Italia 20/09/2019

Tutti uniti contro Xylella fastidiosa: soldi ai produttori e più ricerca contro il patogeno

Tutti uniti contro Xylella fastidiosa: soldi ai produttori e più ricerca contro il patogeno

Il Ministro Bellanova ha promesso di sbloccare i 300 milioni di euro del decreto emergenza già dal gennaio prossimo. Le istanze delle organizzazioni: da una comunicazione più efficiente alla sburocratizzazione per i reimpianti


L’ordine delle priorità è netto: accelerare sugli investimenti per rilanciare le aree colpite; assicurare serietà nel contenimento; tutelare il reddito di olivicoltori, frantoi, vivaisti; garantire massima disponibilità su tutte le questioni aperte e, ultima ma non ultimo, interlocuzione costante con Bruxelles.

Sono i punti che la Ministra Teresa Bellanova ha tenuto a ribadire stamane aprendo l’incontro, insieme al Sottosegretario L’Abbate, sull’emergenza xylella convocato dal Mipaaft_Dipartimento per le politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale cui erano stati invitati la Regione Puglia, Agea, il Crea, associazioni nazionali di categoria, rappresentanti del mondo vivaistico, dei frantoiani, dei professionisti e finalizzata alla condivisione delle misure da attuare per fronteggiare l’emergenza da inserire nel Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia previsto dal Decreto legge cosiddetto "emergenze agricole", con un plafond a disposizione di oltre 300 milioni di euro nei prossimi due anni.
“Le polemiche sono alle nostre spalle” ha detto ancora la Ministra salutando i presenti, “e chiedo a tutti noi di consegnarle definitivamente al passato. Chi mi conosce sa che non amo perdere tempo a maggior ragione dinanzi a un’emergenza come questa, che va affrontata con serietà e determinazione. Le risorse ci sono: dobbiamo spenderle bene ed efficacemente, e dobbiamo essere in grado di farlo dal 1° gennaio. Per questo è necessario il concorso di tutti e i nostri Uffici, che hanno già garantito un lavoro e un impianto di qualità, sono a disposizione. Le priorità sono evidenti: salvaguardare e rigenerare il paesaggio olivicolo, sostenere e investire nella ricerca, salvaguardare il reddito di imprese e lavoratori”.

Dalla riunione, oltre all’evidente necessità di proseguire nel monitoraggio del territorio per contenere al massimo l’avanzata del batterio, è emersa l'esigenza di attivare con tempestività tutte le misure volte al rilancio dell'economia agricola del territorio colpito dalla Xylella, compensare le imprese che hanno subito danni a seguito dell'emergenza e potenziare tutti gli interventi volti a contrastare l'avanzata del batterio, semplificare le procedure di autorizzazione dei reimpianti, mantenere sul territorio il valore aggiunto connesso allo smaltimento del legname. Inoltre, è stata sottolineata anche l'esigenza di disporre di efficaci strumenti di informazione, per rendere ufficiale ed oggettiva la comunicazione sulla presenza del batterio.

“L’approccio alla questione xylella del Ministro Teresa Bellanova e del Sottosegretario Giuseppe L’Abbate è decisamente positivo, è arrivato il momento di chiudere il buon lavoro di questi mesi convogliando le risorse stanziate in pochi ma decisivi interventi che possano consentire alle aziende olivicole salentine e ai frantoi di riprendere a lavorare e a produrre reddito”.
Così il Presidente di Italia Olivicola, la più grande organizzazione della produzione olivicola italiana, Gennaro Sicolo, al termine del vertice di questa mattina convocato a Roma dal Ministro Bellanova per parlare di xylella.
“I 300 milioni già stanziati devono essere destinati a sostenere i costi di espianti e reimpianti con varietà resistenti, oltre a coprire il mancato reddito degli agricoltori e delle aziende per i primi anni – ha sottolineato Sicolo -. Allo stesso tempo è necessario investire nella ricerca, eliminare completamente qualsiasi vincolo tecnico e burocratico che impedisca alle aziende di ripartire e stanziare fondi anche per gli agricoltori della piana degli ulivi monumentali per consentire di innestare da subito le piante millenarie che rischiano di essere colpite dal batterio”.
Il Presidente Sicolo ha consegnato al Ministro Bellanova il piano di ristrutturazione dell’olivicoltura salentina preparato da Italia Olivicola e la lettera ricevuta nei mesi scorsi dai Commissari Ue uscenti alla Salute e all’Agricoltura uscenti, Andriukaitis e Hogan, che ribadirono la disponibilità dell’Unione Europea ad investire ingenti risorse per il Salento a patto che l’Italia attui una seria politica di contrasto alla xylella.
“Non abbiamo più tempo da perdere: la xylella ha distrutto 50.000 ettari di uliveto in 3 province causando una contrazione del 10% sulla produzione nazionale di olio extravergine d’oliva ed una perdita complessiva di quasi 500 milioni di euro di fatturato per le aziende olivicole”, ha concluso Sicolo.

“Dare priorità agli indennizzi per le aziende agricole colpite dal batterio e definire un piano pluriennale per ristorare il mancato reddito ai frantoi” - ha dichiarato David Granieri - presidente Unaprol, Consorzio olivicolo italiano, all’incontro svoltosi stamane al Mipaaf alla presenza del Ministro Bellanova e del sottosegretario L’Abbate.
Sarà fondamentale – ha dichiarato Granieri – semplificare i molti vincoli che impediscono i reimpianti e facilitare gli investimenti per riprendere velocemente le attività economiche nell’area del Salento.
Infine, saranno indispensabili attività preventive come la riduzione dei punti di entrata in Italia del materiale vivaistico, richiesta reiterata più volte e tuttora inascoltata, assicurando e potenziando la rete di controllo sanitaria.

L’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali ha consegnato, oggi, al Ministero delle Politiche agricole un documento contenente 5 proposte d’azione per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa e l’estensione del danno oltre quello già subito.
Al tavolo convocato dal Ministero, il Presidente del CONAF Sabrina Diamanti e il Presidente della Federazione Puglia dell’Ordine Rosario Centonze, hanno ribadito che al momento “non esiste alternativa alle misure di eradicazione per eliminare la malattia” e hanno proposto a Governo l'avvio di una programmazione strategica che coinvolga il duplice livello aziendale-produttivo e territoriale-paesaggistico.
Inoltre, a integrazione delle iniziative fin qui già intraprese, l’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali ha proposto 5 azioni per ridurre gli effetti di questo patogeno:
1) Azione focalizzata: focalizzare l’azione di contrasto concentrando le risorse in pochi, grandi e professionali centri di ricerca sotto un’unica competente attività di coordinamento: ciò permetterebbe di recuperare del tempo, variante sempre più preziosa per il futuro della nostra olivicoltura.
2) Ridefinire il sistema di controlli: l’inefficacia dimostrata dal sistema di controlli del materiale vegetale in entrata si è dimostrato farraginoso e disatteso nel contrasto a fitopatologie di questo tipo.
3) Laboratorio di pianificazione territoriale: sviluppare indirizzi in grado di accompagnare l'imprenditore agricolo nel processo di ristrutturazione e sviluppo della propria azienda, coinvolgendo la sfera della pianificazione territoriale.
L'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Lecce ha istituito il "Laboratorio di pianificazione territoriale", che propone un modello di lavoro propedeutico a una caratterizzazione della suscettività, dei diversi contesti, alle produzioni agrarie o ad altri usi.
4) Politiche a sostegno dell'agricoltura: l’impiego di risorse per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare non può prescindere da una programmazione che si fondi sull’integrazione trasversale e sinergica delle politiche a sostegno dell'agricoltura con quelle afferenti settori diversi, tutela dell'ambiente e governo del territorio.
5) Olivi monumentali: riguardo, infine, alle problematiche connesse con gli "olivi monumentali", una possibile azione di tutela nelle zone infette potrebbe essere il ricorso al sovrainnesto di cultivar resistenti, quali il Leccino.
Una presenza in prima linea, quella dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, che in questi anni si è sempre battuto per contrastare la diffusione del patogeno e che continuerà a essere un valido interlocutore per tutte le parti coinvolte nell'olivicoltura e nell'agricoltura, con l'obiettivo di divenire strumento decisionale in fase di ricostruzione di un comparto il cui immenso valore.

“Prevedere specifiche risorse nell’ambito del prossimo quadro finanziario europeo che supportino la ricerca e che sostengano gli operatori della filiera olivicola pesantemente danneggiati dal diffondersi del batterio attraverso piani di riconversione produttiva delle zone colpite”. Lo ha dichiarato il copresidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Gianpaolo Buonfiglio, intervenuto oggi alla riunione di coordinamento per fronteggiare l’emergenza xylella fastidiosa svoltasi presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
“Attesa l’assenza certificata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) di una cura in grado di eliminare il batterio vegetale xylella fastidiosa, è doveroso rimarcare come la minaccia non riguardi solo i Paesi mediterranei ma nei prossimi anni potrà investire la maggior parte del territorio europeo”, ha proseguito Buonfiglio.
L’Alleanza Cooperative Agroalimentari ha infine evidenziato come “per favorire il rilancio e l’innovazione dell’agricoltura salentina, insieme al forte sostegno per la ricerca e l’assistenza tecnica, sia indispensabile anche un piano di interventi strutturali per superare storici limiti, primo fra tutti la disponibilità di acqua per l’irrigazione: occorre in altre parole un intervento straordinario per un’area in cui dovrà essere completamente ridisegnata l’agricoltura”.

“Occorre dare priorità alle imprese agricole per le indennità e promuovere gli investimenti”. Lo ha ribadito oggi, al Tavolo ministeriale sulla xylella, una delegazione di Confagricoltura guidata dal presidente della Puglia Luca Lazzàro e dal presidente della Federazione Nazionale Olivicola Pantaleo Greco.
“Per non compromettere il futuro dell’olivicoltura pugliese – ha spiegato Luca Lazzàro presidente Confagricoltura Puglia – e far partire al più presto le risorse stanziate con il decreto emergenze è necessario creare una struttura specifica ad hoc ed una procedura straordinaria che consentano di gestire, in modo efficace ed efficiente i 300 milioni stanziati per il “piano di rigenerazione” dell’olivicoltura pugliese”. L’istituzione di una “area di crisi complessa” potrà sicuramente contribuire ad agevolare questo processo”.
Serve ripristinare il potenziale produttivo, finanziando in primo luogo gli espianti ed i successivi reimpianti di olivi o di altre specie nelle aree colpite, compensare le perdite di reddito subite, coprire i costi di smaltimento del legno, agevolare il trasferimento di conoscenze e l’assistenza tecnica, nonché sostenere le perdite economiche subite dai frantoi.
“Ma è necessario – ha messo in evidenza il presidente della Federazione Nazionale Olivicola di Confagricoltura Pantaleo Greco – rimuovere quei vincoli paesaggistici, che limitano di fatto le scelte imprenditoriali. Ad esempio delle varietà tolleranti ne è ammessa solo una, non tutte le tipologie d’impianto sono ammesse ed è impossibile la riconversione verso altre produzioni”.
Confagricoltura ha sottolineato, in conclusione, la necessità di procedere quanto prima all’approvazione di tutti i decreti attuativi delle norme che interessano il comparto olivicolo pugliese contenute nel cosiddetto “decreto legge emergenze” incluso quello relativo al “Piano straordinario per la rigenerazione” dell’olivicoltura delle zone infette oggetto della riunione odierna. Si tratta di provvedimenti che, ad alcuni mesi dalla conversione in legge del decreto, non risultano, purtroppo, ancora perfezionati anche a causa dell’avvicendamento di Governo, ma che sono essenziali per l’olivicoltura della Puglia.

“È prioritario continuare a lavorare per far sì che le risorse stanziate dal Governo per far fronte all’emergenza causata dalla Xylella fastidiosa arrivino al più presto sul territorio e vadano a compensare le ingenti perdite in termini di mancato reddito per i tantissimi produttori colpiti; tali fondi vanno inoltre indirizzati in maniera prioritaria alle attività legate all’espiante e al reimpianto, che interessano oltre 10 milioni di alberi”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo alla riunione programmatica sul Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, svoltasi oggi al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla presenza del ministro Teresa Bellanova e del sottosegretario Giuseppe L’Abbate.
“Parallelamente, come giustamente evidenziato dal Ministro durante la riunione, è fondamentale puntare con sempre maggiore determinazione sulle possibilità offerte dalla ricerca e dell’innovazione, mettendo da parte le polemiche e facendo squadra nell’interesse del comparto olivicolo pugliese, messo letteralmente in ginocchio dalla Xylella fastidiosa, che unitamente ad altre fitopatie, alle conseguenze dei cambiamenti climatici e a prezzi di mercato che non consentono neanche di coprire i costi di produzione, ha messo a dura prova la tenuta di un comparto fiore all’occhiello dell’agroalimentare regionale e nazionale”, ha aggiunto il presidente della Copagri.
“Ricordo, infatti, che quello olivicolo è un settore che conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione di circa 4 miliardi di euro l’anno; bisogna quindi accelerare con gli investimenti per la rigenerazione del patrimonio olivicolo della Puglia, tenendo sempre bene a mente che più passa il tempo e maggiore è il numero di imprese che esce dal mercato”, ha concluso Verrascina.

L’emergenza Xylella non è limitata alla Puglia e riguarda tutto il settore florovivaistico nazionale. All’estero l’allarme viene, infatti, strumentalizzato a danno dei nostri produttori e ha alimentato la paura di importare piante italiane. Lo ha denunciato oggi l'associazione dei Florovivaisti Italiani, nell’incontro al Mipaaft per fronteggiare la crisi, convocato dalla ministra Teresa Bellanova.
La disastrosa gestione dell’epidemia e la disinformazione stanno, infatti, minando la reputazione di uno dei comparti principali dell’agricoltura italiana. Si moltiplicano i casi di carichi di piante ornamentali indirizzati all’estero che ricevono divieto di importazione.
L’associazione Florovivaisti Italiani ha chiesto, quindi, al Ministero delle Politiche agricole misure efficaci nel contrasto alla malattia da quarantena mediante lo sviluppo di un’olivicoltura moderna e il reimpianto degli olivi, prevedendo il ristoro completo degli olivicoltori in modo da agevolare le estirpazioni.
Fra le proposte dei Florovivaisti Italiani al Mipaaft c’è la necessità di investire nella ricerca e non solo nel contrasto indiretto al vettore della fitopatia. E’ inoltre necessario puntare su campagne di comunicazione esplicative delle misure messe in atto e sull’efficacia dei risultati contro il batterio killer.
Per attivare tali provvedimenti, considerati improrogabili, si è chiesto alla ministra un tavolo sull’emergenza Xylella e un ufficio al Mipaaft dedicato al florovivaismo, che non deve essere considerato una filiera minore.
Il settore rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola totale e si estende su una superficie di quasi 30mila ettari, contando 21mila aziende (100mila addetti), di cui 14mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro, di cui il 55% va attribuito ai prodotti vivaistici (alberi e arbusti). In Europa, le aziende florovivaistiche contano un fatturato di oltre 20 miliardi di euro e l’Italia, vale il 15% della produzione comunitaria. Tra i maggiori produttori in Italia c’è la regione Liguria, seguita da Toscana, Campania e Sicilia.

di T N