Italia

La valorizzazione dell'Uva di Sabato passa dalle scuole

Un intreccio tra una ProLoco, un Istituto agrario e l'Università finalizzato alla reintroduzione in agricoltura di vecchie colture, aggiornandone le metodologie di coltivazione, al fine di scansarne la scomparsa

31 ottobre 2019 | C. S.

Procedono i lavori del Progetto ANSENUM (acronimo di “Antichi Semi Nuovi Mercati”) finalizzato alla reintroduzione in agricoltura di vecchie colture, aggiornandone le metodologie di coltivazione, al fine di scansarne la scomparsa, ottimizzare i terreni in cui esse attecchiscono meglio e creare, infine, occupazione nel comparto agricolo campano attraverso la loro immissione sul mercato.

Lunedì 28 ottobre gli alunni dell’Istituto “Marco Pollione Vitruvio” di Castellammare di Stabia, precisamente quelli delle classi ad indirizzo agrario, hanno raccolto presso l’azienda agricola “Abbazia di Crapolla” (ubicata a Vico Equense) 100 kg di Uva di Sabato, una delle prime colture che il progetto ANSENUM si prefigge di recuperare e promuovere. La vinificazione è avvenuta nella stessa giornata presso l’Istituto e, successivamente, il mosto è stato affidato alla prof.ssa  Angelita Gambuti del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II.

Il vino ricavato sarà utilizzato per eventi di animazione territoriale, altro obiettivo di ANSENUM. Infatti un’altra mission del progetto consiste nell’acquisizione di elementi  per costruire azioni di animazione a favore delle aziende agricole e attività di comunicazione rivolte a stake holder locali e a consumatori finali.

Le aziende finora coinvolte hanno compilato una scheda tipo sia per l’Uva di Sabato che per il pomodoro Corbarino  al fine di stabilire le caratteristiche vegetali del genotipo. Verranno poi approfondite le caratteristiche colturali tradizionali e attuali del genotipo e gli effetti sull’ambiente.

Il progetto ANSENUM è stato condiviso dall’Associazione Turistica  “Pro Loco di Vico Equense” (ente capofila), dal Parco Regionale dei Monti Lattari (che abbraccia l’intera penisola sorrentino‐amalfitana), da altri enti locali, dal prof. Antonino De Nicola della Società dei Naturalisti in Napoli, dalla Regione Campania e dal Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II. Decine le aziende campane partner dell’iniziativa oggi impegnate nel recupero di antiche coltivazioni e dei terreni ove queste venivano effettuate al fine di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura.

Tali enti ed aziende hanno organizzato dei laboratori di approfondimento presso “Le Domeniche in Castagna” che si terranno a Monte Faito fino al 7 novembre.

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