Italia

Olio italiano a 2,99 euro/litro, è scontro tra GDO e consumatori

Dopo la denuncia di Teatro Naturale è scontro sull'olio extra vergine di oliva in offerta presso Despar, con esposto alla procura da parte di Abusbef. Coi e GDO uniti nel sottolineare che le segnalazioni di frodi possono compromettere i consumi

31 gennaio 2019 | T N

Torna in primo piano la questione dell'olio extravergine venduto sottocosto nei supermercati: a riproporre il problema è un esposto alla Procura della Repubblica presentato dall'Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari (Adusbef) per una rilevazione di un prezzo di vendita a 2,99 euro.

La denuncia alla Procura è stata ufficializzata in occasione del workshop di settore promosso a Roma dal Consorzio olivicolo italiano (Unaprol) dal presidente dell'associazione dei consumatori Andrea Tanza che ha presentato le sue perplessità su un costo tropo basso rispetto alle spese di produzione dell'extravergine.

"Vogliamo- ha detto Tanza- capire - dove è il trucco". "La nostra richiesta è a tutela della salute ed è adottata a tutela del consumatore finale nel tentativo di non generare confusione. Aspettiamo dunque di conoscere l'inghippo, se c'è".

Nel corso del convegno, però, ha risposto a stretto giro di posta Giorgio Santambrogio, CEO VéGé e Presidente ADM che ha invitato a non drammatizzare un'iniziativa commerciale che, pur essendo un sottocosto non dichiarato, non era nè una truffa nè una contraffazione. Ha poi sottolineato che puntare l'attenzione in continuo proprio su frodi e contraffazioni rischia di deprimere i consumi e quindi può essere controproducente.

Anche il direttore esecutivo del Coi, Abdellatif Ghedira, ha raccomandato un utilizzo giusto della parola frode nel campo oleario al fine di non compromettere i consumi sia nei Paesi emergenti che in quelli tradizionali.

Ancor più esplicito il discorso del presidente di Federolio, Francesco Tabano, che ha fatto capire come l'olio come prodotto civetta e "traffic builder" sia una realtà inevitabile. Non solo, il presidente di Federolio ha dichiarato: "ci siamo troppo spesso soffermati a parlare di prezzo, di rapporto prezzo-qualità, Giorgio (ndr Giorgio Santambrogio, CEO VéGé e Presidente ADM) ci ha spiegato che ci sono leggi che garantiscono un discorso di sottocosto... Perchè Federolio in questo momento ha scelto Coldiretti, perchè Coldiretti in questo momento per noi rappresenta un esempio di coerenza e di trasparenza e soprattutto è l'unica organizzazione che ci ha dimostrato con i fatti di esere vicino al produttore ma soprattutto vicino ai consumatori perchè ha sempre dichiarato: dobbiamo migliorare le nostre qualità, dobbiamo migliorare le nostre qualità ma non criminalizziamo il prodotto che arriva dall'estero."

Non proprio sulla stessa linea il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che si è apertamente schierato contro l'olio a 2,99 euro/litro. "Basterebbe mettere in evidenza quello che è italiano e non avremmo stoccaggio - ha sferzato Prandini - se viene venduto tre volte tanto olio italiano di quanto produciamo, lì sta l'inganno. E non è ammissibile che chi froda possa essere sanzionato con qualche centianio di euro. Quando un olio viene pagato 2,99 euro, se dietro ci sono anche forme legate al caporalato, non scopriamo nulla di nuovo perchè a 2,99 euro non si riesce ad avere le risorse minime per fare la raccolta delle olive in campo. Questi sono i temi che dobbiamo rilanciare e affrontare con serietà."

Visioni diverse del mondo dell'olio d'oliva nazionale che esprimono anche differenti interessi tra consumatori, produttori, imbottigliatori e GDO.

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