Italia
Il Leone d'Oro incorona i principi della campagna olearia 2019/20
Quasi un parto il Leone d'Oro 2020, otto mesi di assaggi per arrivare al momento di annunciare i finalisti. Otto per categoria, o quasi. Nessun ripescaggio o seconda occasione se gli oli non avevano una shelf life emozionale
28 maggio 2020 | T N
Il Leone d'Oro è il concorso oleario più lungo che ci sia al mondo.
Le prove selettive durano otto mesi. Assaggi e riassaggi da parte di due panel per arrivare ai vincitori delle sette categorie in gara.
E' un concorso che "misura" anche la shelf life emozionale di un olio extra vergine di oliva lungo un percorso da dicembre ad aprile. Capita così che un olio che ha entusiasmato a dicembre venga escluso nel volgere di qualche settimana.
"Un po’ in ritardo ma ci siamo, è il momento dei finalisti. Dalla prima selezione fatta dal mio Panel in otto mesi di attenti assaggi, siamo arrivati ad una rosa ristretta di finalisti che sono stati giudicati come da regolamento da quello che oramai da tre anni chiamo l’Optimus Panel . La sfida è di unire dei grandi analisti sensoriali di olio e farli confrontare su oli emozionanti. Le emozioni, si sa, sono tanto personali quanto universali, ed è proprio su questa apparente contraddizione che si basa la mia passione per l’assaggio di gruppo. Prendere professionisti come il Panel che ho unito ed allinearli, ascoltarli descrivere un campione, argomentarne i pro e i contro, alla luce di prospettive diverse parlare di numeri per descrivere quantità ma anche qualità…" afferma Maria Paola Gabusi, Capo Panel Leone d’Oro.
E' quindi tempo di finalisti. Dovrebbero essere otto per categoria. Non sempre lo sono perchè non ci sono ripescaggi. Niente prove d'appello. Se manca la materia prima, gli oli di eccellenza, si riducono i posti in finale. Nessun compromesso.
"Anche il Panel Test della fase finale del concorso Leone d’Oro si è svolto in remoto, con un collegamento audio-visivo e con la compilazione di schede di valutazione sensoriale. L’esperienza è stata molto interessante e coinvolgente sia per l’aspetto umano che dal lato professionale.
Sono state quattro giornate di assaggio molto intense che ha visto una passerella di qualificati oli nazionali e internazionali nelle categorie monocultivar, blend, biologici e piccoli produttori.
Fra gli stranieri abbiamo esaminato degli oli molto interessanti nelle categorie monocultivar e blend, mentre nella categoria biologici non ha brillato l’alta qualità.
Gli oli italiani hanno surclassato gli oli stranieri in tutte le categorie con mediane di punteggio molto alte. In alcune categorie si sono registrati degli ex aequo con campioni straordinari per intensità e complessità di fruttato, perfetta armonia e persistenza.
La giuria ha lavorato in modo esemplare e ha dimostrato una grande affidabilità di giudizio anche nelle difficili condizioni di attività in remoto. Ci è mancato solamente il rapporto umano dal vivo. Si spera in edizioni più normali." ha dichiarato Pier Paolo Arca, storico panelista del Leone d'Oro.
Ecco dunque giungere i nomi dei finalisti, i principi della campagna olearia 2019/20, in attesa che vengano celebrati i re. I nomi sono già on line sul sito del Leone d'Oro. Non resta che aspettare la metà di luglio per svelare i vincitori assoluti.
"E’ proprio vero che questo virus ci ha cambiati. Ha cambiato soprattutto la nostra visione delle cose. Anche a distanza a volte si possono fare cose insieme. Alla richiesta di Maria Paola ho detto subito si, anche se un po' di timore l’avevo. E’ arrivato puntualmente il pacco e puntualmente abbiamo fatto una prova generale di collegamento. Tutto ok domani si parte, anzi non si parte ci vediamo da casa, a km zero e senza file al semaforo. Proviamo, ci allineamo e compiliamo una scheda quasi perfetta. Al quarto giorno sembravamo un’orchestra, come in questi mesi se ne sono viste sui social. Lo stesso brano suonato da una cucina, uno studio, un salotto, dalla Lombardia,Sicilia, Sardegna, Puglia, Umbria e Toscana, ma con un suono ben coordinato e intonato.
E’ sicuramente il tempo di fermarsi a riflettere, ma è anche quello in cui non dobbiamo fermarci. Scegliere, eliminare, creare, comunicare ma soprattutto fare. Lo dovevamo al settore dell’olio, al mondo che produce, a quello che consuma, ma lo dovevamo soprattutto a noi. Noi che ci abbiamo sempre creduto, che quando sembrava impossibile abbiamo sostenuto che ce l’avremmo fatta. Manca poco a un traguardo che spero non si raggiunga mai, che ci guidi come un faro verso quella qualità che ogni anno vediamo cambiare. I colori e i suoni dei sapori e dei profumi sono opera della natura e dell’uomo che cambiano ogni anno e ci rendono questo mondo fantastico come la vita. Brava Maria Paola hai contribuito ad aggiungere speranza in momento apparentemente buio, dove bisognerà sicuramente imparare a guardare con occhi diversi. Fiammetta, Alfredo, Pier Paolo, Marco e Pippo eravamo tutti perfettamente allineati...bravi bravi bravi." ha voluto affermare Angela Canale, new entry dell'Optimus Panel del Leone d'Oro.
"Il Leone d’Oro è il figlio piu’ impegnativo di tutta la mia vita professionale, oggi è tempo di pubblicare i finalisti, domani comincia l’organizzazione della grande festa del 10 e 11 maggio alla quale saranno invitati tutti i produttori. Sto programmando due giorni molto molto divertenti, tenetevi liberi." chiude Maria Paola Gabusi.
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