l’evento dedicato all’olio di oliva. E’ necessario rivedere la programmazione o prevedere addirittura lo spostamento ad altra sede

07 aprile 2007 | T N

Riportiamo integralmente il comunicato dela Cia, che segna un duro e inspiegabile attacco alla manifestazione fieristica Sol, dedicata all'olio di oliva.
Lo scorso anno, e anche in altre occasioni, Teatro Naturale ha mosso delle riserve sulla bontà dell'organizzazione, ma l'edizione di quest'anno non ci è sembrata in cattiva luce, a parte una grossa pecca, nel cancellare il premio Sol d'Oro.
C'è da chiedersi il perché di un simile attacco.
E' semplice. La risposta è scontata: scelta pretestuosa e inattuale, puramente "politica".
Perché solo ora, la posizione della Cia, dopo anni di arretramento sul fronte delle manifestazioni fieristiche sull'olio?
Già, perché?
E intanto c'è da annunciare la nascita di una nuova manifestazione fieristica a Trieste, "Olio Capitale", evento che di buono ha tra l'altro l'indipendenza e la libertà dalle appartenenze. Quindi, ben venga una manifestazione nuova, a vantaggio unicamente del prodotto olio e non degli interessi particolari


LA POSIZIONE DELLA CIA SUL "SOL"
Anche quest’anno alla Fiera di Verona si continua a ripetere un problema più volte denunciato: la concomitanza di due rassegne finisce per privilegiare l’una e mettere irrimediabilmente in secondo piano l’altra. Parliamo del “Vinitaly” e del “Sol (Salone internazionale dell’olio d’oliva). Per il primo è un successo annunciato, mentre l’altro, che pur rappresenta un settore di grande rilievo dell’agricoltura italiana, è praticamente ignorato. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale è, ormai, quanto mai indispensabile un opportuno e totale ripensamento nell’organizzazione dei due Saloni specializzati, se non addirittura uno spostamento dello stesso “Sol” in un’altra sede.

La diversa attenzione tra i due Saloni -sottolinea la Cia- si riscontra palese all’interno della Fiera di Verona. Il “Vinitaly”, una rassegna ben organizzata con tantissimi visitatori e con iniziative di grande rilievo, fa indubbiamente anche in questa edizione la parte del leone. Il “Sol” sembra, invece, il fratello “povero”, senza nessuna promozione, senza un valido programma, con pochissima visibilità. Il che finisce per non destare alcuna attenzione tra la gente che si reca alla Fiera di Verona. La contemporaneità degli eventi favorisce, quindi, il vino, mentre per l’olio d’oliva, tra i prodotti più significativi della nostra agricoltura, l’interesse è minimo, per non dire scarso. Probabilmente ciò è dovuto anche ad una precisa scelta degli organizzatori della rassegna scaligera.

Senza creare polemiche, ma solo per portare il problema all’attenzione, la Cia suggerisce di programmare le due rassegne in periodi differenti. Ma se questo non è proprio possibile, sarebbe allora opportuno portare il “Sol” in un’altra Fiera, come ad esempio quella di Bari, dove le questioni legate al settore olivicolo sono molto sentite. Così il Salone potrebbe divenire un importante punto di incontro mondiale per dare nuovo slancio alla nostra olivicoltura che, nonostante la crescita registrata soprattutto a livello qualitativo, è costretta ancora a superare ostacoli e difficoltà.

D’altra parte, non basta più guardare il proprio ombelico credendo che quello è il centro di tutto. In questi stessi giorni - afferma la Cia - si svolgono nel mondo altri cinque eventi fieristici di interesse vinicolo, dal Canada alla Bulgaria, dalla Francia alla Corea del Sud. E l’olio d’oliva meriterebbe senz’altro una esperienza fieristica specifica.

La Cia auspica che le istituzioni, ad iniziare dalle Regioni, prendano atto della situazione per programmare, già dal prossimo anno, una rassegna fieristica specifica dedicata all’olio d’oliva.

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