Italia

La magistratura sequestra un olivo affetto da Xylella fastidiosa

La magistratura interviene con un sequestro di un olivo affetto da Xylella ma solo una consulenza tecnica effettuata "in tempi e con modalità del tutto compatibili con il provvedimento di eradicazione, la cui legittimità/liceità non è posta in discussione"

15 gennaio 2019 | T N

 “A sette mesi di distanza dalle nostre denunce contro tutti i santoni che hanno rallentato il contrasto alla xylella con le loro follie non abbiamo notizie dalle Procure, mentre questa gentaglia presenta un esposto ed un minuto dopo la Magistratura mette i sigilli a piante e terreni rinviando l’eradicazione necessaria. Ma in che paese viviamo?”

È durissimo il Presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, dopo la notizia del sequestro disposto dalla Procura di Bari della pianta infetta da xylella ritrovata a Monopoli.

“Non riesco davvero a comprendere perché si dia priorità agli esposti folli di questa gentaglia e non alle denunce serie e circostanziate di chi davvero è parte lesa nella vicenda xylella - ha sottolineato il Presidente di Italia Olivicola -. È sconfortante tutto questo perché è proprio grazie a queste storture che la xylella avanza indisturbata”.

“Non sono più rinviabili interventi speciali per accelerare le eradicazioni ed evitare anche ricorsi ed esposti di questi nullafacenti così ascoltati da alcuni magistrati”, ha continuato Sicolo.

“Non escludiamo, a questo punto, di rivolgerci per avere giustizia direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è anche il garante di centinaia di migliaia di famiglie che vivono grazie agli ulivi e ai vivai”, ha concluso Sicolo.

Alle polemiche ha risposto a stretto giro di posta la procura di Bari.

Il sequestro probatorio di un albero di ulivo infetto da Xylella a Monopoli è stato disposto dalla magistratura barese per consentire lo svolgimento di una consulenza tecnica "le cui operazioni sarà cura di questa Procura vengano effettuate in tempi e con modalità del tutto compatibili con il provvedimento di eradicazione disposto dal competente organo della Regione, la cui legittimità/liceità non è posta in discussione dal decreto di sequestro". Lo precisa la Procura di Bari.

"Il provvedimento, che ha ad oggetto un solo albero di ulivo ed è stato disposto in relazione ai reati di diffusione di malattie delle piante e pubblicazione o diffusione di notizie atte a turbare l'ordine pubblico - spiega in una nota l'ufficio inquirente - è in funzione esclusivamente probatoria connessa, tra l'altro, allo svolgimento di consulenza tecnica".

"Ringraziamo la Procura di Bari per il chiarimento sul sequestro, disposto a Monopoli, dell’ulivo infetto da Xylella. Siamo da una parte rasserenati perché, finalmente, sembra che ci sia la possibilità di punire, come chiediamo da tempo, chi, attraverso false notizie e comportamenti omissivi, ha permesso che il batterio si diffondesse in Puglia, sino ad arrivare ad attaccare gli ulivi della provincia di Bari. Dall’altra parte, però, chiediamo alla Magistratura barese di agire rapidamente perché purtroppo la Xylella non attende i tempi della giustizia, alla quale noi crediamo fermamente. Quello che chiediamo, quindi, è solo chiarezza, giustizia e tempi rapidi per evitare che il nostro patrimonio, quello olivicolo, venga ancora colpito e danneggiato". Lo dichiara Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari, in risposta al comunicato diffuso questo pomeriggio dalla Procura di Bari.

"Sono gli agricoltori i veri ambientalisti - sottolinea Lacenere - e sono loro che stanno combattendo la Xylella per evitare che distrugga le nostre aziende, il nostro paesaggio, la produttività di una intera regione e nazione. Ribadendo la totale fiducia e il massimo rispetto nel lavoro della Procura di Bari, chiediamo tempi rapidi: anche un solo ulivo infetto, purtroppo, può essere causa di ulteriore diffusione del batterio e questo vorrebbe dire mettere a repentaglio l’economia e il futuro di centinaia di aziende e migliaia di famiglie”.

 

 

 

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